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Cipro, la Marina turca blocca piattaforma Eni

L’unità stava trasportando una piattaforma della società italiana che deve compiere trivellazione in una zona contestata dalle autorità di Ankara – Farnesina in azione per cercare una soluzione diplomatica.

Cipro, la Marina turca blocca piattaforma Eni

La marina militare turca ha fermato il viaggio della Saipem 12000, la piattaforma Eni che si stava dirigendo verso Cipro per iniziare operazioni di trivellazione su licenza del governo di Nicosia. Una mossa a sorpresa, annunciata dal ministro degli esteri cipriota e confermata dal gruppo petrolifero italiano.

“La Saipem 12000 ha dovuto interrompere il viaggio verso una nuova location da perforare – ha fatto sapere Eni – in quanto bloccata da alcune navi militari turche con l’intimazione a non proseguire perché sarebbero in corso attività militari nell’area di destinazione”.

L’AVVERTIMENTO DI ERDOGAN

Il presidente turco Recyp Erdogan, all’indomani della sua visita in Italia, si era detto contrario alle operazioni del gruppo nel Mediterraneo orientale. “I lavori di esplorazione del gas naturale in quella regione rappresentano una minaccia per Cipro nord e per noi”, aveva detto Erdogan, spiegando di aver espresso, nella sua missione a Roma la scorsa settimana, le “preoccupazioni turche” al presidente Sergio Mattarella ed al premier Paolo Gentiloni.

LA REAZIONE DELLA FARNESINA

La Farnesina segue al più alto livello, in raccordo con le proprie rappresentanze diplomatiche a Nicosia e Ankara, la vicenda della nave Saipem 12000, cui le autorità turche non consentono al momento di proseguire la navigazione verso l’area di destinazione. Il ministero degli Esteri Angelino Alfano sta cercando una strada diplomatica per risolvere la questione.

L’INTERVENTO DI BRUXELLES

L’Unione Europea ha prontamente commentato gli avvenimenti delle ultime ore. “La Turchia si deve impegnare inequivocabilmente a mantenere relazioni di buon vicinato e a evitare qualunque fonte di frizione, minaccia o azione verso uno Stato membro che possa danneggiare le buone relazioni e impedire una definizione pacifica delle dispute”, ha dichiarato una portavoce della Commissione, Mina Andreeva. “L’Ue – ha aggiunto – sottolinea la necessità di rispettare la sovranità degli Stati anche nei loro confini marittimi e aerei”.

ENI A CIPRO

Eni è presente a Cipro dal 2013 e detiene interessi in sei licenze nelle acque economiche esclusive della repubblica (nei Blocchi 2, 3, 6, 8, 9 e 11), cinque in qualità di operatore. Solo qualche giorno fa il gruppo ha annunciato una scoperta di gas nel Blocco 6 nell’offshore di Cipro, attraverso il pozzo Calypso 1. Si tratta.

IL CONTESTO

L’isola di Cipro è formalmente unita sotto un’unica bandiera, ma nei fatti è divisa in due. La maggior parte del territorio è occupata dalla Repubblica di Cipro, di lingua greca, che rivendica la propria sovranità su tutto il Paese ed è riconosciuta dalla comunità internazionale. Nella parte settentrionale dell’isola, tuttavia, si estende la Repubblica Turca di Cipro del Nord, che si è auto-proclamata indipendente nel 1983 ed è riconosciuta solo dalla Turchia. Il suo territorio corrisponde a quello controllato dall’esercito turco dopo l’invasione turca di Cipro del 1974, decisa in risposta al colpo di Stato militare che depose l’allora presidente cipriota, l’arcivescovo greco-ortodosso Makarios. L’invasione fu una delle cause che determinarono la caduta della Dittatura dei Colonnelli in Grecia.

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