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Commissione Ue presenta il suo piano salva banche. La Bce lascia i tassi invariati

La Commissione Ue ha approvato la proposta salva banche: da Bruxelles si punta a creare un singolo fondo di salvataggio – Prevista anche l’introduzione di un regime unico di insolvenza per gli istituti di credito – Tra il 2008 e il 2011 gli Stati membri hanno speso, in aiuti per le banche in crisi, 4.500 miliardi di euro – Intanto la Bce non cambia i tassi.

Commissione Ue presenta il suo piano salva banche. La Bce lascia i tassi invariati

La Commissione europea ha approvato una proposta di direttiva salva banche che delineerà un nuovo quadro normativo per affrontare la crisi degli istituti di credito. Da Bruxelles si punta a un maggior coordinamento tra i Paesi che possa poi portare a un singolo fondo di salvataggio per le banche e alla possibilità di imporre perdite anche ai portatori di obbligazioni bancarie in modo da tutelare i contribuenti.

È prevista anche l’introduzione di un regime unico di insolvenza per gli istituti di credito Ue: i singoli Paesi dovrebbero prepararsi a un eventuale collasso bancario finanziandosi con un’imposta annuale sugli istituti di credito da usare come fondi di emergenza o garanzie. Si tratta di un “passo essenziale sulla strada di un’unione bancaria Ue e renderà il sistema più responsabile”, ha detto presidente della Commissione Ue Jose Manuel Barroso.

Il nodo banche rimane uno dei passaggi fondamentali per la risoluzione della crisi. Oggi il commissario Ue per il mercato unico, Michel Barnier ha ricordato che tra il 2008 e il 2011 gli Stati Europei hanno speso, in aiuti di stato per le banche in crisi, 4.500 miliardi di euro. “E’ necessario agire”, ha detto affermando poi che oggi l’intervento diretto del Fondo salva Stati non è possibile ma che la capitalizzazione diretta delle banche spagnole da parte del fondo permanente salva-Stati Esm è una possibilità che va tenuta seriamente in considerazione per il futuro. La direttiva approvata è una mossa di lungo periodo: per essere adottata, la misura di legge deve essere approvata dai singoli paesi e dal parlamento europeo. Difficile quindi che possa entrare in vigore prima del 2015. Mentre oggi sul tavolo sta esplodendo l’emergenza spagnola e segnali poco rassicuranti arrivano anche dal fronte bancario tedesco dopo che Moody’s ha tagliato di un notch il rating di sette banche tedesche e austriache, e delle rispettive controllate, per “l’aumento del rischio per la qualità degli asset bancari legati all’area euro e della limitata capacità di assorbire ulteriori perdite”.

Sul fronte della ricapitalizzazione delle banche spagnole oggi la Ue ha precisato di non “aver ricevuto nessuna richiesta di aiuto” dalla Spagna e che “il finanziamento dello Stato” è assicurato e le autorià di Madrid stanno procedendo in modo “adeguato” nel valutare il fabbisogno settore bancario. Da Madrid il ministro delle finanze de Guindos conferma che non ha discusso oggi di interventi sulle banche e che resta in attesa del risultato dell’audit per conoscere le necessità del sistema.

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