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Canone Rai 2016: 10 rate, possesso, esenzioni, addebito conto corrente. Le nuove regole

Il Senato ha approvato il maxiemendamento che modifica nuovamente le regole in vigore dal 2016 per il pagamento del Canone Rai. Cambiano le modalità di rateizzazione, la presunzione di possesso, le esenzioni, la destinazione del gettito. – Ecco le ultime novità della Legge di Stabilità 2016

Canone Rai 2016: 10 rate, possesso, esenzioni, addebito conto corrente. Le nuove regole

Il Governo ha ottenuto la fiducia al Senato sul disegno di legge sulla Stabilità. L’Aula ha votato la fiducia alla Finanziaria: i sì sono stati 164, i no 116, gli astenuti 2.

L’esecutivo ha chiesto a Palazzo Madama di esprimersi sul maximendamento basato sul testo approvato dalla Commissione Bilancio. Al termine della votazione il CDM si è riunito approvando la nota di variazioni al bilancio di previsione per il 2016 e il triennio 2016-2018 su cui l’Aula si è già espressa con 154 voti a favore. Il testo passa dunque alla Camera che dovrà affrontare alcuni nodi irrisolti come quelli relativi alla sicurezza, al Sud e alle pensioni.

Il maxiemendamento approvato ieri contiene molte novità, soprattutto sul pagamento del canone Rai. A partire dal 2016 l’importo scenderà dagli attuali 113 a 100 euro, la “tassa” verrà inserita in bolletta elettrica e dovrà essere versata in 10 rate a decorrere da luglio. Stabilito anche un ampliamento delle esenzioni per i pensionati.

Ma vediamo nel dettaglio come sono cambiate le misure relative al pagamento del Canone Rai.

Canone Rai: rate
Il maxiemendamento modifica le misure contenute nel testo originario. In particolare, il nuovo testo prevede che i titolari di un’utenza di fornitura elettrica, versino il Canone Rai in 10 rate mensili che verranno addebitate direttamente in fattura, ma avranndo una scadenza del pagamento successiva al termine delle rate. “Le rate, ai fini dell’inserimento in fattura, si intendono scadute il primo giorno di ciascuno dei mesi da gennaio a ottobre.”

Per quanto riguarda invece l’importo, esso verrà indicato in sede distinta all’interno della fattura e, come preannunciato, non sarà imponibile ai fini fiscali. “Le somme riscosse sono riversate direttamente all’erario mediante versamento unificato”.

Il riversamento potrà avvenire entro il giorno 20 del mese successivo a quello di incasso e, comunque l’intero canone deve essere riscosso e riversato entro il 20 dicembre. Le imprese elettriche non saranno soggette ad alcun obbligo di anticipazione.

Il provvedimento prevede inoltre che, per rispettare i tempi tecnici necessari all’adeguamento dei sistemi di fatturazione, nella prima fattura successiva al 1° luglio 2016 sono cumulativamente addebitate tutte le rate scadute.

Canone Rai: sanzioni 
In caso di violazione degli obblighi di comunicazione e di versamento dei canoni di cui al comma 3, si applicano rispettivamente, le sanzioni di cui agli articoli 5, comma 1, e 13, comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n 471, vale a dire che i contribuenti che non pagheranno andranno incontro a una sanzione variabile da due a sei volte l’importo del canone (dai 200 ai 600 euro).

 

Entro 45 giorni dall’Entrata in vigore della Legge di Stabilità 2016, il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e Finanze, sentita l’Autorità energia elettrica, il gas ed il sistema idrico, dovrà emanare un apposito decreto contenente i termini e le modalità per il riversamento all’Erario e per le conseguenze di eventuali ritardi oltre che per le misure tecniche necessarie all’attuazione della norma.

 

Canone Rai: la presunzione di possesso
Come indicato nella Legge di stabilità la detenzione e l’utilizzo di un apparecchio televisivo verranno presunte nel caso in cui il contribuente possieda un’utenza per la fornitura di energia elettrica “ nel luogo in cui  ha la sua residenza anagrafica”. Il canone è dovuto una sola volta in relazione agli apparecchi detenuti o utilizzati nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica.

Il contribuente che non possiede un apparecchio televisivo nel luogo in cui ha la residenza anagrafica dovrà procedere all’invio di una certificazione all’Agenzia delle entrate. Quest’ultimametterà a disposizione delle imprese elettriche l’elenco dei soggetti esenti ai sensi delle disposizioni vigenti o che abbiano presentato l’autocertificazione.

 

Canone Rai: gettito aggiuntivo ed esenzioni
Una delle questioni che nel corso delle ultime settimane ha suscitato maggiori polemiche riguarda la destinazione del gettito aggiuntivo derivante dalla nuova normativa e in particolare l’utilizzo del denaro riscosso per ridurre le tasse. Il maxiemendamento approvato dal Senato prevede che per gli anni compresi tra il 2016 e il 2018, le maggiori entrate provenienti dal versamento del Canone verranno riservate all’Erario allo scopo di ampliare la soglia reddituale minima di esenzione a 8mila euro, “ai fini dell’esenzione dal pagamento del canone di abbonamento televisivo in favore dei soggetti di età pari o superiore a 75 anni, nonché al Fondo per la riduzione della pressione fiscale”.

Il nuovo testo conferma inoltre l’autorizzazione per lo scambio e l’utilizzo dei dati relative alle alle famiglie anagrafiche, alle utenze per la fornitura di energia elettrica, ai soggetti tenuti al pagamento del canone di abbonamento alla televisione nonché ai soggetti esenti, da parte dell’Anagrafica tributaria, dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e il sistema idrico, dell’Acquirente unico spa, del Ministero dell’Interno, dei Comuni, nonché degli altri soggetti pubblici o privati che ne hanno la disponibilità.

 

Qualora si siano date autorizzazioni alle società elettriche per l’addebito diretto delle bollette sul conto corrente bancario o postale, esse verranno automaticamente estese al pagamento del Canone Rai.

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