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Confindustria: in Italia è ripresa economica, ma Legge di Stabilità non aiuta a crescere

L’Italia inizia a riprendersi, ma la legge di Stabilità non dà vigore alla ripresa economica. Lo evidenzia il Centro studi di Confindustria nella congiuntura flash di ottobre. E’ attesa un’accelerata in autunno. Occorre risolvere il problema occupazionale e la delicata situazione politica.

Confindustria: in Italia è ripresa economica, ma Legge di Stabilità non aiuta a crescere

Migliora il quadro economico italiano anche se la legge di Stabilità non aiuta la ripresa partita nel semestre scorso e destinata a crescere in autunno. E’ quanto descrive il Centro studi di Confindustria nella congiuntura flash di ottobre. “La Legge di stabilità ha alcuni elementi positivi ma – si legge nel report – manca della stazza necessaria a dar vigore al recupero della produzione e della domanda interna. L’occupazione inizia a stabilizzarsi mentre il credit crunch non si allenta». Rimane poi il problema politico, ossia quello di un Parlamento molto frazionato e dunque fragile.

In Italia i dati qualitativi e quantitativi, annotano gli economisti di viale dell’Astronomia, indicano che il calo del Pil è finito nei mesi estivi (-0,3% nel 2° trimestre). In settembre la produzione industriale è salita dello 0,4%, dopo il -0,3% di agosto, cosicché il quarto trimestre ha registrato un +0,2%. Per il Csc sono migliorati anche i giudizi sugli ordini interni (-43 da -46) oltre a quelli esteri (-16 da -209). In agosto l’aumento dei volumi di fatturato (+0,8% su luglio) ha confermato il risveglio della domanda; l’attività edile ha segnato un +7,9% sopra i minimi di marzo. Il Pmi dei servizi in settembre ha segnalato, per la prima volta da maggio 2011, un incremento di attivita (52,7 da 48,8) e di ordini (52,9 da 48,1).

Per quanto riguarda l’occupazione, si legge nell’analisi, il deterioramento del mercato del lavoro in italia è stato frenato. Il numero di occupati é rimasto stabile nei mesi estivi. In agosto l’aumento dei disoccupati (+1,4%, a 3 milioni 127mila unità, massimo storico) é stato dovuto all’espansione della forza lavoro (+0,2%). Ciò ha riportato il tasso di disoccupazione al 12,2% (+0,1 punti su luglio). Tuttavia, seppur negative, sono migliorate le attese delle imprese sull’occupazione nel trimestre in corso.

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