Condividi

British Museum: un evento mondiale mette in mostra la resilienza e la creatività della Cina del XIX secolo

La mostra “Il secolo nascosto della Cina” (18 maggio – 8 ottobre 2023) al British Museum è composta da 300 oggetti, la maggior parte dei quali viene sposta al pubblico per la prima volta

British Museum: un evento mondiale mette in mostra la resilienza e la creatività della Cina del XIX secolo

La mostra “Il secolo nascosto della Cina“- 18 maggio-8 ottobre 2023 al British Museum di Londra – si prepara ad essere un evento mondiale che illuminerà un periodo cruciale nella storia della Cina, un ponte verso la nazione moderna che il paese è oggi. La mostra che sta per aprirsi al British Museum, realizzata con il supporto di Citi come main supporter, vuole raccontare i sommovimenti esterni ed interni, attraversati dalla Cina nel periodo tra il 1796 e il 1912, con la fine del governo dinastico durato oltre 2000 anni e la nascita della moderna Repubblica cinese scaturita dalla Rivoluzione. La mostra, una delle grandi mostre in programma nel 2023 in Europa, evidenzierà le enormità commesse dall’imperialismo straniero e le risposte alle turbolenze in atto nella società cinese. Dopo quattro anni di ricerca, si tratta del primo evento a livello mondiale incentrato su singoli gruppi di persone nella Cina del XIX secolo dove si potrà sperimentare la ricchezza visiva di quest’epoca attraverso la cultura materiale di molteplici settori della società: corte, militari, artisti e scrittori, agricoltori e abitanti delle città, comunità globalizzate di mercanti, scienziati e diplomatici, riformatori e rivoluzionari.

Il “lungo XIX secolo” della Cina

La mostra sul “Secolo nascosto della Cina” al British Museum prende in esame il periodo che va dall’adesione nel 1796 del quinto imperatore della dinastia Qing, Jiaqing, all’abdicazione nel 1912 del decimo, Puyi, aprendo la strada a una repubblica rivoluzionaria. Tra il 1796 e il 1912 la Cina Qing subì catastrofiche guerre civili e straniere (incluse le guerre dell’oppio della Gran Bretagna), culminate con la rivoluzione che pose fine a 2000 anni di dominio dinastico. Decine di milioni di persone sono morte nei conflitti e nel caos che hanno generato. Nonostante questo tragico scenario, gli eventi e le persone della Cina del XIX secolo hanno lanciato il paese in una ricerca di modernità di vasta portata. I sopravvissuti alle scosse di questo secolo, provenienti da molte classi sociali e gruppi economici, hanno dimostrato una straordinaria intraprendenza, guidando e abbracciando il cambiamento culturale e tecnologico nella pittura e nella politica, nella guerra e nell’artigianato, nella letteratura e nella moda.

Oggetti mai esposti al pubblico

Lo spettacolo è assicurato dalla conservazione e dalla ristrutturazione di oggetti straordinari mai esposti prima al pubblico. Gli oggetti sopravvissuti del XIX secolo, come un mantello di paglia impermeabile realizzato per un lavoratore di strada, un contadino o un pescatore, offrono una visione fresca e diretta delle trame della vita quotidiana. I restauratori hanno accuratamente spazzolato i singoli fili di paglia e umidificato ogni gambo per riportare l’indumento alla sua forma originale; il pezzo e il suo restauro evidenzia l’eccezionale maestria che fiorì a tutti i livelli della società cinese tardo imperiale.

L’abito dell’imperatrice vedova Cixi

Il vestito dell'imperatrice vedova
The British Museum

I visitatori vedranno anche una splendida veste – prestata dal Metropolitan Museum of Art – appartenuta all’imperatrice vedova Cixi, sovrana de facto della Cina dal 1861 al 1908 e diretta contemporanea della regina Vittoria. L’abito – caratterizzato da una fenice in picchiata tra lussureggianti crisantemi e ampie fasce sulle maniche – è una splendida combinazione di motivi manciù, cinesi e giapponesi, in viola, oro e turchese. Il guardaroba dell’Imperatrice Vedova conteneva centinaia di tali capi abbaglianti, che avrebbe accessoriato con copricapi grandiosi e ingioiellati.
La mostra è il risultato di un progetto di ricerca quadriennale sostenuto dall’Arts and Humanities Research Council, guidato dal British Museum e dalla London University. La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione di oltre 100 studiosi provenienti da 14 paesi.

Commenta