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Decreto banche venete: non passa la modifica su Npl e commissari

Il governo ritira l’emendamento al decreto perché rischiava l’inammissibilità. Prosegue il lavoro in commissione Finanze alla Camera

Decreto banche venete: non passa la modifica su Npl e commissari

Il Governo ha deciso di ritirare l’emendamento al Dl banche venete depositato nella mattinata di giovedì in commissione Finanze alla Camera. 

La corposa proposta di modifica sopprimeva gli articoli 2, 4 e 5 intervenendo su cessione dei crediti deteriorati, competenze dei commissari liquidatori in tema di erogazione di nuovo credito e ristrutturazione dei crediti deteriorati, e concedendo un ulteriore anno, portandoli da tre a quattro, per restituire i crediti ‘high risk’.

A quanto si e’ appreso, la proposta di modifica del Governo con ogni probabilità non avrebbe superato il vaglio di ammissibilità della presidenza della Commissione. L’Esecutivo, spiegano le stesse fonti, ha quindi preferito ritirare l’emendamento per evitare la bocciatura.

“Una riscrittura tecnica per migliorare il testo ai fini della sua funzionalita’”. Il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, spiega cosi’ il senso dell’emendamento al Dl banche venete presentato e ritirato nel corso della mattinata. Nel corso dei lavori della commissione Finanze della Camera, Baretta puntualizza che in termini di contenuti non si e’ trattato di un articolo aggiuntivo (la proposta avrebbe sostituito tre articoli del provvedimento). ‘Nel corso della mattinata – ha spiegato – sono emersi possibili profili di inammissibilita’ e il Governo per garbo istituzionale, non ritiene, per i rapporti che ci sono con il Parlamento, di aprire un conflitto istituzionale, ne’ fa ricorso per inammissibilita”. “Non abbiamo incontrato i vertici di Intesa San Paolo in mattinata” ha precisato il capogruppo Pd in commissione Finanze Pelillo.

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