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Borse ultime notizie: nuovi record per Milano e Btp. Addio alla Via della Seta: con la Cina soffre soprattutto l’export tedesco

Borse in rialzo e spread in calo, Btp al 4%. L’Italia lascia la Via della seta con molti meno problemi della Germania. Giovedì e venerdì la Ue apre la trattativa con Pechino: una partita da 400 miliardi

Borse ultime notizie: nuovi record per Milano e Btp. Addio alla Via della Seta: con la Cina soffre soprattutto l’export tedesco

Allunga Piazza Affari alla vigilia di un sant’Ambrogio che sembra voler celebrare il finale positivo di un anno vissuto tra non poche ambasce. La Borsa di Milano +0,55% si rafforza consolidando l’ascesa oltre quota 30 mila ad un massimo di 30.249 punto che non si vedeva dall’inizio del 2008.  Il caso (o qualcosa di più) ​vuole che a spingere il rally sia il Monte Paschi +3,80% già protagonista negativo negli anni della crisi. Ancor più clamorosa la rivincita dei Btp. Il rendimento dl decennale è scivolato al 4.01% dopo un minimo del 3,97%. Lo spread con il Bund tedesco, ben lontano dagli abissi in cui era caduto in corrispondenza della crisi greca, veleggia attorno ai 173 punti. In netto miglioramento rispetto ai 205 di inizio ottobre. Quando le tensioni sui tassi, compresa l’ultima stretta della Bce sembravano preludere a nuove tensioni sul debito del sud Europa. Invece, complice anche la buona performance della finanza di Atene. la minaccia per i conti commerciali dell’Eurozona ora arriva da nord.

Borse ultime notizie: soffre l’industria tedesca

A ottobre sono crollati a sorpresa i gli ordini nel settore industriale tedesco. A livello mensile si registra un calo del -3,7% su mese, mentre a livello tendenziale la riduzione è del -7,3%.A livello tendenziale il calo registrato è la sintesi dell’andamento negativo degli ordini esteri (-7,6%) e dell’incremento di quelli domestici, pari al 2,4%. Tra le ragioni  della svolta il difficile andamento dei conti con quello che da più di vent’anni è i miglior cliente della locomotiva tedesca: la Cina, già grande cliente dell’auto tedesca, oggi possibile concorrente nel mondo delle quattro ruote così come nei pannelli solari, nella chimica ed in altri comparti. Non a caso, alla vigilia della missione europea a Pechino per affrontare il tema del disavanzo commerciale di  Bruxelles verso la Cina (400 miliardi di dollari contro i 180 del 2020), i falchi tedeschi della Bce  si sono trasformati  in altrettante colombe che ritengono ormai esaurita la fase di rialzo dei tassi.

Via della Seta: Roma chiude, ma gli squilibri più forti li paga Berlino

La novità gioca in parte a vantaggio della diplomazia italiana: Roma ha avuto facile gioco a chiudere l’esperienza di partner della via della Seta, accordo che ha portato ben pochi vantaggi al made in Italy.  Ma ben altri sono gli squilibri da correggere. L’interscambio commerciale tedesco verso Pechino vale il 3% per prodotto interno lordo d’oltre Reno, circa il doppio del dato dell’Europa mediterranea, con una punta del 20% nel settore auto dove il legame con l’industria cinese registra la maggior dipendenza. Per queste ragioni l’Unione Europea, superata la politica di apertura a tutto campo verso Pechino intende porre alcuni correttivi contro il partner che fa largo uso di aiuto alle imprese di Stato . Anche di questo si parlerà domani e sabato in Cina, dove è attesa una delegazione europea non meno agguerrita di quelle che per anni hanno accompagnato Angela Merkel  nel Paese del Drago, quando l’unica preoccupazione tedesca era dirimpiere i carnet di ordini perl’auto, Siemens, Basf o gli altri colossi tedeschi. 

Oggi ol problema è di raddrizzare una bilancia commerciale che porta vantaggio solo alla Cina. Sarebbe l’ora di porre la questione in termini europei  ma la Germania, a giudicare dalle chiusure in materia di patto di Stabilità non sembra pronta a praticare una politica comune. In fondo è lo stesso atteggiamento degli anni della nostra grane crisi. 

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