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Borse nervose, nel finale le banche trascinano in basso Milano (-0,65%)

I mercati, che temono sempre sorprese nel weekend, tradiscono il nervosismo del venerdì – Intanto, però, risale lo spread – Pesanti perdite nel finale di Bpm, Mediobanca e Unicredit – Fiat e Banca Generali in controtendenza – Attesa per il possibile declassamento di Moody’s del debito italiano – Saccomanni verso la guida di Banca d’Italia

Borse nervose, nel finale le banche trascinano in basso Milano (-0,65%)

L’ECOFIN RAFFREDDA PIAZZA AFFARI (-0,65%)
IN ATTESA DI MOODY’S RISALE LO SPREAD

Dopo la robusta iniezione di fiducia dell’intervento concertato delle banche centrali, la delusione delle profonde divisioni in Europa sulla questione del debito greco e della periferia euro, cui non ha posto rimedio l’intervento del segretario al Tesoro Tim Geithner. E così i mercati, in territorio positivo ancora nel pomeriggio, hanno frenato la corsa in vista del fine settimana: la prospettiva della possibile retrocessione del rating dell’Italia da parte di Moody’s, ormai imminente, ha consigliato di alleggerire le posizioni. A Milano l’indice Ftse Mib perde lo 0,65% a quota 14548. Parigi ha ceduto lo 0,48%. In territorio positivo Francoforte +1,18% e Londra +0,58%. Sale di nuovo la febbre sui periferici. Lo spread Bund/Btp decennale si contrae solo di 5 punti base a quota 359 da 343 di stamattina. Tornano gli acquisti difensivi sul bund tedesco che risale a 136,7 punti. L’euro si indebolisce sul dollaro a 1,378 rispetto a 1,387 della chiusura di ieri sera. Il dollaro si apprezza nei confronti di un paniere di valute di riferimento: il dollar index sale dello 0,3%. Il biglietto verde guadagna anche contro euro e si riporta a 1,377.

GEITHNER: “SE SALTA L’EURO E’ UNA CATASTROFE”
MA L’ECOFIN DA’ SOLO 15 GIORNI IN PIU’ AD ATENE

“Attenti, se salta l’euro corriamo il rischio di una catastrofe”. Non ha risparmiato parole di fuoco Tim Geithner, segretario al Tesoro Usa, ospite ieri dell’Ecofin che ha riunito i ministri finanziari dell’eurozona a Wroclaw. Un appello che contrasta con i provvedimenti, in realtà modesti, approvati dal vertice che pure ha dato il via libera all’unanimità all’emendamento che garantisce maggiore flessibilità all’ EFSF (il cosiddetto fondo salvastati) che nel quarto trimestre andrà sul mercato per raccogliere 7 miliardi di euro da destinare a Irlanda e Portogallo. Troppo poco, vista l’emergenza, politica oltre che finanziaria, dell’area euro. L’Ecofin, infatti, ha solo concesso 15 giorni in più ad Atene per trovare gli 8 miliardi necessari per ricevere gli aiuti ed evitare il default. Intanto, oltre alla Finlandia, altri quattro paesi (Austria, Olanda, Slovacchia e Slovenia) hanno chiesto garanzie dirette alla Grecia. Geithner non ha fatto cenno, come previsto alla vigilia, all’esperienza americana dei fondi Talf, ma ha comunque invitato gli Stati europei a moltiplicare, sia direttamente che attraverso l’uso della leva, la potenza di fuoco del Fondo salvastati di 440 miliardi. “Europa e Stati Uniti devono collaborare da vicino per uscire da questa situazione” ha ammonito Geithner aggiungendo che “quel che preoccupa di più non sono le inevitabili divergenze strategiche, ma il rischio di un pericoloso conflitto tra governi e banche centrali: dovete lavorare assieme, senza perder tempo in pericolosi ed inutili dibattiti sulla sorte dell’euro”.

