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Brexit non scuote i mercati e Bce avverte: i tassi non saliranno

Il negoziato tra Londra e Bruxelles sulla Brexit sarà molto difficile ma i mercati danno ormai per acquisito il divorzio anche se la Bce mette le mani avanti – Volano gli Hellenic bond: accordo vicino con la Ue – Stop alla fusione delle Borse – Oggi l’asta Btp – Telecom Italia: Vivendi sta valutando l’ipotesi De Puyfontaine per la presidenza

Brexit non scuote i mercati e Bce avverte: i tassi non saliranno

“After nine months, UK has delivered”, ovvero ha partorito. Così, con humour tipicamente britannico, il presidente polacco della Consiglio Europeo Donald Tusk ha annunciato via twitter alle 13.39 di ieri l’arrivo della comunicazione da Londra con cui ha preso il via il divorzio più complicato della storia. Secondo Allen & Overy, uno degli studi legali più importanti della City, “il compito da affrontare per le squadre negoziatrici di Gb e Ue è spaventoso. Per far capire l’enormità della sfida, abbiamo elaborato un elenco di 339 punti negoziali da un punto di vista del Regno Unito”. Il modo migliore “per arrivare a un accordo in tempi rapidi – continua l’analisi – è che ognuna delle due parti si sforzi di capire il punto di vista dell’altra”.Come in un divorzio non capita quasi mai.

I mercati, all’apparenza, hanno accolto l’avvio della Brexit come un non evento, già ampiamente scontato nei prezzi delle Borse. Ma la tensione è palpabile, come ha dimostrato la reazione ad uno scoop della Reuters: in Bce, ha scritto l’agenzia, c’è il timore che i mercati abbiano male interpretato alcuni passaggi dell’ultima conferenza stampa di Mario Draghi, scommettendo su una presunta stretta che non ci sarà. 

In occasione della prossima riunione del comitato esecutivo del 27 aprile, perciò, la Bce potrebbe diffondere un comunicato fotocopia di quello diffuso al termine della riunione di marzo, in modo da fornire al mercato la conferma che la politica monetaria resterà accomodante per un lungo periodo di tempo. È bastato questo a innescare forti correnti di vendita sui titoli bancari e l’ acquisto sui titoli di Stato dei Paesi più fragili dell’Eurozona. È la conferma che nei prossimi mesi tra Sirene e mostri marini, la navigazione nelle acque della Brexit sarà comunque complicata.

ASIA DEBOLE, DEBUTTA GALAXY 8: SAMSUNG +1,6%

Rallentano dai massimi degli ultimi 18 mesi i listini asiatici. A Tokyo l’indice Topix perde lo 0,4%. Hong Kong -0,5%, Shanghai -1,2%, Seul -0,3%. Mumbai +0,2%. In controtendenza Samsung: +1,6% a Seul. La società ha presentato il Galaxy 8, lo smartphone che dovrà cancellare i disastri della precedente versione.

LA POLITICA FRENA WALL STREET. AMAZON SEGNA I MASSIMI

Energia e consumi hanno sostenuto i listini americani, su cui però pesa una situazione politica sempre più confusa. Il presidente sembra intenzionato ad anticipare il piano infrastrutture a quest’anno, allo scopo di assicurarsi una rapida vittoria. Il dibattito sulla tax reform procederebbe in parallelo, con un’ipotesi di riduzione dell’aliquota inferiore a quanto preventivato (ovvero dal 35% al 20-25%), allo scopo di mantenere neutrale l’impatto sul deficit. Ma a complicare i piani, il 28 aprile scade la Continuing Resolution, che ha permesso di finanziare l’attività governativa in assenza di un budget approvato. Non è da escludere un nuovo scontro sia all’interno del partito repubblicano che con i Democratici contrari ai tagli alla spesa presenti nel progetto di Budget, necessari per finanziare l’attività fino a fine anno e l’inizio della costruzione del muro.

È tornato a scendere l’indice Dow Jones (-0,2%), che ha chiuso in rosso 9 delle ultime 10 sedute; S&P 500 avanza invece dello 0,11%. Il Nasdaq dello 0,38%. Ancora notizie positive dall’economia reale. Le vendite di abitazioni esistenti sono salite a febbraio del 5,5% sul mese precedente, la crescita mensile più forte degli ultimi sette anni. Il rendimento del Treasury Bill a dieci anni si è portato a 2,39%.Il dollaro si è rafforzato su euro a 1,076 da 1,081 della chiusura.

