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Costruzioni edili: 2016, l’anno delle occasioni mancate

Secondo l’Ance alcune importanti misure della Legge di stabilità non hanno prodotto i risultati attesi e sul settore ha pesato la frenata dei lavori pubblici

Costruzioni edili: 2016, l’anno delle occasioni mancate

Il 2016 è stato l’anno delle occasioni mancate per il settore delle costruzioni. A sostenerlo è l’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili, attraverso uno studio pubblicato giovedì 12 gennaio, secondo il quale “alcune importanti misure della legge di stabilità per il 2016 non hanno prodotto i risultati attesi, anche a causa della brusca frenata del settore dei lavori pubblici”.

Il 2016, secondo i costruttori italiani, si chiude quindi con un risultato deludente per gli investimenti in costruzioni: +0,3% in termini reali, rispetto all’1% previsto un anno fa. Qualche segno positivo per gli investimenti nel settore non residenziale privato (+0,8%), così come un lieve aumento fanno segnare gli investimenti in opere pubbliche (+0,4%). La produzione del settore non decolla: -0,2% nei primi dieci mesi dello scorso anno.

Occupazione: l’edilizia è, nei primi nove mesi del 2016, l’unico comparto a segno negativo (-4,9%). Dal 2008 i posti di lavoro persi sono a 600mila. Ancora chiusi i rubinetti del credito: nei primi 9 mesi del 2016 i flussi di finanziamento delle banche registrano un – 4,3% nel comparto abitativo e -14,1% nel non residenziale. Ancora in calo la nuova edilizia residenziale: gli investimenti, anche per il 2016, in tale comparto si riducono del 3,4%.

Qualche segno positivo invece arriva dagli investimenti nel settore non residenziale privato (+0,8%), così come un lieve aumento fanno segnare gli investimenti in opere pubbliche (+0,4%).


Allegati: Osservatorio Ance

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