Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa diffuso da Intesa Sanpaolo.
L’iniziativa Obiettivo Italia 2025, promossa dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, guidata da Mauro Micillo, ha fatto tappa a Torino il 9 giugno, proseguendo il suo percorso di dialogo con le principali aziende italiane.
L’incontro ha visto la partecipazione di circa 60 rappresentanti aziendali attivi nelle regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, che si aggiungono agli oltre 160 delle tappe di Vicenza, Firenze e Lonato del Garda. Il capoluogo piemontese si è confermato, dunque, un punto di riferimento per il confronto tra il mondo imprenditoriale e la banca.
L’Italian Network della Divisione IMI Corporate & Investment Banking è attivo nella Region Nord Ovest attraverso i centri corporate di Torino e Genova, dove operano 36 professionisti. Segue circa 1.000 aziende, riconducibili a 240 gruppi, con impieghi medi per cassa nel 2024 pari a 9 miliardi di euro, l’11% del totale dei volumi nazionali.
“Il Nord Ovest è uno dei motori economici del Paese, con un tessuto industriale solido, diversificato, innovativo e fortemente internazionalizzato. Con Obiettivo Italia vogliamo rafforzare la vicinanza alle imprese italiane, offrendo – oltre al tradizionale sostegno finanziario per la crescita – ascolto, consulenza strategica e strumenti concreti per la gestione dei rischi che aumentano nell’attuale contesto geo-politico e in un mercato in continua evoluzione” ha dichiarato Michele Sorrentino, Responsabile IMI CIB Italian Network di Intesa Sanpaolo. “La nostra Divisione è da sempre impegnata nel sostenere la competitività delle imprese e accompagnarle nei processi di trasformazione e sviluppo, anche attraverso l’offerta di soluzioni e servizi innovativi e digitali in ambito transaction banking”.
L’evento ha visto il contributo di Giovanni Foresti, Responsabile Regional Research di Intesa Sanpaolo, che ha illustrato alle imprese presenti il nuovo scenario macroeconomico, approfondendo le prospettive economiche per l’Italia. Il programma è, poi, proseguito con un intervento dedicato alla gestione dei rischi, con un focus sul ruolo dell’intelligenza potenziata, per poi approfondire l’evoluzione dei servizi digitali e di tesoreria di Intesa Sanpaolo.
Nei prossimi mesi, Obiettivo Italia 2025 farà tappa anche a Napoli, Milano, Bologna e Roma, confermando il ruolo della Divisione IMI CIB come partner di riferimento per il supporto, la crescita e la trasformazione delle imprese italiane.
Il nuovo scenario macroeconomico e le prospettive economiche per l’Italia e il Piemonte
Secondo le analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, l’impatto dei dazi sul sistema manifatturiero italiano potrà essere mitigato dal forte calo del costo dell’energia e dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano.
Grazie a un’indagine interna condotta con i colleghi delle strutture di Intesa Sanpaolo che si occupano di internazionalizzazione è stato possibile individuare le reazioni delle imprese ai dazi americani. Emerge una forte reattività delle imprese italiane e piemontesi che, di fronte alla minaccia di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, stanno cercando nuovi clienti in altri mercati. Al contempo, emerge l’interesse da parte degli operatori italiani ad aprire nuove filiali commerciali e produttive proprio negli Stati Uniti.
L’indagine offre poi indicazioni sui mercati dove è possibile diversificare le vendite. Al primo posto si colloca il Medio Oriente che è ritenuto il mercato a maggior potenziale per l’export italiano, grazie a buone prospettive di crescita e consumatori alto spendenti. Segue l’India che spicca soprattutto per dinamica attesa della domanda ed estensione del mercato. È poi rilevante il Nord Africa (in evidenza per prospettive di crescita e bassa concorrenza) che precede Sud America ed Europa occidentale.
Le imprese piemontesi hanno il potenziale per cogliere queste opportunità. Stiamo parlando di territori con una propensione a esportare tra le più alte in Italia. In Piemonte l’incidenza delle esportazioni sul totale del valore aggiunto è stata pari al 44,5% nel 2024 (oltre dieci punti percentuali in più rispetto alla media italiana). In particolare, spiccano: Vercelli 68%, Asti 62%, Alessandria 58%, Novara 55% e Cuneo 53%. Anche Biella e Torino si collocano oltre la media italiana (rispettivamente 36% e 34%).
L’industria piemontese può far leva su una buona diversificazione produttiva: oltre a Meccanica e Automotive che sono i primi due settori per export e insieme esprimono il 37% delle vendite estere della regione, il Piemonte risulta specializzato anche nell’Agro-alimentare (15,1% – di cui vini 4,2%) e nel Sistema moda (8%). Per presenza all’estero spiccano anche Chimica, Gomma/Plastica, Prodotti in metallo, Oreficeria, Elettrotecnica, Metallurgia, Elettronica e Aerospazio. Nella regione sono attivi dodici distretti industriali che nel 2024 hanno registrato un lieve progresso dell’export pari al +0,7%, in linea con il dato medio italiano
Inoltre, l’economia piemontese, già nel recente passato ha mostrato di saper cogliere le opportunità offerte da nuovi mercati. Tra il 2019 e il 2024 tra i primi quindici mercati per crescita in valore delle esportazioni vi sono Cina (+103 milioni di euro, +188%), Polonia (+43 milioni di euro, +73%), Emirati Arabi Uniti (+39 milioni; +216%), Corea del Sud (+27 milioni di euro, +61%) e Arabia Saudita (+25 milioni di euro, +197%).
Nel 2025 la crescita dell’economia piemontese sarà poi sostenuta dai consumi, che potranno beneficiare del recupero del potere d’acquisto delle famiglie. Tassi di interesse più contenuti consentiranno agli investimenti di tornare a crescere, soprattutto tra le imprese più innovative e guidate da giovani. Una spinta agli investimenti potrà venire poi dalla messa a terra dei fondi del PNRR che subirà un’accelerazione nel biennio in corso.