ANSALDO STS E IMPREGILO, LE DUE SUPERSTAR
LA JEEP (FIAT) VERSO LA PRODUZIONE IN CINA

In Piazza Affari il titolo in maggiore rilievo è stato anche ieri Ansaldo +2,77%, alla terza giornata consecutiva di forte rialzo. La società, uno dei leader mondiali nel segnalamento ferroviario, è ambita sia dagli americani di General Electric, che dalla francese Alstom e dalla canadese Bombardier. Finmeccanica, la holding della difesa che controlla Ansaldo, sale addirittura dell’8,3%. Altra società in vetta alla hit parade della seduta è Impregilo  2,45% dopo la pronuncia favorevole del Consiglio di Stato sulla tormentata vicenda del termovalorizzatore di Acerra. Adesso la palla passa alla Corte Costituzionale, a meno che entro fine anno arrivino i sospirati 500 milioni di euro. In pesante caduta nel finale le banche, che avevano visuto una giornata positiva prima delle notizie in arrivo dal vertice. Resiste il Banco Popolare che guadagna lo 3,75%, ma Intesa perde il 2,85%, Unicredit il 7,03%. Tonfo finale di Bpm -7,21%. In rialzo anche le assicurazioni. In particolare Fondiaria sale del 7,5% , Unipol perde il 3,23%. Generali cede il 1,92% Finale di settimana brillante per Banca Generali +7,96% e Azimut +1,58%. Sale del 2,71% Fiat Industrial, Fiat segna +0,39% nonostante i dati deludenti sulle vendite di auto in Europa. Dal Brasile è giunta la notizia di agevolazioni fiscali in arrivo a vantaggio dei produttori locali di auto, una novità che indirettamente aiuta anche Pirelli +1,75%. Intanto Michael Manley, il responsabile Fiat/Chrysler per l’Asia, è partito da Francoforte alla volta della Cina: l’obiettivo è chiudere, tempo poche settimane, conta di chiudere con la Guangzhou Automotive l’accordo per produrre in loco vari modelli Jeep: Compass, Patriot e Wrangler. In evidenza diversi titoli al di fuori del Ftse/Mib. Fra i titoli minori, corrono Falck Renewables, +6% dopo l’uscita del fondo Centaurus, B&C Speakers +6,5%, la Fiera di Milano +6,4%, Pierrel +5,8% e Servizi Italia +4,3%. In calo invece la moda online griffata Yoox -2%

CROLLA A WALL STREET IL TITOLO RIM
GOLDMAN CHIUDE IL FONDO GESTITO DAI PC

“Nell’ultimo trimestre Rim ha venduto 200.000 Playbooks. Apple consegna lo stesso numero di iPad in due giorni”. Così Business Insider sintetizza lo stato di cridi di Research in Motion, una delle vittime della marcia trionale di Apple. Rim, la società che produce il telefonino Blackberry ha perduto il 23% a Wall Street dopo comunicato i dati del trimestre, ha avvertito che arriverà a raggiungere solo i target meno ambiziosi dell’esercizio e nel corso della conference con gli analisti il management ha delineato un quadro di mercato difficile. Rim ha chiuso il trimestre con un utile per azione di 80 centesimi di dollaro, contro gli 88 attesi dagli analisti, su ricavi pari a 4,17 miliardi di dollari, le attese erano a 4,47 miliardi di dollari. Goldman Sachs ha annunciato che nelle prossime settimane chiuderà il fondo Global Alpha 1, uno dei miti della finanza strutturata, che ha consentito guadagni milionari alla speculazione più aggressiva e raffinata, a suon di algoritmi e di programmi di acquisto e di vendita eslusivamente guidati dalle scelte del computer. La decisione è dovuta alle performances deludenti dell’ultimo anno. Nel momento di maggior gloria Global Alpha ha amministrato un patrimonio di 12 miliardi di dollari.

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