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BORSE OGGI 13 FEBBRAIO – I mercati fiutano una generale correzione dopo il rally per le mosse di Fed e Bce

Attesa per i dati di domani sui consumi americani che faranno capire meglio l’andamento dell’inflazione e le prevedibili mosse delle Banche centrali – Intesa Sanpaolo fa shopping in Svizzera

BORSE OGGI 13 FEBBRAIO – I mercati fiutano una generale correzione dopo il rally per le mosse di Fed e Bce

Esaurita l’euforia di inizio anno i mercati sembrano destinati a segnare il passo all’inizio di una settimana in cui tornano a tener banco l’inflazione e le terapie sui prezzi delle banche centrali. Decisivo srà il dato sui prezzi al consumo Usa in uscita domani.

Future in pallido rosso, Milano parte dal top

Nell’attesa si profila un’apertura in pallido rosso per i listini europei. Sotto la parità anche i future sul Nasdaq. 

Si è chiusa una settimana negativa per le principali borse del globo, con qualche rara eccezione, tra cui Milano, dove il FTSEMIB (27.500) è cresciuto complessivamente dell’1,2%, uno dei risultati migliori al mondo, grazie alla spinta delle banche e di alcune ottime trimestrali (Iveco tra le ultime). L’indice delle nostre blue chip si muove sui massimi da 12 mesi. Ormai a ridosso di una fortissima resistenza tecnica in area 28mila. Attenzione alle prossime sedute. 

Oggi le previsioni Ue. Schnabel: occorre alzare ancora

In mattinata le previsioni economiche d’inverno della Ue potrebbero offrire un motivo di ottimismo: il commissario Paolo Gentiloni confermerà che l’area euro dovrebbe riuscire ad evitare la recessione anche nel 2023. A meno, ovviamente, che la Bce non imponga una medicina troppo severa, come teme lo stesso governatore Ignazio Visco. Al proposito Isabel Schnabel, membro del direttorio Bce, ha lanciato questo Twit: “Non possiamo ancora cantare vittoria sull’inflazione. Per questo dobbiamo mantenere la rotta e alzare i tassi ancora in misura significativa. Se un altro rialzo da mezzo punto sarà necessario a maggio dipenderà dai dati e dalla nostra valutazione dello scenario inflazionistico”.

Settimana in rosso per i principali bond governativi a seguito delle ripetute esternazioni da “falco” di alcuni esponenti di BCE e FED. Il rendimento del Treasury 10 anni riparte da 3,73%. Bund decennale tedesco 2,36%. Btp 4,29%. 

Tokyo: nuovo governatore ma politica vecchia

Non offrono spunti di rilievo i mercati d’Oriente. Tokyo lascia sul terreno dell’1% in attesa della presentazione al Parlamento domani del nuovo governatore della Bank of Japan dopo la lunga stagione di Kuroda. Ma il candidato, l’accademico Kazuo Ueda, ha già frenato le attese: gli stimoli monetari per ora restano. In rialzo il cross dollaro Yen a seguito del venir meno delle aspettative di un cambio radicale nella politica monetaria del Giappone.

Giù anche il Kospi coreano -1%. La crisi di sovrapproduzione dei chips si fa sentire sui colossi di Seul. Perde colpi anche lo Won. Mumbai -0,7%. La Borsa tenta di risollevarsi dopo il ciclone Adani. A sorpresa, Hindenburg, l’investitore che ha messo in crisi il colosso indiano con le sue rivelazioni, sostiene che le prospettive della borsa indiana ora sono molto interessanti. 

Cina: riparte l’immobiliare

Contrastate le piazze cinesi. Scende l’Hang Seng di Hong Kong (-0,5%) e sale il CSI 300 dei listìni di Shanghai e Shenzen, +0,6%. 

Un segnale positivo arrivo dal settore immobiliare, il più depresso dell’economia del Drago dai tempi della crisi di Evergrande. Il colosso Vanke, uno dei gruppi più bersagliati, ha annunciato l’intenzione di vendere azioni a 35 soggetti già individuati, per un massimo di 15 miliardi di yuan (2,2 miliardi di dollari). Le nuove risorse saranno impiegate in nuovi progetti immobiliari. Si tratta del primo aumento di capitale dopo la rimozione del divieto alla vendita di azioni imposto in precedenza dalla autorità di Pechino sul settore del mattone residenziale.

Wall Street vede i prezzi al consumo al 6,2% (dal 6,5%)

Continua a Wall Street la stagione delle trimestrali. Ma gli operatori, già distratti dai palloni cinesi (o alieni?) che volano sui cieli d’America scommettono sull’inflazione: l’indice dei prezzi, su base annua, dovrebbe calare al 6,2% dal 6,5%, non abbastanza per accontentare i banchieri della Fed che nei prossimi giorni probabilmente chiederanno nuovi rialzi dei tassi.

Nell’attesa il dollaro sale nei confronti di quasi tutte le controparti. L’euro dollaro si assesta dopo il calo dello 0,5% di venerdì, a 1,067.

Treasury Note a dieci anni a 3,73%, da 3,66% di venerdì. 

Cala il petrolio, gas ai minimi

Prezzo del petrolio in ribasso dell’1%: Brent a 85,6 dollari al barile. La flessione segue il forte rialzo +8% della scorsa settimana dopo che la Russia ha annunciato l’intenzione di ridurre la produzione di petrolio il mese prossimo, a seguito dell’introduzione da parte dell’Occidente di un tetto ai prezzi del petrolio e dei prodotti petroliferi russi. La Russia prevede di ridurre la produzione di greggio a marzo di 500.000 barili al giorno, pari a circa il 5% della produzione.

Gas Naturale europeo a 54 euro per mwh, poco sopra i minimi degli ultimi 14 mesi toccati lo scorso 17 gennaio a 52,15 euro. Da inizio anno -30%. L’Italia accelera sull’indipendenza energetica dalla Russia. È cresciuto del +10% l’export di gas dell’Algeria verso l’Italia nel 2022. 

Intesa fa shopping in Svizzera. Lo Stato nella rete Tim?

Intesa Sanpaolo Private Banking punta a una crescita dei ricavi fra il 3,5-4% nel 2023 con la raccolta in rialzo anche del 4%, secondo quanto ha detto il ceo Tommaso Corcos in un’intervista a Bloomberg, aggiungendo che il gruppo “sta facendo scouting di società tra gli 8 e i 12 miliardi di euro di asset in gestione in Svizzera, dove ci stiamo concentrando su clienti offshore”.

Unicredit. Il consigliere indipendente Jayne Anne Gadhia si è dimessa dal Cda della banca con effetto immediato.

Tim.  Il ministero dell’Economia potrebbe investire fino a 2 miliardi di euro per acquistare il 20% della società della rete di Telecom Italia e mantenere un ruolo di indirizzo dopo l’eventuale quotazione della Netco. Lo ha ha scritto sabato Il Sole 24 Ore precisando che si tratta di una ipotesi sul tavolo e che una decisione non è stata ancora presa.

Nel mondo assicurativo italiano scoppia la grana Eurovita, che nei giorni scorsi, su decisione Ivass, ha bloccato i riscatti per gli oltre 353mila clienti (per 15,3 miliardi di euro investiti su 413 mila polizze). Le autorità di controllo affermano che serve almeno un’iniezione di capitale di 200 milioni che il fondo Cinven, proprietario di Eurovita, non ha per ora messo in programma.

Saipem ha ottenuto due linee di credito bancario, il totale è 860 milioni di euro.

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