Tre governatori della Fed hanno parlato ieri sera. Il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, ha affermato che quest’anno ci potrebbero essere negli Stati Uniti, uno o due rialzi dei tassi, in aggiunta a quello deciso all’inizio di marzo. John Williams, il presidente della Fed di San Francisco, ne mette in conto altri tre da qui a fine anno. Eric Rosengrem, della Fed di Boston, ha affermato che la banca centrale dovrebbe fissare una traiettoria del rialzo del costo del denaro: al termine di ogni riunione del Fomc, dovrebbe fornire la previsione sulla successiva, da confermare o cambiare in funzione dell’evoluzione macroeconomica.

Il rendimento del Treasury Bill a dieci anni si è portato a 2,39%. Il dollaro si è rafforzato su euro a 1,076 da 1,081 della chiusura. La performance positiva i S&P 500 e Nasdaq è legata alla corsa di Amazon (+2,1%), al nuovo record assoluto sull’onda della crescita dei consumi.

In attesa del prossimo avvio della campagna delle trimestrali, sul fronte societario spicca il boom di Vertex Pharmaceuticals (+20,5%) grazie all’esito positivo dei test su un nuovo farmaco per la cura della fibrosi cistica.

Westinghouse Electric, un gigante mondiale del nucleare, ha deciso di depositare, presso un tribunale di New York, l’istanza di accesso al Chapter 11 della legge fallimentare Usa. Le difficoltà di Westinghouse hanno spinto la controllante nipponica Toshiba a contabilizzare a sua volta oneri per più di 6 miliardi di dollari. 

SALE IL PETROLIO. SUGLI SCUDI SAIPEM

Il settore migliore è stato quello dell’energia, +1,2% grazie alla spinta dell’aumento del petrolio: Brent +1,5% a 52,32 dollari al barile, Wti a 49,51. Sono salite meno del previsto le scorte di greggio degli Stati Uniti, in calo quelle di benzina e di distillati. Chevron ha chiuso in rialzo dello 0,84%, Exxon Mobil +0,22%. A Piazza Affari Eni ha chiuso in rialzo dello 0,8% a 15,17 euro. Continua il rally di Saipem (+0,7%), frena Tenaris (-0,6%) dopo il rialzo record di martedì (+8%).

MILANO E MADRID IN ROSSO. OGGI L’ASTA DEI BTP

Poche emozioni sui mercati azionari nel giorno d’avvio della Brexit. A Milano l’indice Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in lieve calo con un -0,3% a 20.276 punti. Arretra anche Madrid (-0,21%), assieme a Piazza Affari, il listino più condizionato dai bancari. Avanzano invece le altre borse europee: Francoforte, Parigi e Londra hanno tutte chiuso in rialzo dello 0,4%.

Gli analisti vedono rosa: secondo le previsioni di un panel di economisti, gestori ed analisti consultati da Reuters l’indice FTSE Mib dovrebbe salire a 20.700 punti a metà 2017 e avanzare ulteriormente a 21.200 punti a fine anno, rispetto ai 20.330 della chiusura di ieri. Positiva anche la visione di Intermonte: Piazza Affari promette di essere nei prossimi mesi il listino migliore.

Le aspettative dei mercati monetari per un rialzo dei tassi di interesse della Banca centrale europea già a dicembre si sono ridimensionate dopo che fonti anonime hanno riferito a Reuters che i consiglieri Bce sono cauti verso ulteriori cambiamenti al messaggio di politica monetaria nella riunione di aprile.

Le indiscrezioni hanno dato sostegno ai Btp: il Btp a 10 anni ha terminato la giornata a un rendimento del 2,11%, da 2,15% di ieri; Bund a 0,34% da 0,38%, spread poco mosso a 177 punti base (+2 punti). 

Oggi il Tesoro metterà a disposizione fino a 9 miliardi di euro suddivisi tra i benchmark Btp 5, 10 e 50 anni, il Btp off-the-run novembre 2020 e il Ccteu febbraio 2024. Sul secondario in chiusura di seduta il Btp decennale giugno 2027 — oggetto della riapertura di domani – offre un rendimento in area 2,30% contro 2,28% dell’asta di un mese fa e sotto il massimo da ottobre 2014 (2,37%) segnato a gennaio. Ieri sera si attestava a 2,33%.

Il tasso del Btp quinquennale aprile 2022 viaggia in area 1,10% contro 1,11% registrato nel collocamento del mese scorso, che ha rappresentato il picco da ottobre 2015; il Btp 50 anni marzo 2067, che il Tesoro riapre domani per la prima volta dopo il lancio via sindacato ad ottobre, sconta sul secondario un tasso di 3,52%.

