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Convegno di Prodi e degli economisti de “L’industria” a Trieste sul caso del Nord-Est

Venerdì e sabato il tradizionale meeting dell’ex premier e degli economisti industriali – Pontarollo: “Vogliamo capire il Nord-Est per capire l’Italia” – Attenzione all’evoluzione industriale ma anche politica e istituzionale dell’area – Parleranno inoltre Marcegaglia, Perissinotto e Palenzona

Convegno di Prodi e degli economisti de “L’industria” a Trieste sul caso del Nord-Est

Domani a Trieste torna in campo Romano Prodi e gli economisti industriali da lui raccolti da sempre attorno alla rivista “L’industria” delle edizioni de “Il Mulino”. E’ un appuntamento che si ripete ogni anno a fine settembre ma che, con questi chiari di luna sia economici e finanziari che politici, oggi assume una valenza particolare. Prodi parlerà a fine mattinata di venerdì e il tema ufficiale della due due-giorni del 35° convegno di economia e politica industriale è il caso del Nord-Est. Sicuramente l’ex premier partirà da lì, ma nessuno crede che lì si fermerà.
 
“Quest’anno – spiega l’economista dell’Università Cattolica di Milano, Enzo Pontarollo, che è il direttore de “L’industria” – abbiamo scelto come tema del nostro convegno annuale il caso del Nord-Est perchè è un’area che ha sempre fatto da locomotiva dell’economia italiana e che è molto proiettata verso i mercati internazionali. Le ricerche che verranno presentate al convegno ci diranno, sulla base di dati aggiornati di molti e qualificati studiosi, se è ancora così o se e fino a che punto i guai del Paese mettono piombo nelle ali anche al Nord-Est”.

I mutamenti istituzionali, la competitività e le politiche industriali del Nord-Est saranno il filo rosso del convegno, che si concluderà sabato con un’altra parata di stelle che va dal ceo di Generali, Giovanni Perissinotto, al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, al vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona, all’ad della Fincantieri, Giuseppe Bono, all’ex presidente di Autostrade, Gian Maria Gros-Pietro, al presidente degli industriali di Treviso Alessandro Vardanega e a un folto stuolo di economisti, manager e imprenditori della zona.

Per disegnare nuovi scenari in tempi di crisi “é tempo di tornare ai basics e di ricordare che l’industria italiana rappresenta pur sempre il 20% del Pil” rammenta Pontarollo che aggiunge: “Vogliamo capire il Nord-Est di oggi per capire l’Italia”. Secondo gli economisti industriali di scuola prodiana il Nord-Est deve innalzare la propria competitività con l’occhio all’industria ma anche alle infrastrutture e alle reti. Un’attenzione speciale sarà riservata però anche ai mutamenti istituzionali e agli orientamenti politici dell’area, sia in relazione agli effetti attesi dal federalismo sia anche alle riflessioni nella Lega e sulla Lega e al suo rapporto con lo Stato centrale.

Di carne al fuoco ce n’è molta. Conoscere il punto di vista sulla crisi di un economista che ha sempre amato l’industria come Prodi è certamente interessante, ma è fin troppo facile immaginare che le suggestioni e la curiosità che le sue parole evocheranno non si fermeranno qui e non resteranno circoscritte al Nord-Est.

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