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Brusco rallentamento della crescita degli ebook: solo +5% nel 2013 dopo il boom del biennio prima

Secondo il Pew Research Center il device preferito per la lettura degli ebook è lo smartphone mentre cala l’iPad e il Kindle non è più il razzo degli anni precedenti e dà segni di flessione – Le donne sono le persone che leggono più ebook – Ma il libro online segna il passo – Dopo due anni da record, nel 2013 la crescita degli ebook è stata solo del 5%

Brusco rallentamento della crescita degli ebook: solo +5% nel 2013 dopo il boom del biennio prima

Tre tendenze non buone per gli ebook.

Il device principale per la lettura dei contenuti, e quindi anche degli ebook, sarà lo smartphone? Probabile. Tre tendenze in atto sembrano dirci questa cosa che non depone a favore degli ebook. La prima è la brusca interruzione della crescita esponenziale degli ebook che nel 2013 si sono attestati a un sobrio +5% venendo dal +159% del 2011 e dal +28 del 2012. Un capitombolo che si poteva attribuire a vari fattori: la crescita irripetibile degli anni precedenti, la mancanza di veri bestseller e casi letterari e via dicendo. Se però combiniamo questo dato con gli altri due, dobbiamo iniziare a considerare seriamente l’ipotesi di un declino più strutturale. Alcuni insider del mercato stanno già menzionando questo fenomeno come un dato di fatto.

Il primo dei due viene dalla Apple. La casa di Cupertino ha annunciato che il terzo trimestre del 2014, pur registrando una crescita robusta, oltre le previsioni, delle vendite di iPhone e Mac, ha visto il terzo calo consecutivo nelle vendite di iPad. Si tratta di un –9,3% sul corrispondente trimestre del 2013. Problemi della Apple o del mercato? Più del secondo che della prima.

C’è stato, sì, un aumento delle vendite dei prodotti concorrenti a basso costo (+11,3%), ma Gartner ha dovuto rivedere al ribasso le previsioni per il 2014 del mercato dei tablet che crescerà di un anemico +12,1% a confronto di un solido +52% del 2013 sul 2012. Gartner attribuisce questa perdita di mercato ai cosiddetti phablet e anche alla riluttanza dei consumatori a passare ai nuovi modelli proposti ogni anno dai costruttori.

Il secondo dato ce lo serve il Pew Research Center: il 32% degli americani consuma i contenuti sugli smartphone, con le donne a sopravanzare gli uomini nel tempo dedicato alla lettura su questi dispositivi (vi spendono 6 volte tanto il tempo degli uomini). Si conferma una quasi certezza: il pubblico dei lettori è in stragrande maggioranza femminile. Ma c’è un altra osservazione da fare: l’umanità legge molto di più grazie agli smartphone, sui quali non legge solo e-mail, twitt, o post di blog o Facebook e altri social media, ma anche libri, saggi e articoli in stile “New Yorker”.

Le preferenze dei consumatori

Sembra che i lettori abbiano scelto proprio lo smartphone come il device di lettura, preferendolo al tablet e fors’anche all’e-reader. Che il Kindle non sia più quel razzo lanciato nel cielo lo si può inferire dall’agitazione di Amazon negli ultimi tempi, un’agitazione che ha lasciato di sasso parecchi osservatori di solito benigni verso il colosso di Seattle. Amazon non distribuisce dati sul Kindle: Forbes stima che dal 2013 le vendite dei Kindle sono state stagnanti o in declino rispetto agli anni precedenti. Dai 20,1 milioni di Kindle e Kindle Fire venduti nel 2012 si sarebbe passati ai 19,7 esemplari nel 2013. Amazon ha dunque una certa necessità di sostenere l’ecosistema degli ebook e non si fa molti scrupoli nel perseguire questo obiettivo. Fors’anche nell’interesse generale.

Viene da chiedersi allora se il mercato degli ebook diventerà un mercato di nicchia per gli over 43 e per gli aficionados, come sta succedendo a quello dei giornali, oppure riuscirà a rinnovarsi per sedere da vincitore al tavolo dei media dominanti nel nuovo scenario digitale a misura dei millennial. In quest’ultimo, lo spazio della lettura come attività culturale, ricreativa e formativa pare essere sempre più eroso dai media concorrenti alla forma libro e più accattivanti o socializzanti come lo sono il video, il gioco, l’interazione sui social media.

La soluzione a questa perdita di quota del libro è nelle mani prima di tutto dei creativi (gli scrittori e i comunicatori) e anche di quei soggetti imprenditoriali che storicamente si sono strutturati intorno ai creativi per costruire la moderna industria del libro: gli editori, gli agenti, i distributori, i librai e gli investitori. I lettori stanno già facendo il loro percorso che è molto leggibile. Le arti visuali sanno rinnovarsi a ciclo continuo; perché anche la parola scritta non può trovare nuove forme e modi di esprimersi? La gravitas è maggiore, ma non totalmente immobilizzante.

Continua la lettura dell’articolo su ebookextra.

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