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BORSE OGGI 10 NOVEMBRE – Crack delle criptovalute, elezioni Usa e inflazione tengono in ansia i mercati

Il crollo del Bitcoin (-13%), le elezioni americane di Mid-term e l’inflazione che morde pesano sui mercati finanziari – La caduta di Disney gela il Dow – Pioggia di trimestrali a Piazza Affari

BORSE OGGI 10 NOVEMBRE – Crack delle criptovalute, elezioni Usa e inflazione tengono in ansia i mercati

Elezioni Usa, Bitcoin ed inflazione. La miscela spaventa i mercati finanziari che si avviano ad un’apertura in rosso: i future sull’Eurostoxx segnalano un calo di mezzo punto, perdono colpi i listini asiatici. E Wall Street, ieri tradita dai conti di Walt Disney -13%, guarda con preoccupazione al dato sui prezzi al consumo; l’inflazione morde, segnala il Wall Street Journal pubblicando un singolare servizio, dedicato ai costi di un divorzio: le spese legali sono cresciute del 7,4%. “E la gente – spiega un avvocato di Los Angeles – è incattivita: spesso ci vogliono 6-7 incontri per raggiungere un’intesa tra i coniugi”.

Biden e De Santis vincitori, la rabbia di Trump

Occorrerà attendere il ballottaggio del 6 dicembre per sapere chi si è aggiudicato la Georgia, Stato decisivo per assicurare ai democratici il controllo del Senato (grazie al valore doppio del voto della vicepresidente Kamala Harris) o per consegnare il controllo del Parlamento ai repubblicani, comunque uscirà dalle urne meno forti del previsto. Le elezioni hanno premiato il presidente Biden (nessun inquilino della Casa Bianca da 20 anni ha fatto così bene nel voto Mid Term) e il governatore della Florida Ron De Santis, ormai l’unico rivale nel partito di Donald Trump.

Topolino -13% gela il Dow, piacciono i tagli di Meta

I mercati Usa hanno preso atto della situazione di stallo. Ma altre preoccupazioni hanno frenato il mercato. La pessima trimestrale di Walr Disney -13% ha favorito la frana del Dow Jones -2%. Giù anche S&P -2,1% e continua la discesa del Nasdaq -2,3%.

I mercati premiano però Meta +5,2% dopo l’annuncio del taglio di 11 mila dipendenti: “E’ solo colpa mia, ho sbagliato strategia” ha detto Mark Zuckerberg.

Bitcoin nella bufera: cercasi 8 miliardi di dollari

Ma la prima preoccupazioni degli operatori riguarda la crisi delle criptovalute esplosa con la probabile bancarotta di FTX, la piattaforma che a gennaio amministrava 37 miliardi di dollari (nche per conto di grandi nomi, come BlackRock o la Tenasek di Singapore) oggi alla ricerca spasmodica di 8 miliardi per far fronte alla fuga dei sottoscrittori. La piattaforma Binance ha rinunciato ieri al tentativo di salvataggio dell’impero di Sam Backman, già definito da Fortune come il nuovo Warren Buffett.  

Il Bitcoin, sotto del 67% da inizio anno (-13% ieri) stamane rimbalza del 5% a 16.500 dollari. Neel Kashkari, il presidente della Fed di Minneapolis, è tornato ieri a ripetere quel che ha più volte detto sulle criptovalute: “al 99% – ha detto – rumore e confusione”.

Milano, il rialzo batte un cinque. Spread a 200 punti

L’Europa non dovrebbe essere toccata dalla tempesta sulle valute virtuali che ha provocato vendite obbligate sui listini Usa ed in Asia. Ma non mancano ragioni per una pausa al rialzo degli ultimi giorni, a partire dall’attesa per i dati sull’inflazione Usa di domani, che potrebbero favorire un’ulteriore stretta della Bce. Da seguire la pubblicazione stamane del Bollettino Economico della banca centrale e gli interventi di numerosi consiglieri dell’istituto, tra cui Isabel Schnabel.  

Seduta positiva per i bond governativi, con guadagni tra lo 0,5% e lo 0,80% per i principali decennali. In Eurozona, Bund decennale tedesco a 2,17% da 2,34%. BTP decennale a 4,26% da 4,45%. Lo spread si è fermato ieri a 200 punti. 

Sii è messo ancora una volta in luce il nostro FTSE MIB (+0,4%, 23.780 punti), al quinto rialzo di seguito che ha portato i valori su nuovi massimi da giugno.

Asia in rosso. La Cina non esce dal lockdown

In calo stamane le Borse asiatiche: Nikkei di Tokyo e TAIEX di Taipei -1%. Kospi di Seul e BSE Sensex di Mumbai -0,5%. Hang Seng di Hong Kong -2%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,8%.

In molte delle aree più industrializzate della Cina sono tornati i lockdown, i contagi sono in forte risalita nel Guangzhou, provincia dove hanno sede alcuni dei più grandi nomi del settore manifatturiero.

Debole il petrolio, materie prime ancora in tensione

La mancata ripartenza della Cina pesa sul petrolio: Brent – 0,5% a 92,50 dollari, quarto ribasso consecutivo.

L’indice Bloomberg che raccoglie un paniere di 22 commodity fisiche apre in rialzo dello 0,3% a 114,9 punti, dal -1,5% di ieri. Le notizie della disordinata ritirata delle truppe russe a Kherson avevano fatto scattare le vendite sulle commodity.

Il gas europeo ieri ha chiuso in ribasso del -4,2% a 113 euro per mwh, dal +8% del giorno prima. Snam ha comunicato l’imminente avvio dei lavori per la realizzazione degli impianti necessari alla messa in funzione del rigassificatore.

Test in Piazza Affari per i conti di Poste, Tim e Generali

Al centro dell’attenzione di Piazza Affari ci sono le trimestrali approvate ieri.

Poste italiane chiude il trimestre con un utile netto di 461 milioni di euro, il consensus di Bloomberg era 413 milioni. Meglio delle attese i ricavi e più bassa del previsto l’incidenza dei costi. La società ha rivisto al rialzo le stime sull’utile operativo del 2022 a 2,3 miliardi.

Generali ha presentato dati superiori alle aspettative grazie alla performance dell’area Vita. I primi nove mesi si chiudono con un 4,8 miliardi di euro di utile operativo, circa 300 milioni in pi delle stime del consensus

Tim ha chiuso il terzo trimestre con un valore dell’Ebitda organico pari a 1,59 miliardi di euro, leggermente meglio delle aspettative. La società ha confermato i target del 2022. La carta migliore del gruppo si conferma Tim Brazil. 

Geox ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi in aumento del 23% a 569,1 milioni, con una crescita a doppia cifra che ha interessato tutti i canali distributivi e tutte le principali geografie, e conferma la guidance sull’intero 2022.

Sul fronte dei rating: 

  • Unicredit HSBC alza il target price a 18 euro.
  • Intesa Sanpaolo Morgan Stanley alza il target price a tre euro. 
  • Fineco Bank. Deutsche Bank incrementa il target price a 17,6 euro.

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