VOLANO GLI HELLENIC BOND: L’ACCORDO CON LA UE È VICINO

Da notare il forte apprezzamento dei bond greci, spinti dalle indiscrezioni secondo cui il governo di Atene avrebbe raggiunto un accordo preliminare con i creditori internazionali sulle riforme chiave del lavoro, tagli alla spesa e sui temi dell’energia. Lo hanno riferito fonti vicine ai colloqui, mentre una portavoce della Commissione Ue ha detto di non poter confermare la notizia.

Il titolo di Stato greco a 10 anni è scambiato a un rendimento del 6,63% (-29 punti base), quello a due anni al 7,09% (-47 punti base).

STOP DELL’ANTITRUST A LSE-DEUTSCHE BOERSE

L’antitrust Ue ha bloccato la fusione tra Deutsche Boerse e London Stock Exchange, come nelle attese, affermando che l’operazione creerebbe un danno alla concorrenza nel settore. Secondo la Commissione la combinazione tra le due piattaforme avrebbe creato un monopolio di fatto nei mercati degli strumenti di clearing sul reddito fisso dopo il rifiuto di Lse di vendere la piattaforma italiana di Mts.

“Siccome le parti non sono riuscite a offrire i rimedi richiesti per risolvere le nostre obiezioni sulla concorrenza, la Commissione ha deciso di vietare la fusione”, spiega la commissaria Margrethe Vestager in una nota.

LA SVOLTA BCE FRENA LE BANCHE

Le notizie sull’orientamento della Bce hanno provocato un’inversione di tendenza sui titoli bancari. Il paniere di settore italiano alla fine ha terminato in ribasso di un punto percentuale e quello europeo dello 0,25%.

Bper ha così ceduto l’1,86%, Unicredit l’1,24% e Intesa Sanpaolo lo 0,79% su cui Exane Paribas ha alzato il target a 2,7 euro da 2,6.

In controtendenza Banca Carige (+0,8%) che martedì ha approvato la doppia azione di responsabilità nei confronti di alcuni ex amministratori dell’istituto, aggiungendo un altro tassello al durissimo scontro tra la banca e il fondo Usa Apollo.

Forti vendite ieri sui bond senior della Popolare di Vicenza, all’indomani della presentazione dei conti 2016 e del risultato dell’offerta di transazione agli azionisti. Il timore è che l’istituto veneto non riesca ad accedere alla ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato. Il senior ottobre 2018 cedola 5% arretra di oltre 5 punti rispetto alla vigilia, al prezzo di 75,11, per un rendimento in salita al 26,19%, in vista del massimo assoluto toccato a metà marzo in area 29,5%. Il titolo marzo 2020 cedola 2,75% cede a sua volta oltre 3 punti a quota 72,25, per un rendimento che sale al nuovo record del 15,00%. Poco variato invece il bond senior maggio 2019 cedola 4% di Veneto Banca a 79,09, rendimento 16,34%.

Tra i finanziari, svetta Generali +0,8% che ha beneficiato di due upgrade. Credit Suisse ha promosso il titolo a “neutral” da “underperform” alzando il prezzo obiettivo a 15 da 13,5 euro. Rbc vede adesso il titolo a “sector perform” da “underperform” con un target price di 15 da 12 euro. 

VIVACE L’AUTOMOTIVE DIETRO LA ROSSA

 In territorio positivo anche i titoli dell’automotive, in sintonia con l’andamento del comparto europeo che avanza di circa mezzo punto percentuale. Ferrari (+0,51%) ha aggiornato per l’ennesima seduta i massimi storici a 69,35 euro- Morgan Stanley vede il targe a 100 euro. Anche Brembo e Fca chiudono in rialzo di mezzo punto percentuale.

IPOTESI DE PUYFONTAINE PER TELECOM. MONDADORI SUPERSTAR

Retromarcia di Telecom Italia (-1,1%). Vivendi sta valutando di proporre il suo Ceo, Arnaud De Puyfontaine, alla presidenza di Telecom Italia. Per la presentazione delle liste per il rinnovo del cda c’è tempo fino al 9 aprile.

Lieve progresso per Enel +0,2%, mentre perdono le altre utility: Terna -0,6%, Snam -1,1%. Sotto tiro Atlantia (-1,8%): il mercato aspetta la risposta sul fronte Save +9,51%: si profila l’operazione che porterà Intravia e Deutsche Bank a diventare primi azionisti dello scalo di Venezia.

Acquisti su Leonardo Finmeccanica (+1,84%) dopo il contratto per la fornitura di elicotteri in Pakistan. Sugli scudi Mondadori: +5,77% a 1,81 euro ai massimi dal settembre 2011.

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