Non si allenta la pressione sulle borse Europee mandate a picco dai timori sempre più concreti di una nuova recessione. Il Ftse Mib affonda del 4,32% e continua a guidare i ribassi dei principali listini europei. Il Dax scende del 3,51%, Il Ftse 100 del 2,52%, il Cac 40 del 2,84% e l’Ibex del 3,52%.
Giù anche i futures Usa: i contratti sul Dow Jones cedono l’1,7% e quelli sull’S&P il 2,4%. Dai dati macroeconomici Usa non arrivano spunti di ottimismo: i sussidi di disoccupazione sono cresciuti di 9mila unità a 408mila, un dato superiore alle attese degli analisti che si attendevano un aumento di 5mila; rialza la testa più del previsto anche l’inflazione che sale a luglio dello 0,5% su base mensile rispetto alle attese di un +0,2% mentre a giugno i prezzi erano scesi dello 0,2%. Sale invece in linea con le previsioni (+0,2%) l’indice core, al netto cioè delle componenti alimentare ed energia.
L’avversione al rischio torna a tradursi in nuovi rialzi per l’oro che riprende la propria corsa volando a 1.816 dollari l’oncia a Londra mentre i rendimenti dei Tresures scendono al livello più basso della settimana. Il fly to quality porta acquisti anche sui bund tedeschi e lo spread con il Btp decennale torna ad ampliarsi a 280 punti base, nonostante voci di mercato indichino che la Bce è tornata ad acquistare Btp e che a comprare sarebbero anche alcuni fondi sovrani. A Piazza Affari ancora in caduta libera Fiat industrial (-9%), Fiat (-8,55%), Exor (-7,30%), Finmeccanica (- 6,63%) e Impregilo (-5,87%).
