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Concorso presidi, si riparte: il Consiglio di Stato sospende l’annullamento

La decisione definitiva arriverà solo il 17 ottobre – Intanto, il Miur concluderà il reclutamento e procederà alle assunzioni “con riserva”

Concorso presidi, si riparte: il Consiglio di Stato sospende l’annullamento

Concorso presidi, atto secondo. Dopo l’annullamento da parte del Tar del Lazio, il Consiglio di Stato ha sospeso la decisione del Tribunale amministrativo, garantendo così il completamento delle procedure per la selezione di 2.050 dirigenti scolastici.

La VI Sezione del massimo organo amministrativo ha accolto con due ordinanze l’appello cautelare del Ministero dell’Istruzione, che chiedeva di sospendere, in attesa del merito, la sentenza con la quale il Tar Lazio aveva annullato il concorso.

Lo scorso 2 luglio la sentenza del Tar aveva accolto il ricorso di alcuni candidati, che protestavano per l’incompatibilità di tre componenti delle sottocommissioni incaricate della valutazione delle prove scritte.

“A prescindere dal merito delle questioni devolute in appello e da ogni valutazione sull’effettiva portata invalidante dei vizi dedotti (segnatamente dei vizi riscontrati dal primo giudice) – scrivono i giudici del Consiglio di Stato – deve ritenersi preminente l’interesse pubblico alla tempestiva conclusione della procedura concorsuale, anche tenuto conto della tempistica prevista per la procedura di immissione in ruolo dei candidati vincitori e per l’affidamento degli incarichi di dirigenza scolastica con decorrenza dal primo settembre 2019”.

Le ordinanze consentono così al Miur di completare la prova orale e terminare il reclutamento. L’udienza pubblica per la decisione definitiva è già fissata al 17 ottobre 2019.

“Bene la sospensiva del Consiglio di Stato – commenta il ministro dell’istruzione, Marco Bussetti – Procederemo ora senza indugio con la pubblicazione della graduatoria e le assunzioni. So quanto hanno studiato i vincitori. Ci sono passato: ho fatto anche io questo concorso anni fa. La scuola italiana non può aspettare, ha bisogno di nuovi dirigenti scolastici per guidare i nostri istituti e superare il fenomeno dannoso delle reggenze. Glieli daremo”.

Le assunzioni saranno fatte con riserva, perché il giudizio definitivo arriverà soltanto quando l’anno scolastico sarà già cominciato.

“Non dubitavamo di questa decisione, la sentenza del Tar era basata su un punto che ritenevamo debole – afferma Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi – Eravamo dell’idea che il concorso non dovesse essere bloccato, poi ovviamente chi ha singoli diritti da vantare può andare avanti”.

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