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Descalzi: Eni regge anche con greggio a 40 dollari

L’amministratore delegato del gruppo petrolifero spiega che l’attuale regime di prezzi bassi ormai “è strutturale” ma Eni resta profittevole anche con prezzi a 40 dollari grazie alla diminuzione dei costi. In forse invece gli investimenti

Descalzi: Eni regge anche con greggio a 40 dollari
I bassi prezzi del petrolio non devono più essere considerati “un’anomalia” ma “un fatto strutturale”. Ne è convinto l’amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, che intervenendo a margine della Conferenza sul clima Cop21 a Parigi, ha rassicurato sulla tenuta degli asset del gruppo petrolifero anche con le quotazioni del greggio a 40 dollari al barile.

Il top manager ha, invece, messo in guardia soprattutto circa le possibili ripercussioni sugli investimenti. “Per la nostra struttura di asset i costi si stanno riducendo e si ridurranno ulteriormente con i progetti futuri anche al di sotto dei 45 dollari, quindi riusciremo assolutamente a reggere. Però, ha spiegato Descalzi, “bisogna investire e non si possono fare investimenti quando si ha una visione a 50 o 60 dollari per progetti futuri che hanno un break even superiore”.

Intanto la caduta del prezzo del petrolio non si ferma, tranne qualche piccola ricopertura oggi dopo il panic selling innescato dal mancato accordo sulla riduzione della produzione in seno all’Opec. “I bassi prezzi del petrolio erano un’anomalia l’anno scorso, ora sono diventati un fatto strutturale” ha precisato Descalzi che vede una timida risalita delle quotazioni nel 2017. “Siamo entrati in un periodo di prezzi bassi, è difficile dire, ma penso che il prossimo anno i prezzi saranno ancora bassi, poi nel 2017 saranno solo un pochino più alti”.

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