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Cdm, via libera a Def e manovrina. Pil 2017 rivisto al rialzo: 1,1%

Il governo ha approvato il Def, che prevede altri 2,8 miliardi di euro da stanziare per il pubblico impiego, settore statale e non statale, per arrivare ad un aumento contrattuale medio di 85 euro con i rinnovi 2016-2018 – Ok anche alla manovra correttiva richiesta da Bruxelles – Gentiloni: “Manovra non depressiva, non aumentate le tasse”.

Cdm, via libera a Def e manovrina. Pil 2017 rivisto al rialzo: 1,1%

Via alla manovrina e al Def, che rivede al rialzo le stime del Pil per il 2017. Il consiglio dei ministri ha dunque approvato nella stessa seduta sia il Documento di economia e finanza (Def) sia la manovra correttiva da 3,4 miliardi richiesta da Bruxelles per rientrare nei conti, sotto forma di decreto legge con misure finanziare, di sviluppo e a favore delle zone colpite dal sisma.

La nuova stima del Pil è pari al +1,1% contro l’1% stimato finora. Il Def poi prevede altri 2,8 miliardi di euro da stanziare per il pubblico impiego, settore statale e non statale, per arrivare ad un aumento contrattuale medio di 85 euro con i rinnovi 2016-2018. Dal testo emerge anche la previsione degli eventuali oneri di un prossimo rinnovo: 2,3 miliardi per il 2019 e 4,6 per il 2020. Nella bozza si ripercorre la vicenda: le risorse finora disponibili, dopo l’iniezione messa a punto con la legge di Bilancio 2017, consentono di attribuire un beneficio medio di circa 35,9 euro mensili. Per centrare gli 85 euro di incremento stabiliti nell’intesa occorrono, si calcola, 1,6 miliardi per il pubblico impiego del settore ‘Stato’, una posta da inserire nella prossima legge di Bilancio (fin qui si era parlato di una cifra più bassa, intorno a 1,2-1,3 miliardi). Altri 1,2 miliardi servirebbero per il settore ‘Non Stato’, da stanziare nei bilanci degli enti locali e degli altri enti.

Il Def contiene anche il Piano nazionale delle riforme, nel quale il governo si impegna per misure sulla povertà, con un potenziamento del reddito di inclusione per chi perde il posto; sulla concorrenza e la semplificazione della giustizia civile; e sul sul lavoro, con la riduzione del cuneo fiscale per i giovani e il Jobs Act bis con meno tasse per il secondo livello di contrattazione. 

Nel pomeriggio, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha fatto il punto sulla ripresa: “Il paese si trova in una fase di transizione verso una crescita più solida, sostenibile e inclusiva, la stiamo inseguendo: è necessario rafforzare questa fase, capitalizzare la strategia di benefici delle riforme recenti che sta continuando e in cui il Governo è pienamente impegnato”. E ha anticipato: “Oggi pomeriggio il Def oltre ad aggiornare il quadro economico di finanza pubblica e il programma nazionale di riforme include la trattazioni di temi su disuguaglianza e benessere”.

“Il Pil crescerà dell’1% sia nel 2018 che nel 2019 – ha poi aggiunto Padoan in conferenza stampa -, ma la crescita tornerà a rafforzarsi nel 2020″. “Abbiamo rispettato come sempre gli impegni – aveva detto in precedenza il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni -: questa manovra non è depressiva come qualcuno si aspettava. Il Consiglio dei ministri infatti ha approvato il Def, il piano nazionale delle riforme e il decreto che contiene diversi interventi tra cui la correzione di bilancio senza aumenti di tasse“.

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