Condividi

BORSE OGGI 7 OTTOBRE – Nuovi segnali di recessione: crollano i chip. Per il petrolio miglior settimana da 6 mesi

I venti di recessione e le prossime mosse della Fed, che punta un rialzo dei tassi di 125 pb entro l’anno, mettono in difficoltà i mercati finanziari – E Goldman Sachs vede il prezzo del petrolio a 110 dollari

BORSE OGGI 7 OTTOBRE – Nuovi segnali di recessione: crollano i chip. Per il petrolio miglior settimana da 6 mesi

Ci siamo giocati la Germania. La direttrice del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva, anticipando che la prossima settimana verranno tagliate le previsioni di crescita per il 2023, ha calcolato in 4 mila miliardi di dollari le perdite di Pil a livello globale, una cifra pari all’intera economia d’oltre Reno.

La Fed anticipa nuovi aumenti: +125 pb entro l’anno

Il dato coincide con una giornata negativa – giovedì 6 ottobre – per tutte le Borse, sotto la pressione delle dichiarazioni in arrivo dalla Fed, che anticipano nuovi aumenti dei tassi (125 punti di qui a fine anno secondo Kashkari della banca di Minneapolis) e tensioni sul fronte del petrolio. Più di tutto, però, pesa l’attesa dei dati sull’occupazione Usa in uscita alle 14.30. In settembre, la variazione dei nuovi posti di lavoro dovrebbe essere scesa a +270.000 da 315.000 di agosto. La disoccupazione è vista stabile al 3,7%.

Deboli i future europei, tensioni sui bond

  • Deboli oggi venerdì 7 ottobre i future sull’indice EuroStoxx50 -0,4%, piatti quelli su Wall Street.
  • Giovedì l’S&P500 ha chiuso in ribasso dell’1%. L’indice Vix sul movimento delle opzioni è salito del 7%, di nuovo sopra il livello dei trenta punti base che segna l’ingresso nella fase di alta volatilità.
  • I mercati dei bond, scossi negli ultimi giorni da ondate di volatilità addirittura più forti di quelle che hanno interessato il mercato azionario, sono in stand by prima del dato chiave della settimana. Treasury Note a dieci anni a 3,82%.  

Piazza Affari la peggiore, spread a 242

  • I rendimenti tornano a salire in Europa: il Btp risale a quota 4,5%, il Bund al 2,08%. Stabile lo spread a 242 punti, nonostante i moniti di Moody’s sul rischio Italia.
  • Dalla lettura dei verbali Bce emerge la previsione di una nuova stretta. Perfino Philip Lane, il capoeconomista che da sempre suggerisce le strategie soft, si è spinto a dire che “l’’inflazione è risultata ripetutamente più alta delle attese e le pressioni al rialzo sui prezzi non si abbatteranno da sole”.
  • Piazza Affari -1,03% è stata anche giovedì la peggiore, appesantita dalle vendite sui titoli bancari e sulle utility. 

Semiconduttori: soffre anche Amd -4% al Nasdaq

  • Perdono colpi oggi anche le Borse Asia in linea con il finale di Wall Street. Da segnalare la battuta d’arresto dei chips, un nuovo campanello d’allarme sulla frenata delle economie: a Seul -0,33% il gigante Samsung ha registrato un tonfo del 32% dei profitti nel trimestre, peggio del previsto. 
  • Al Nasdaq, invece, il gruppo Amd lascia sul terreno il 4%: nel quarto trimestre i ricavi saranno di un miliardo sotto le stime precedenti a causa delle minori vendite di pc. . 
  • Scende oggi il Nikkei -0,7%, ma il bilancio settimanale segna +4,6%. Hang Seng di Hong Kong perde l’1%. +3,7% in settimana. Le Borse di Shanghai e Shenzen sono chiuse anche oggi per la Golden Week.

Petrolio, Goldman Sachs vede il prezzo a 110 dollari

Il petrolio WTè in lieve calo dopo quattro sedute di rialzo, a 88 dollari. Brent ancora sopra i 93 dollari sui mercati che, preso atto del taglio di produzione dell’Opec + di due milioni di barili aspetta ora la reazione degli Stati Uniti alla “provocazione” saudita che va a favore della Russia, compreso il rilascio di ulteriori riserve petrolifere strategiche per contenere i prezzi dell’energia. Ma non sarà una scelta facile. Come scrive il Wall Street Journal “non è facile perseguire in contemporanea l’obiettivo di contenere il costo del carburante l’aiuto all’Europa alla prese con la crisi e energetica e combattere la lotta all’inquinamento”.

Su questi livelli per il petrolio si chiuderà stasera la miglior settimana da aprile con un bilancio provvisorio che va dal +7% del Brent al +11% del Wti statunitense. Goldman Sachs ha aumentato le sue previsioni sul prezzo del petrolio per quest’anno e per il 2023, in seguito all’azione del cartello allargato. Se l’ultima riduzione della produzione dell’OPEC+ fosse mantenuta fino a dicembre 2023, inciderebbe per 25 dollari aggiuntivi per ogni barile rispetto alle previsioni precedenti sul Brent, con un potenziale di picchi di prezzo ancora più elevati in caso di esaurimento delle scorte. La banca d’affari stima ora un prezzo del Brent per il 2022 a 104 dollari al barile e stima per il 2023 un prezzo di 110 dollari.

Gas europeo -1% a 176 euro. Sul tavolo del Consiglio europeo di Praga, la discussione del dossier energia entrerà nel vivo oggi.

Positivo l’oro (1.710 dollari). Su questi livelli si chiuderebbe la miglior settimana da marzo con un guadagno superiore al +3%, ma da inizio anno la performance è negativa, -6,5%, in dollari. 

In Piazza Affari: Tim, meno lontane le stime sulla rete

Stellantis. Le immatricolazioni auto di settembre sono aumentate al tasso annuo di 5,37% e il gruppo Stellantis è cresciuto Del 6,47%. La quota del gruppo è pari a 32.

Automotive Cells Company (ACC) – joint venture tra Stellantis, TotalEnergies/Saft e Mercedes-Benz ha scelto Comau per progettare e sviluppare linee di produzione di moduli batteria altamente integrata nella futura gigafactory a Billy-Bercalu Douvrin, nel nord della Francia. 

Tim. La Repubblica scrive che la società punta a vendere la società della rete a circa venti miliardi di euro. Negli ultimi giorni si è registrato un avvicinamento del prezzo che il venditore è disponibile ad accettare come base di partenza, al prezzo che il compratore CDP può accettare. 

BPER. Il Tribunale di Genova ha respinto il reclamo proposto da Malacalza Investimenti contro l’ordinanza favorevole a Banca Carige in merito alla nomina del nuovo cda, emessa il 16 agosto.

Enel Finance International prepara l’emissione di un bond senior unsecured in dollari di importo benchmark, suddiviso in quattro tranche a 3, 5, 10 e 30 anni. 

CNH. La controllata Usa Cnh Industrial Capital ha lanciato un’obbligazione a scadenza ottobre 2025 dell’importo di 400 milioni di dollari. Le indicazioni di rendimento sono nell’area di 165 punti base rispetto al Treasury della stessa scadenza.

Commenta