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Clima, obiettivi a rischio: servono mille miliardi l’anno

Nella battaglia contro il riscaldamento globale, l’umanità è sempre più vicina alla sconfitta. Drammatico report di Wood Mackenzie. Anche la Iea in allarme: va decuplicata la spesa per la cattura della CO2

Clima, obiettivi a rischio: servono mille miliardi l’anno

Per vincere la battaglia contro il riscaldamento globale e raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi servono molti più investimenti e soprattutto non basta emettere meno CO2, ma bisogna trovare anche il modo di catturare quella emessa in atmosfera. Una missione impossibile? Senza un cambio di passo e colossali investimenti il traguardo non sarà raggiunto. La ventata di pessimismo arriva da due fonti autorevoli: l’Agenzia internazionale per l’Energia (Iea) e uno studio dell’autorevole società di consulenza in ambito energetico Wood Mackenzie. Secondo quest’ultima, “quasi 20 trilioni di dollari, ossia il 25% del PIL globale, sono destinati nei prossimi 12-18 mesi per il vaccino contro il coronavirus, la disoccupazione, la sanità pubblica e la ripresa economica, ma una piccolissima parte di questi soldi sono assegnati al raggiungimento degli Accordi di Parigi“.

I quali, ricordiamolo, prevedono che l’aumento della temperatura media globale sia contenuto al di sotto dei 2 gradi, mentre oggi il pianeta viaggia verso un aumento da 2,8 a 3 gradi Celsius. “L’Europa – ha aggiunto Wood Mackenzie – sta facendo di più, raddoppiando gli obiettivi verdi, ma non lo stesso si può dire di Usa e Cina”, che sono i due maggiori inquinatori mondiali. Secondo la società di consulenza, sarebbero necessari più di mille miliardi di dollari all’anno per costruire una nuova capacità di approvvigionamento energetico, del tutto pulita. Ma lo scetticismo degli esperti si spiega anche col fatto che nonostante tutti gli sforzi, anche mediatici, si prevede che carbone, gas e petrolio contribuiranno ancora all’80% circa dell’approvvigionamento di energia primaria nel 2040. Molto più del 50% necessario ad azzerare le emissioni entro il 2050.

E non è tutto. Proprio giovedì la stessa Iea è intervenuta auspicando un netto sviluppo delle tecnologie per l’assorbimento e lo stoccaggio di anidride carbonica. “Per raggiungere gli obiettivi di Parigi, la quantità di CO2 catturata deve salire a 800 milioni di tonnellate nel 2030, dai circa 40 milioni di tonnellate di oggi. È necessario dunque investire fino a 160 miliardi di dollari nella tecnologia entro il 2030, cioè un aumento di dieci volte rispetto al decennio precedente”, ha affermato l’Agenzia in un rapporto. Il suo capo, Fatih Birol, è andato oltre: “Se non catturiamo quella quantità di anidride carbonica, i nostri obiettivi energetici e climatici diventeranno praticamente impossibili da raggiungere”. Una sentenza che rischia di essere persino anticipata a causa della crisi da Covid.

“In realtà – sostiene la Iea – i pacchetti di ripresa economica sono una opportunità unica per i governi per sostenere gli investimenti in tecnologie energetiche pulite”. “La Norvegia ha mostrato la sua leadership in Europa assumendo un importante impegno di finanziamento per il progetto Longship, un impianto offshore di cattura e di stoccaggio di CO2”, ha aggiunto l’Agenzia che già nel 2009 aveva lanciato un appello per realizzare nel mondo almeno 100 progetti di assorbimento e stoccaggio: undici anni dopo, ne sono stati realizzati appena 20.

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