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Cdm, ok a decreti siccità e assunzioni Pa: maxi rinforzo per le forze dell’ordine. Slitta ancora il ddl concorrenza

Nella Pubblica amministrazione sono previste oltre 3.000 assunzioni, di cui i due terzi per le forze dell’ordine, ma slitta ancora il disegno di legge che contiene anche le nuove regole sulle concessioni per i venditori ambulanti

Cdm, ok a decreti siccità e assunzioni Pa: maxi rinforzo per le forze dell’ordine. Slitta ancora il ddl concorrenza

Lotta alla siccità, ricerca e sicurezza hanno mandato in soffitta l’esigenza di progredire nel liberalizzare la concorrenza, legge che sarebbe già dovuta partire nel 2022, prevista proprio dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che fissa anche una data ultima per l’approvazione del provvedimento alla fine dell’anno. Il dossier si trascina da settimane: la trattazione era prevista nell’ordine del giorno della riunione di governo, ma anche stavolta l’esame è slittato al prossimo appuntamento. Niente di nuovo. Mentre il Consiglio dei ministri ha dato semaforo verde al decreto siccità e allo schema di decreto legislativo per completare la rete Transeuropea dei trasporti. Durante la riunione, è stato inoltre approvato il decreto per le assunzioni nella Pubblica amministrazione, soprattutto tra le forze dell’ordine. Ecco le ultime novità.

Il nodo concorrenza

Il nuovo Ddl concorrenza è previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza nel quale era fissato come obiettivo interno (quindi comunque non vincolante con Bruxelles ai fini dell’erogazione dei fondi), la presentazione in Parlamento già entro lo scorso giugno, termine mancato ampiamente. Il 28 marzo c’era stata una retromarcia sulla liberalizzazione dei saldi ed era emerso anche un problema di coperture. Il nuovo scoglio, secondo indiscrezioni, è rappresentato dalle misure sulle concessioni per gli ambulanti.

Il settore è in subbuglio e si rischia una nuova procedura di infrazione dall’Ue. Una situazione simile a quella dei balneari, su cui incombe la sentenza della Corte di giustizia europea del 20 aprile. Il tema agita non poco governo e maggioranza.

Il decreto siccità, c’è un commissario straordinario nazionale

Contro la siccità che colpisce inesorabilmente l’Italia, arrivano una cabina di regia fra i ministri e un commissario straordinario nazionale. La cabina di regia è incardinata alla Presidenza del Consiglio e presieduta dal premier o, su sua delega, dal ministro delle Infrastrutture, il leader leghista Salvini. Comprende i ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente, del Pnrr, dell’Agricoltura, della Protezione civile, degli Affari regionali e dell’Economia, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli investimenti pubblici. Per quanto riguarda il commissario straordinario per la siccità, dovrà essere nominato entro 10 giorni dall’entrata in vigore del Dl con decreto del premier, e resterà in carica fino al 31 dicembre 2023, con l’incarico prorogabile di un anno. Avrà a disposizione una struttura fino a 25 persone.

L’obiettivo? Individuare gli interventi necessari e realizzarli al più presto, velocizzando le procedure e bypassando gli ostacoli burocratici per gli interventi di miglioramento dell’efficienza delle infrastrutture idriche e di dragaggio degli invasi. Le due strutture avranno dunque il potere di sostituire gli enti locali e i concessionari che non fanno le opere, e di attuarle al posto loro.

I compiti della cabina di regia e del commissario straordinario

Il suo primo compito è fare entro 30 giorni una ricognizione delle opere più urgenti e di quelle da affidare al commissario straordinario. In caso di inadempienza dei soggetti che devono realizzare le opere, può attivare i poteri sostitutivi del commissario. Quest’ultimo avrà il compito di realizzare gli interventi urgenti di cui è incaricato dalla cabina di regia, monitorare la situazione su tutto il territorio nazionale e l’attuazione delle opere necessarie. Può intervenire con poteri sostitutivi in caso di inadempienza, previa delibera del Cdm, e può revocare le concessioni.

Le assunzioni nelle Pa: maxi-rinforzo per le forze dell’ordine

Nella Pubblica amministrazione sono previste oltre 3.000 assunzioni, di cui i due terzi (oltre 2.100) per le forze dell’ordine (l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera). In particolare, per la Guardia Costiera è previsto un incremento della pianta organica di 390 persone dal 2024 e scaglionato in 5 anni. Le assunzioni nel settore delle Forze dell’ordine sono finanziate attraverso l’ultima legge di Bilancio con i fondi previsti per la sicurezza. Queste assunzioni, viene spiegato, saranno finanziate attraverso l’ultima legge di Bilancio con i fondi previsti per la sicurezza.

Incentivi contro la fuga dei cervelli, +30% compensi

Con il decreto Pa arrivano incentivi per fermare la “fuga dei cervelli”. Un “aumento del compenso fino al 30% per i ricercatori che vincono finanziamenti di ricerca, come ad esempio i progetti Gant Horizon e Marie Curie”. La norma “è pensata per incentivare i dottori di ricerca a rimanere in Italia e, allo stesso tempo, per attrarne di nuovi dall’estero. Oggi i vincitori di Gant possono decidere di svolgere il proprio progetto di ricerca altrove, lasciando il proprio istituto di provenienza e portando con sé la dote finanziaria”. L’iniziativa mira a richiamare in Italia i ricercatori migrati all’estero.

Unità missione attrazione e sblocco investimenti

Nel decreto sulla Pa, che è finito per abbracciare tantissimi aspetti diversi, il governo ha deciso di istituire l’Unità di missione “attrazione e sblocco degli investimenti” presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, volta a facilitare, indirizzare e sburocratizzare le procedure per attrarre gli investimenti in Italia. Lo comunica in una nota il ministero delle Imprese e del Made in Italy secondo cui la nuova “unità di missione costituisce un ulteriore tassello nella strategia complessiva del Ministero volta a incentivare e sbloccare gli investimenti nel nostro Paese”.

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