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Btp e spread: due segnali di tensione. Su Piazza Affari pesano i conti in rosso di Enel e Ubi

L’asta Btp fa emergere crepe nella tenuta dei titoli di Stato italiani – Riprende la corsa verso la qualità (ricercati i Bund) e sui bond a 30 anni per qualche ora i Bonos spagnoli offrono un rendimento più basso dei Btp – Enel Ubi in rosso – Il Consiglio Ue di oggi potrebbe riconoscere più spazio di manovra a Roma sul deficit – Milano apre positiva.

Btp e spread: due segnali di tensione. Su Piazza Affari pesano i conti in rosso di Enel e Ubi

SEGNALI DI TENSIONE SUL FRONTE DI BTP E SPREAD
ANCHE I CONTI AZIENDALI PESANO SU PIAZZA AFFARI

La diga del Bel Paese comincia a cedere. E’ quanto emerge dal bollettino delle aste del Tesoro ma anche dalle crepe che si moltiplicano nei conti della Corporate Italia.

Il Tesoro ha collocato ieri tutti i 2 miliardi di Btp 2028 previsti con rendimento al 4,90%, in linea con il rendimento espresso dal secondario, richieste pari a 1,27 volte l’offerta.

Ma, a sorpresa, il segnale d’allarme si è manifestato sul Btp 2015: sono stati collocati solo 3,23 miliardi di euro al 2,48%; sono stati venduti 270 milioni di euro di titoli in meno rispetto al target massimo previsto. Il rendimento risulta in forte crescita rispetto all’1,90% di inizio gennaio.

Si è cosi innescata una reazione molto negativa: lo spread Btp/Bund che si è allargato di 6 punti base a 318 punti base, per un rendimento del 4,65%.

Tra i segnali d’allarme: a) riprende la corsa verso la qualità. In parallelo la Germania ha piazzato 4,315 miliardi di Bund 2 anni (Schatz) a un rendimento dello 0,06% che si confronta con lo 0,21% dell’ultima asta precedente. b) Sui titoli a 30 anni c’è stata per qualche ora l’inversione con i Bonos spagnoli che offrivano un rendimento più basso di quello dei Btp.

DA ENEL A UBI, CONTI IN ROSSO 

La Borsa di Milano ha chiuso in forte ribasso, l’indice Ftse Mib ha perso l’1,74%. Con questo calo, il principale indice del mercato azionario italiano arriva a perdere da inizio anno il 3,1%, è la peggiore performance tra le principali piazze del Continente.

Il listino italiano è stato appesantito dalla caduta di Enel che perde il 6%. La società ha chiuso il 2012 con un utile di 865 milioni dopo la svalutazione di avviamenti per 2,575 miliardi di cui 2,392 miliardi relativi alla controllata spagnola Endesa. Al netto delle partite straordinarie l’utile ordinario del gruppo è stato di 3,455 miliardi in calo del 14,9%.

Enel Green Power-0,4%, Deutsche Bank ha alzato il target price a 16 euro da 15,5 euro. Confermato il giudizio hold.

Forte peggioramento anche delle banche.

Guida la discesa Ubi crollata del 6,4%. Banco Popolare perde il 5,5%, Bpm il 4,20% Unicredit -2%, Intesa-2,3%.

Generali scende del 2% alla vigilia della diffusione dei risultati. C’è grande attesa per le svalutazioni del portafoglio sulla base degli impairment test.

Telecom Italia segna un ribasso del 3,2% dopo l’emissione del bond ibrido a 60 anni a un rendimento del 7,87%. Le obbligazioni ibride sono subordinate, quindi costano di più in termini di oneri finanziari, ma hanno il pregio ai fini del calcolo del rating di essere equiparate per la metà dell’ammontare al capitale. E’ stato infine concluso l’accordo con i sindacati per 3 mila esuberi di qui a fine 2014.

Fiat è finita in ribasso dello 0,5%, debole Finmeccanica -0,4%.StM ha guadagnato lo 0,4%.

Pochi i segni positivi.

In controtendenza Saipem +2,6%: SocGen ha alzato il target price a 27 euro e confermato il giudizio “buy”.

La controllante Eni scivola in calo dell’1,4%. Oggi il cane a sei zampe illustrerà l’aggiornamento del piano strategico agli analisti.

Nel lusso Cucinelli avanza del 2,2% dopo i risultati positivi. Tod’s +0,5%, Ferragamo -2,7%. Luxottica +1,4%.

GLI ALTRI INDICI

Sale l’indice Nikkei +0,77% a Tokyo. Stamane il Parlamento ha approvato la nomina del nuovo governatore Kuroda che inizierà il suo mandato lunedì prossimo.

La Cina celebra invece l’elezione di Xi Jonping, da oggi ufficialmente presidente, con un tonfo in Borsa, sia a Shanghai che ad Hong Kong. Le azioni cinesi nell’ex colonia sono arretrate del 10 per cento rispetto ai massimi di inizio mese. L’indice Hang Seng segna – 0,36%

E’ l’effetto di un severo intervento del governatore Zhou Xiaochuan che ha messo in guardia contro l’inflazione e richiamato la necessità di una politica monetaria “meno neutrale”.

A Wall Street i tre indici principali chiudono con un leggero rialzo: Dow Jones +0,04%, S&P + 0,09% e Nasdaq +0,13%.

Indicazioni positive dall’andamento dei consumi (vendite al dettaglio) in Usa a febbraio, saliti dell’1,1%: è la variazione più ampia degli ultimi cinque mesi ed è molto più alta delle aspettative (+0,5%).

Francoforte sale dello 0,1%, Parigi perde lo 0,1%, Madrid lo 0,5% e Londra lo 0,5%. Tutti questi indici registrano performance positive da inizio 2013.

Senza mai nominare l’Italia, il Consiglio europeo potrebbe riconoscere maggiore spazio di manovra sul deficit al governo di Roma che quest’anno dovrebbe centrare l’obiettivo di un pareggio di bilancio strutturale.

La bozza del comunicato finale sottolinea, infatti, che le norme comunitarie consentono a un governo di fare investimenti pubblici per stimolare la crescita e, attraverso le maggiori imposte, sostenere anche il risanamento fiscale.  

Il sostegno del Consiglio europeo è solo un primo passo nel negoziato che l’Italia ha avviato per allentare la politica di rigore e che entrerà nel vivo da aprile.

Ieri il commissario agli Affari economici e monetari, Olly Rehn, ha detto che l’esecutivo comunitario deciderà entro l’estate se, ed entro quali limiti, consentire agli Stati membri di aumentare il disavanzo per finanziare investimenti pubblici produttivi.

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