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Borse piatte. Acquisti su Mediaset e Telecom, Ferrari sale ancora

Francoforte è chiusa e gli altri listini europei sono poco mossi. Sola eccezione Madrid. Euro-dollaro ai minimi in vista del meeting Fed. A Milano banche in calo, giù Mps. Titoli immobiliari ancora in rally. Il petrolio in risalita trascina Eni e Saras

Attività ridotta sui mercati europei in assenza di Francoforte, chiusa per la festa della riunificazione. A Milano l’indice Ftse Mib è piatto sotto 22.800 punti. Lo stesso vale per Parigi: il pil francese sale del 2,2% su base annua, l’andamento più elevato degli ultimi cinque anni. Meglio i listini fuori dall’area euro: Zurigo +0,7%, Londra +0,2%.    

Il listino più vivace è Madrid +1,01% cui non reca danni la tensione ormai rovente sull’asse con Barcellona. Il Sentix, l’indice tedesco che misura il sentiment degli europei segnala che il rischio secessione catalane non è particolarmente sentito dall’opinione pubblica iberica. Sale al contrario il rischio spezzatino dell’Unione Europea provocato dall’Austria.

Intanto Carles Puidgemont, in conferenza stampa da Bruxelles, risponde a Madrid: “l’atto della procura è politica, siamo pronti ad accettare la sfida delle elezioni”. presidente destituito della Catalogna.

Il rapporto euro dollaro scende a 1,1632 ai minimi da tre mesi in vista del meeting della Fed che inizia oggi e della nomina del successore di Janet Yellen, quasi certamente Jerome Powell. Debole l’inflazione Ue (1,4% contro la previsione di 1,5%) mentre la crescita del terzo trimestre si è attestata anno al 2,5% (contro una previsione del 2,4%) La disoccupazione, in settembre è scesa leggermente a 8,9%, da 9,0%. In Italia, la disoccupazione è ferma all’11,1% in ottobre. “La stabilità dell’occupazione nell’ultimo mese – scrive l’Istat – è frutto di un aumento tra gli uomini e gli over 35 e di un equivalente calo tra le donne e i 15-34enni. Risultano in aumento gli indipendenti, stabili i dipendenti a termine, in calo i permanenti”.

Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali scende a 145 punti base e il tasso sul Btp a 10 anni all’1,837% ancora sull’onda dell’esito del meeting della Bce e sulla promozione del rating sovrano dell’Italia giunta da S&P. I rendimenti dei buoni del Tesoro decennali del Paese iberico trattano infatti all’1,46%, ai minimi da fine settembre, prima del referendum catalano sull’indipendenza. Stesso discorso per lo spread tra i titoli di Stato a 10 anni di Madrid e i Bund tedeschi, attualmente a quota 109,50. 

Il petrolio Brent tratta a 60,48 dollari il barile, in calo dello 0,2%, ieri è arrivato alla quinta seduta di rialzo, a 60,9 dollari (+0,7%) ha toccato il prezzo più alto dal 2015. L’indice Stoxx dei petroliferi è in rialzo dell’1%. Il colosso inglese BP guadagna il 2,5% dopo la pubblicazione dei dati del trimestre.

Eni +1,1%. Saipem +1,11%, Tenaris +0,4%.  Rimbalzano Trevi +1,8%, Saras +1,12% su nuovi top dal 2015.  

Scendono le banche, penalizzate dalla discesa dei tassi. In attesa della stagione dei conti bancari, esce una nota di Mediobanca Securities, Dopo dieci anni nell’angolo della vergogna, scrivono gli analisti, le banche italiane sono tornate ad avere una base solida. Ma l’incertezza sui nuovi criteri dei non performing loans della Bce (e potenziali estensioni allo stock) rappresenta un rischio notevole.

Intesa -1,03%, Unicredit -1,08%. Banco Bpm -0,27%. Oggi dovrebbe essere annunciata l’alleanza nel bancassurance con Cattolica, in rialzo dello 0,4%. 
Banca Monte dei Paschi perde quasi il 2%. Ieri sera è stato emanato il decreto del Tesoro per risarcire i risparmiatori. L’offerta di scambio, attraverso cui i titolari di azioni Mps derivanti dal burden sharing (condivisione degli oneri) del bond subordinato retail possono ricevere titoli di debito senior, è partita alle ore 8,30 di oggi e terminerà alle ore 16,30 del 20 novembre 2017, salvo proroga.

Mediaset accelera in rialzo dell’1,43% a 3,12 euro: il negoziato con Vivendi si è di nuovo arenato. Intanto si è saputo che la jv tra il gruppo francese e Telecom Italia +0,67% non concorrerà per i diritti di trasmissione delle partite di calcio di serie A.

Sale ancora Ferrari +0,50% a 101,4 euro, dopo aver più volte cambiato la direzione di marcia in vista della trimestrale che verrà diffusa giovedì. Il consensus vede confermato il trend di crescita già evidenziato nel secondo trimestre.

In evidenza le utility. A2A +1%. Snam +0,1%. Terna +0,6%. S&P ha alzato il rating delle due società. Enel +0,1%. Atlantia +0,43%. 

Continua il rally degli immobiliari: Aedes +7,9%, Beni Stabili +2,7%, IGD +2,5%, Coima Res +0,8%. Nella versione definitiva della legge bilancio approdata in Senato per l’approvazione è stata confermata l’estensione del regime fiscale dei Piani Individuali di Risparmio (PIR) alle società immobiliari. 
 
Da segnalare ancora Il Sole 24Ore +2,7%. Nei documenti relativi all’aumento di capitale, ci sono le indicazioni sull’andamento dell’attività nell’ultimo periodo. I ricavi dei primi otto mesi, escludendo l’area formazione ed eventi, sono scesi del 12,8%, settembre è in linea, con un calo del 12,7%, mentre l’ebit a fine agosto era negativo per 45,1 milioni.

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