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Premafin regina di Borsa, +243% dall’inizio dell’anno

Malgrado il forte indebitamento, il piano di riassetto azionario che fa leva su Unipol e il duello con Palladio-Sator hanno portato le azioni Premafin a guadagnare più del doppio rispetto al secondo titolo più fortunato, Gabetti – In vetta troviamo molte banche: Bpm, Mps, Banco Popolare e Banca Generali – Tra gli industriali spicca Ferragamo, con un +39,09%

Premafin regina di Borsa, +243% dall’inizio dell’anno

Non c’è alcun dubbio: l’inizio del 2012 in Borsa è all’insegna della scuderia Ligresti. Premafin, la holding controllata (ancora per poco) dalla famiglia milanese, ha guadagnato il 243,03% da gennaio. Le due proposte per la ristrutturazione del debito da 368 milioni di euro, quella ideata da Mediobanca e che fa leva su Unipol e la contro offerta di Palladio-Sator, prevedono in ogni caso la fuoriuscita dei Ligresti dalla holding, la ricapitalizzazione e un completo riassetto, più o meno favorevole ai Ligresti (primo progetto) o ai soci di minoranza (secondo progetto).

Medaglia d’argento in Borsa per Gabetti, gruppo leader nell’intermediazione immobiliare, che è volato del 140,73%. Il titolo è balzato dopo l’offerta della Sator Real Estate di Matteo Arpe e Puri Negri cha fatto aumentare gli scambi. Al terzo posto troviamo di nuovo la famiglia Ligresti con il gruppo assicurativo Fondiaria-Sai, controllata da Premafin: dall’inizio del 2012 ha guadagnato il 123,08%.

Sono i gruppi medi, generalmente più volatili, a comporre la classifica dei 10 maggiori rialzi dall’inizio del 2012. Al quarto posto troviamo Cobra, società varesina di produzione di apparati elettronici per la sicurezza dei veicoli, con un +101,69%. Seguono le azioni di risparmio di Unicredit che segnano un +93,92% dopo l’aumento di capitale e il cambio al vertice che si profila. Al sesto posto Acotel Group, società romana di telecomunicazioni mobili, con +88,57%.

Sul comparto del Ftse Mib invece spiccano le banche, forti delle operazioni Ltro della Bce che ha iniettato liquidità nel sistema. Prima fra tutte la Banca Popolare di Milano (Bpm) che, dopo l’aumento di capitale e l’ingresso di Andrea Bonomi, si è stabilizzata segnando un rialzo del 61,79%. Più importanti i cambiamenti in Monte dei Paschi che ha registrato una crescita del 59,89%. La Fondazione, per la prima volta, è scesa sotto la soglia del 50% aumentando la contendibilità del titolo sui mercati. Inoltre l’arrivo del nuovo direttore generale Francesco Viola e la candidatura alla presidenza di Alessandro Profumo hanno lanciato il titolo. Medaglia di bronzo per Banco Popolare che dopo l’operazione di buy-back si è rafforzato dal punto di vista patrimoniale ed è salita del 41,16%. Anche se non nel FtseMib, notevole è il progresso di Banca Generali: +23,3% da inizio anno.

In quarta posizione, primo fra gli industriali, c’è Salvatore Ferragamo che è cresciuto del 39,29%. Dai 9,95 euro per azione di quando si è quotata in Borsa il 29 giugno scorso il titolo ha raggiunto nella seduta di oggi i 14,05 euro.

I maggiori ribassi invece riguardano Screen Service, azienda di progettazione, produzione e commercializzazione di ssitemi per la trasmissione di segnali televisivi, che ha perso il 37,15%. Ma la vera pecora nera è Juventus Fc, che ha segnato un -27,43%, nonostante gli ottimi risultati sportivi. Il terzo ribasso è di Rdb, azienda storica nel settore dei laterizi e dei prefabbircati, che è scesa del 25,53%. Mesi negativi anche per Maire Tecnimont (-18,84%).

Nel comparto del Ftse Mib la peggior performance è di Enel Green Power, che ha perso l’8,64% da inizio anno. Eppure la sterzata nell’atteggiamento degli investitori non trova conferma né nei bilanci, in linea con i target, né con il consenso internazionale: Goldman Sachs, poche settimane fa ha nominato Egp “la migliore green utility europea”.

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