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Camera: nuove regole per i professionisti senza albi

La commissione Attività produttive ha messo a punto un testo unico per stabilire le norme: dall’adozione di uno statuto alla trasparenza degli assetti organizzativi, dall’aggiornamento professionale al codice deontologico.

Camera: nuove regole per i professionisti senza albi

Le professioni non organizzate in ordini o collegi saranno regolamentate per legge. La commissione Attività produttive della Camera ha infatti messo a punto un testo unico per dare una diciplina normativa a quelle attività economiche, anche organizzate, che prestano servizi o opere a favore di terzi, esercitate abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, che non sono ricomprese nelle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi.

Il testo esclude le attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative. Obiettivo del disegno di legge è garantire la libertà di costituzione di associazioni professionali di natura privatistica, fondate su base volontaria, senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva, “al fine di valorizzare le competenze, diffondere il rispetto di regole deontologiche e vigilare sul comportamento degli associati, favorendo la scelta e la tutela degli utenti nel rispetto delle regole sulla concorrenza”.

E al ministero dello Sviluppo economico verrà istituito un registro delle varie associazioni professionali, che dovranno comunque sottostare a precisi requisiti: adozione di uno stato che assicuri la precisa identificazione delle attività professionali cui l’associazione si riferisce; democraticità per il funzionamento degli organismi deliberativi; trasparenza degli assetti organizzativi; assenza di scopo di lucro; obbligo degli appartenenti di procedere all’aggiornamento professionale costante; stesura di un elenco degli iscritti, aggiornato annualmente; adeguata pubblicizzazione dello statuto, dell’elenco degli iscritti, delle delibere relative alle elezioni e individuazione dei titolari delle cariche sociali, del codice deontologico, nonché indicazione delle quote versate direttamente all’associazione per gli scopi statutari; adozione di un codice deontologico che preveda sanzioni graduate in relazione a eventuali violazioni.

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