Condividi

Chrysler, prima vittoria di Fiat su Veba

La Corte del Delaware ha deciso che Fiat “ha diritto di acquistare una parte della partecipazione Veba in più tranche ad un prezzo da determinarsi secondo una formula predefinita”, si legge in una nota del Lingotto.

Chrysler, prima vittoria di Fiat su Veba

Vittoria parziale per Fiat nella battaglia per conquistare il controllo totale di Chrysler. La Corte del Delaware ha accolto le richieste della società italiana sulle due controversie più rilevanti nell’ambito della causa con il fondo dei lavoratori Veba, azionista di minoranza della casa di Detroit. Uno dei punti al centro della questione era il calcolo dell’indebitamento di Chrysler ai fini della valutazione della quota detenuta da Veba nella controllata di Fiat. 

La Corte del Delaware ha deciso che Fiat “ha diritto di acquistare una parte della partecipazione Veba in più tranche ad un prezzo da determinarsi secondo una formula predefinita”, si legge in una nota del Lingotto. Fiat detiene il 58,5% di Chrysler e può quindi acquistare un ulteriore 16,6% di Veba al prezzo determinato in base a una formula decisa nel 2009, quando il Lingotto ha rilevato Chrysler.

Il gruppo torinese “auspica che attraverso l’istruttoria richiesta dalla Corte possano essere presto risolte le poche questioni ancora aperte nel contenzioso e continua ad avere fiducia nel fatto che anche tali residue questioni saranno risolte in suo favore”. 

La Corte ha anche rigettato le richieste di Veba di pronuncia senza istruttoria, inclusa quella secondo cui il sindacato “non potrebbe vendere la sua partecipazione in Chrysler al prezzo risultante dal call option agreement a causa dei divieti contenuti nelle Department of labor’s prohibited transaction provisons”.

La casa torinese ha già esercitato tre call option per rilevare quote del 3,3%, ma la transazione non è stata completata proprio in attesa del pronunciamento della Corte del Delaware sul valore della prima call. Il prezzo che Fiat dovrebbe pagare si aggira intorno ai 140 milioni di dollari (la metà di quanto chiesto dal fondo), mentre per la seconda call il Lingotto è disposto a pagare a Veba 198 milioni di dollari e per la terza 254,7 milioni di dollari.

Archiviata la controversia, Fiat salirà quindi al 68,49% della Chrysler, in attesa delle successive call possibili entro giugno 2016, fino ad arrivare al 75,1%. Veba, che manterrà il 24,9%, ha chiesto alla Sec, l’organo di controllo della Borsa americana, la registrazione del 16,6%, atto preliminare per un’eventuale quotazione. L’obiettivo di Sergio Marchionne è la fusione delle due società entro il 2014. 

Commenta