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Cazzola: “Perché mi candido in Emilia con Bonaccini”

In una lettera inviata a Il Foglio, il giuslavorista ha annunciato la candidatura per le elezioni regionali del 26 gennaio, a capo di una lista composta da +Europa, Pri e Psi.

Cazzola: “Perché mi candido in Emilia con Bonaccini”

Giuliano Cazzola, storica figura di riferimento del sindacalismo italiano, scende in campo e si candida alle elezioni in Emilia-Romagna, la sua regione, a sostegno del presidente uscente Stefano Bonaccini, leader della formazione di centrosinistra. L’annuncio di Cazzola, da anni duro oppositore della Lega di Matteo Salvini, anche partecipando a infuocati dibattiti televisivi, è stato ufficializzato attraverso una lettera inviata al quotidiano Il Foglio: “Il prossimo 26 gennaio si voterà in Calabria e in Emilia-Romagna (che è la mia regione) – scrive il giuslavorista, che ha ricoperto importanti incarichi in Cgil e poi in politica -. Una decina di giorni dopo io compirò 79 anni: un’età veneranda dopo una lunga vita ricca di esperienze e di soddisfazioni”.

“Potrei ritenermi appagato e tirare i remi in barca (…). Ho accettato, invece – ha proseguito Cazzola nella sua lettera -, di guidare una (composta da +Europa, Pri e Psi) delle sei liste che sostengono la rielezione di Stefano Bonaccini a presidente della regione emiliano-romagnola”. Il candidato mette anche in conto l’accusa di essere considerato un “voltagabbana’’: “E’ una critica che ritengo immeritata, perché in tutte le formazioni in cui ho militato (compreso il Pdl quando i suoi rapporti con la Lega erano rovesciati rispetto agli attuali) ho sempre condizionato il mio impegno alla presenza dei valori fondamentali in cui credo: la società aperta, la globalizzazione dell’economia, l’Europa e l’euro, le riforme e la stabilità, l’accoglienza e l’integrazione degli stranieri”.

“Ho condiviso e appoggiato – ha anche detto Cazzola – la costituzione del governo Monti e le politiche adottate per la salvezza dell’Italia, compresa la riforma delle pensioni del ministro Fornero, anche quando questa civil servant era sottoposta ad attacchi personali ingiusti e feroci. La lista che rappresento ha apprezzato l’opera dell’amministrazione Bonaccini, ne condivide il programma e lavora per la sua rielezione. Ma, sebbene sia una forza minoritaria, la lista è scesa in campo con un obiettivo ancora più ambizioso: contribuire a fermare l’onda nera di Matteo Salvini e del salvinismo. Il leader della Lega porta avanti in prima persona, nella regione, una battaglia di carattere nazionale. Per la sinistra sarebbe, invece, una sconfitta di portata storica, ben oltre le ricadute sull’attuale governo e l’eventuale ricorso alle elezioni anticipate”.

Infine, un riferimento al movimento delle Sardine, che proprio in Emilia-Romagna è nato ed al quale Cazzola ha anche dedicato una riflessione su FIRSTonline: “Il movimento che meglio ha compreso l’importanza della sfida del 26 gennaio – scrive invece su Il Foglio – è quello autodefinitosi delle sardine. Un movimento di giovani diversi dallo stereotipo a cui siamo stati abituati dai talk-show; un popolo antipopulista, di cultura europea, che è stato capace di individuare in Matteo Salvini, per quel che rappresenta, il “male assoluto’’ di questa fase politica”.

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