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Classifica Borse 2012 – Russia superstar ma anche Hong Kong e la Germania volano

Sul podio delle migliori piazze mondiali vince l’Eurasia: Russia in pole position, seguita dai 2 indici di Hong Kong al secondo e terzo posto – Bene Brasile e India – In Europa corre la Germania: il Dax ha guadagnato oltre il 16% da inizio anno, miglior performance dal 1988 – In rosso invece la Spagna su cui hanno pesato le perdite di Telefonica e Iberdrola

Classifica Borse 2012 – Russia superstar ma anche Hong Kong e la Germania volano

Medaglia d’oro alla Russia. E’ l’indice Rts, il Russian Trade denominato in dollari americani composto dalle 50 maggiori società del Paese e che rappresenta circa l’85% della capitalizzazione sulla Piazza di Mosca, ad aver registrato il maggior rialzo dal 31 dicembre 2011 ad oggi. Una variazione del 23,61% dovuta in gran parte ai rialzi nel settore del gas e del petrolio (che insieme contano per oltre il 50% dei ricavi russi) e nel settore dei metalli. Nelle ultime settimane ha giocato un ruolo importante l’embargo contro l’Iran, che ha portato un rialzo del 13% per Lukoil, una delle principali società petrolifere russe. Anche la Sberbank, con cui Fiat inizierà una joint venture per la produzione di veicoli Jeep, è cresciuta di oltre il 20% da inizio anno.

Al secondo e terzo posto spopola invece Hong Kong con i suoi due indici, l‘Hang seng composite (che rappresenta il 95% del capitale quotato nella piazza) che ha guadagnato il 18,54% e l’Hang Seng (45 grandi società, circa il 60% del flottante) che ha registrato un +17,61%. Tra le performance piú rilevanti per il composite, sicuramente Huaneng Renewables, il colosso cinese dell’energia rinnovabile, che negli ultimi 5 giorni ha guadagnato l’11,41%. Inoltre sull’Hang Seng hanno influito Hsbc, la banca inglese quotata anche sul mercato asiatico, e PetroChina, che dall’inizio dell’anno sono cresciute entrambe di circa il 14%.

Si piazza al quarto posto la Germania con il Dax 30 che è cresciuto di un +16,24% da inizio anno: la miglior performance nei primi due mesi dal 1988. Grazie a una super-Bce che le ha permesso di trainare l’Europa, la forte economia tedesca ispira sempre piú fiducia negli investitori. Tra i titoli che hanno influito in maniera più incisiva troviamo Allianz, che pesa quasi il 7,12% sul Dax ed è cresciuta del 19,37% da inizio anno e Bayer (che pesa quasi l’8%) che ha segnato un +9,9%.

Il Brasile, con il Bovespa, si piazza invece in quinta posizione con un +15,96%. Il colosso dei Brics continua a crescere e attirare investitori stranieri grazie alle buone prospettive future, alimentate dai Mondiali e dalle Olimpiadi che si terranno nel Paese nel 2014 e nel 2016. Petrobras, il colosso energetico statale, ha guadagnato il 12% dal 2 gennaio.

Bisogna arrivare al sesto posto per trovare gli Stati Uniti: il Nasdaq 100 è cresciuto del 15,16%. A far balzare l’indice americano sono state le azioni di Apple (che pesa oltre il 17%) e che da inizio anno è cresciuta del 32%.

Settimo il Nikkei 225 giapponese. Dopo un 2011 difficile, che ha portato al Paese disastri naturali e ripercussioni sull’economia, la ripresa sembra aver preso avvio rapidamente e l’indice principale ha registrato un rialzo del 15,00%.

L’India, con il Bombay Bse, è all’ottavo posto con una crescita del 14,87%. Gli ultimi dati sul Pil indiano sono stati abbastanza deludenti, ma a trainare l’indice é stato tra i diversi titoli anche la State Bank of India, con un aumento di quasi il 40% da inizio anno.

In nona posizione troviamo di nuovo gli Stati Uniti con il Nasdaq Composite, che ha registrato un +14,63%. Seguono lo Tsec di Taiwan (+12,55%) e lo Sse Composite cinese (+11,48%). In dodicesima posizione troviamo l’Obx Total Return Index norvegese con un +11,13%.

Anche Parigi e Milano possono dichiararsi soddisfatte delle loro performance da inizio anno: il Cac 40 ha guadagnato il 9,26% e lo Ftse Mib l’8,32%.

Tira un’aria meno allegra sicuramente in Spagna dove l’Ibex 35 ha registrato una variazione negativa del 2,96% dall’inizio dell’anno. Le maggiori perdite sono dovute al calo di Telefonica, che da sola pesa oltre il 20% sull’indice e da inizio anno ha perso il 5,78%. Si sono inoltre amplificate le perdite di Iberdrola, uno dei maggiori gruppi energetici del Paese, che pesa quasi il 10% dell’Ibex e che nello stesso periodo ha perso il 9,83%.

 

Guarda anche la calssifica delle migliori performance a Piazza Affari dall’inizio dell’anno. 

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