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CAMPIONATO SERIE A – La Juve debutta bene (2 a 0 al Parma) ma oggi tocca a Milan e Inter

CAMPIONATO AL VIA – I campioni d’Italia liquidano il Parma di Donadoni per 2 a 0 grazie a un grande Asamoah e a un colpo diabolico di Pirlo – Oggi le milanesi – Il Milan deve superare la sfiducia dei tifosi sognando Kakà e battendo la Samp in casa – Tempestosa conferenza stampa di Cassano che accusa Galliani – Insidiosa trasferta a Pescara per l’Inter

CAMPIONATO SERIE A – La Juve debutta bene (2 a 0 al Parma) ma oggi tocca a Milan e Inter

Buona la prima. La Juventus campione d’Italia in carica inizia bene il campionato, con una vittoria sul Parma molto più complicata del previsto. Per quasi un’ora i bianconeri sono stati in difficoltà, bloccati da un avversario tignoso e ben messo in campo. Poi, come spesso accade alle grandi, a fare la differenza sono stati i colpi dei campioni. Uno sprint di Asamoah ha mandato in tilt la difesa del Parma e in gol Lichtsteiner, una punizione diabolica di Pirlo ha chiuso i giochi. Un uno-due terrificante, chiaro segnale al campionato: con questa Juve non si scherza. Prima però i campioni d’Italia non avevano certo brillato; merito del Parma certo, ma anche demeriti bianconeri, troppo lenti, prevedibili e poco aggressivi, capaci addirittura di sbagliare un rigore con Vidal, gentile omaggio di un guardalinee che non si è accorto di un netto fuorigioco di Lichtsteiner. Alla fine Mirante ha azzerato le polemiche parando il tiro del cileno, altrimenti oggi ne avremmo lette e sentite delle belle. Altro da segnalare? L’affetto del popolo bianconero per Antonio Conte, che spesso sfocia in sentimenti d’altro tipo verso Palazzi, e il pugno dello stesso tecnico bianconero alla vetrata del suo box. Un destro terrificante in seguito ad un errore sottoporta di Vucinic, la fotografia esatta della grinta di questo allenatore. La Juve si porta a casa la vittoria, ma settimana prossima a Udine servirà di più.

Oggi invece tocca alle milanesi. Si parte alle 18 con Milan-Sampdoria, partita che suscita tanta curiosità. Dal mercato (ieri Galliani ha ammesso l’esistenza di una trattativa per Kakà) a Cassano (tra poco approfondiremo l’argomento), dal debutto di Pazzini alla sfida con la Samp, in tanti aspettano di conoscere la reazione di San Siro. Mai come quest’anno il Milan deve partire col piede giusto, perché la sfiducia nei confronti della squadra è tanta e un passo falso la aumenterebbe a dismisura. “E’ inutile guardare al passato, i nostri obiettivi sono chiari: arrivare nei primi tre posti in campionato, giocare bene e superare il girone di Champions League. E’ inutile prendere in giro la gente, non raccontiamo favole a nessuno”. La bandiera bianca è di Massimiliano Allegri, e se non ci crede l’allenatore è difficile che possano farlo i tifosi. Nella speranza che il mercato gli riporti il sorriso, il tecnico rossonero si affiderà al tridente Boateng-Robinho-Pazzini, il meglio che ad oggi può offrire la casa. Dall’altra parte ci sarà la Sampdoria di Ciro Ferrara e Maxi Lopez, ex dal dente avvelenato che muore dalla voglia di farsi rimpiangere dal San Siro milanista.

Alle 20.45 scatterà l’ora di Pescara-Inter. Una partita insidiosa, sul campo di una neopromossa carica d’entusiasmo, che i nerazzurri non dovranno sottovalutare se vogliono partire col piede giusto. La scena della vigilia però, come d’altronde era prevedibile, se l’è presa Antonio Cassano. Il barese (che questa sera partirà dalla panchina) ha tenuto una conferenza stampa di fuoco: obiettivo principale Adriano Galliani. “Al Milan non ho sbagliato io, non hanno sbagliato i giocatori e nemmeno l’allenatore, ma qualcuno più in alto di lui. Qualcuno che faceva il furbo, che prometteva e non manteneva, qualcuno che faceva tanto fumo e poco arrosto. Quando mi prendono in giro, a me non va bene. Io devo ringraziare i tifosi che mi sono stati vicini quando stavo male, ma non lui. Da un anno si parlava di rinnovo di contratto, ma sto ancora aspettando. Se sto parlando di Galliani? Lo dite voi, io non voglio nemmeno fare i nomi…”. Un fiume in piena, che non ha risparmiato nemmeno Allegri: “Per lui contavo come il due di coppe con briscola a bastoni. Ero la quinta, sesta, settima punta, non so nemmeno io. Mi diceva che non poteva assicurarmi niente, e allora io me ne vado!”. Per la sua nuova squadra solo parole d’amore (“Avevo detto che sopra il Milan c’era solo il cielo, ma sopra il cielo c’è l’Inter”), ma ora servono i fatti. Stramaccioni partirà con Sneijder e Coutinho alle spalle di Milito.

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