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CartaSì (Icbpi) compra le carte di Deutsche Bank per 30 milioni

Quarta acquisizione di Icbpi in pochi mesi sotto la guida di Bertoluzzo – Cartasì ha rilevato le carte della Deutsche Bank

CartaSì (Icbpi) compra le carte di Deutsche Bank per 30 milioni

Quarta acquisizione per l’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane dall’ingresso dei fondi Advent International, Bain Capital e Clessidra sgr nel capitale nel 2015 che ha portato alla guida Paolo Bortoluzzo (ex Vodafone) nel ruolo di ad e di Franco Bernabè come presidente. La controllata CartaSì ha siglato l’accordo di acquisizione di DB Cards Acquiring da Deutsche Bank spa per 30 milioni di euro. L’operazione era nell’aria dalla scorsa estate, sebbene si immaginasse che avrebbe riguardato un perimetro più ampio.

I dettagli dell’acquisizione sono descritti in una nota congiunta di Icbpi e della controllante Mercury Uk HoldCo destinata agli obbligazionisti, in cui si precisa anche che dell’operazione fa parte un accordo di marketing e distribuzione della durata di cinque anni (estendibile per altri cinque) in base al quale Deutsche Bank continuerà a servire gli attuali clienti di DB Cards in cambio di una commissione di gestione e distribuzione.

DB Cards Acquiring rappresenta il business di merchant acquiring di Deutsche Bank  in Italia, che conta circa 15 mila commercianti e 19.300 Pos collegati. Icbpi stima che, includendo sinergie e risparmi di costo, DB Cards Acquiring avrebbe contribuito per circa 5,5 milioni di euro all’ebitda rettificato pro-forma del gruppo per i 12 mesi che si sono chiusi al 30 settembre scorso a quota 216,4 milioni (dai 200,2 milioni di ebitda di un anno prima), a fronte di commissioni e ricavi da servizi che si attestavano a 642,49 milioni (da 619,7 milioni).

Contestualmente alla sigla di questo accordo, Mercury BondCo ha prezzato ieri 600 milioni di euro di nuovi bond senior secured a scadenza 2021 e strutturati come Pik toggle notes, ossia prevedono una quota di interessi da pagare cash al 7,125% all’anno e una quota di interessi da pagarsi capitalizzati a scadenza (Pik) al 7,875% all’anno. Si tratta peraltro di condizioni molto migliori rispetto a quelle spuntate lo scorso dicembre in occasione di un private placement sempre da 600 milioni di euro. In quell’occasione i bond, sempre nella forma di PIk toggle notes, pagavano una cedola variabile pari al tasso euribor 6 mesi più l’8,75% e un interesse Pik pari al tasso euribor 6 mesi più il 9,5%.

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