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Crisi politica in Italia e braccio di ferro su budget Usa: mercati in ansia. Ma Milano apre positiva

La crisi politica in Italia e il braccio di ferro sul budget americano tra la Casa Bianca e i repubblicani agitano i mercati finanziari: ore decisive – Ma Piazza Affari apre positiva: riflettori puntati su banche, Telecom e Mediaset – Cucchiani resta per altri sei mesi dg di Intesa ma senza poteri – Aldo Bisio, ex Ariston, nuovo ceo di Vodafone Italia.

Crisi politica in Italia e braccio di ferro su budget Usa: mercati in ansia. Ma Milano apre positiva

La Borsa di Milano ha chiuso in ribasso dell’1,2%. La stessa performance della Borsa di Parigi. Londra è scesa dello 0,8%, Francoforte -0,9. Lo spread Btp/Bund, il termometro della fiducia internazionale sull’Italia, è inizialmente schizzato all’insù di 20 punti base, ma ha poi chiuso a quota 264, in linea con venerdì sera. Il rendimento del Btp decennale è al 4,42%. E lo spread della Spagna scende di 7 punti base a quota 250 (rendimento bono 10 anni al 4,3%). Anche lo spread della Grecia contro la Germania scende di 11 punti base a 732, minimo da giugno, per un rendimento dl 9,10%.

USA-ASIA

Il Senato Usa ha respinto e rimandato alla Camera il budget, approvato dai repubblicani, che avrebbe finanziato le attività del Governo fino a metà novembre, evitando in questo modo lo ‘shutdown’, la chiusura parziale delle agenzie federali, ma avrebbe anche posticipato di un anno l’applicazione dell’Obamacare, la riforma della sanità. A favore della bocciatura del testo della Camera si sono espressi 54 senatori, mentre i contrari erano 4.

Per il governo scatta dunque il cosiddetto “shutdown” (letteralmente “chiusura”). Il governo Usa non avrà più potere di spesa se non per attività giudicate essenziali. Vuol dire che da domani circa 800mila dipendenti pubblici, impiegati in agenzie federali ritenute non indispensabili (ad esempio i ranger dei parchi o gli uffici di statistica del Dipartimento del Lavoro), resteranno a casa.

Gli indici di Wall Street procedono in ribasso, sullo stallo delle trattative per lo sblocco del budget, mentre si profila un parziale congelamento dell’attività delle agenzie governative. Fra i settori maggiormente danneggiati dall’incertezza politica, energia e finanza. L’indice Dow Jones perde lo 0,78%, lo Standard & Poor’s 500 lo 0,57% e il Nasdaq lo 0,28%.

INSIDE PIAZZA AFFARI/MEDIASET

I segnali di una spaccatura all’interno del Pdl hanno affondato Mediaset a Piazza Affari. I titoli del gruppo televisivo hanno messo a segno la peggiore performance del Ftse Mib scivolando del 4,52% a 3 euro, con un minimo di seduta toccato a 2,966 euro. Molto vivaci gli scambi: sono passati di mano oltre 14 milioni di pezzi, quando la media degli ultimi 30 giorni è di 8,5 milioni.

INSIDE PIAZZA AFFARI/TELECOM

A limitare i danni di Piazza Affari ci ha pensato il potente rimbalzo di TelecomItalia, salita del 5,1% sulla notizia che il presidente Franco Bernabè lascia l’azienda.

La settimana chiave per il futuro di Telecom Italia si è aperta ieri mattina con un colloquio informale tra il premier Enrico Letta e il presidente Franco Bernabè. Oggi, invece, si riuniranno gli amministratori indipendenti che, dopo aver criticato l’operazione Telefonica-Telco con una lettera firmata all’unanimità, aspettano il cda di giovedi’ per capire quali sono le linee del piano. Domani, alla vigilia del cda, si riunirà il comitato nomine (composto dagli indipendenti Massimo Egidi e Jean Paul Fitoussi e da Gabriele Galateri), che dovrebbe indicare il nome del sostituto di Elio Catania, rappresentante Telco (nomina Intesa Sanpaolo). Assogestioni, che rappresenta gli investitori istituzionali italiani ed esteri, ha chiesto pero’ che venga valutata la cooptazione di Francesca Cornelli come indipendente. Intanto è stata annullata l’audizione in Senato di Bernabé.

INSIDE PIAZZA AFFARI/BANCHE

Vendite consistenti sulle banche: Intesa ha perso il 3,5%, Ubi -4,1%, Banco Popolare -2,7%. Calo contenuto per Unicredit -1,2%. Fra le assicurazioni Fondiaria-Sai ha perso il 3%, Generali -1,4%.

Via libera all’unanimità del cda della Carlo Tassara al nuovo accordo di ristrutturazione del debito. Il board – spiega una nota – ha approvato all’unanimità dei suoi componenti il term-sheet da sottoporre agli organi deliberativi delle banche ‘per la modifica degli accordi esistenti e per l’effettuazione della manovra finanziaria e patrimoniale di risanamento dell’esposizione debitoria della società secondo un piano industriale e finanziario (2013-2016) in continuita’ aziendale redatto con l’assistenza di PwC’.

Il piano prevede, fra le altre cose, la proroga della data di scadenza finale degli accordi esistenti al 31 dicembre 2016. Inoltre, i crediti delle banche creditrici saranno utilizzati per sottoscrivere strumenti finanziari partecipativi (Sfp) per complessivi 650 milioni di euro con l’ulteriore impegno a sottoscrivere altri Sfp tramite utilizzo di una corrispondente parte dei propri crediti verso la Tassara qualora, nel corso del piano, maturassero perdite rilevanti ai sensi dell’articolo 2447 del codice civile. Gli istituti di credito convertiranno in Sfp anche gli eventuali crediti che dovessero rimanere dopo che tutti i beni del gruppo facente capo a Carlo Tassara destinati ad essere alienati saranno stati venduti.

LE NOVITA’ CNH E WDF …

Autogrill +2,2%. Oggi, una volta avvenuto lo spin off, il titolo di World Duty Free Group dovrebbe scambiare intorno ai 7 euro, mentre Autogrill dovrebbe orientarsi intorno a 5,27 euro nel primo giorno di contrattazioni.

Sono queste le medie delle stime raccolte nei giorni scorsi da Reuters tra 6 analisti, consultati dopo le presentazioni agli investitori a Londra (il 10 settembre scorso per WDF) e ad Amsterdam (il 24 settembre per la parte food & beverage). Al suo esordio in terreno negativo Cnh Global -2,77%, trattata Wall Street e a Piazza Affari.

Ribassi marcati per i titoli industriali: Finmeccanica -2,6%, StM -2,5%, Pirelli -2,3%. Italmobiliare mantiene vincolata al patto di Mediobanca una parte della quota del 2,62% attualmente sindacata.

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