Condividi

Borse mai così bene dagli anni ’80, ma nel 2020 Milano ancora in perdita

L’effetto vaccino sui mercati si sente: era da 40 anni che le Borse non crescevano così – Però l’inizio dell’anno è stato devastante e, malgrado i forti recuperi delle ultime settimane, l’indice Ftse Mib 2020 è ancora in rosso – Nozze in arrivo per Fca

Borse mai così bene dagli anni ’80, ma nel 2020 Milano ancora in perdita

L’Europa, l’area più colpita, vola. Asia e Usa rallentano dopo aver digerito le conferme sull’efficacia dei listini. L’indice MSCI Asia Pacific è in calo stamattina dello 0,5%, in ripiegamento dai massimi della storia toccati ieri. Il Nikkei di Tokyo è in calo dello 0,7%, l’Hang Seng di Hong Kong dello 0,5%. Sulla parità i mercati azionari della Cina e dell’India. Ieri sera a Wall Street l’S&P500 ha chiuso in calo dell’1,16%, così come il Dow Jones. Nasdaq -0,82. I futures stamattina restano poco sotto la parità.

PFIZER E BOEING SOSTENGONO WALL STREET

Sale Pfizer (+3,2%) dopo la conferma dei dati sui vaccini. In ripresa anche Boeing, che ieri ha superato l’esame del Maxi 737 che potrà tornare a volare (ma non prima di sei mesi).

Il dollaro stamattina si riprende, dopo cinque sedute consecutive di debolezza. Il cross dollaro-yen si sta avvicinando ai minimi degli ultimi otto mesi. L’euro-dollaro è poco mosso da tre giorni a 1,184. Sale il cross-euro sterlina, per effetto delle ultime indiscrezioni sulla trattativa riguardante Brexit. Il Times ha scritto stanotte che i leader europei hanno chiesto alla Commissione Europea di rendere pubbliche le procedure d’emergenza da seguire in caso di assenza di accordo.

Il petrolio Brent è in calo dello 0,5% a 44,2 dollari il barile, il WTI dello 0,7%. Stanotte, Totale e Libya National Oil Corp hanno comunicato che coopereranno all’aumento della produzione di idrocarburi in Libia.

IL DEBITO MONDIALE È SALITO AL 365% DEL PIL

Il coronavirus è tutt’altro che debellato. Ma gli operatori, galvanizzati dagli ottimi test sui vaccini, già s’interrogano sul dopo, che non si annuncia facile. È quanto emerge dagli umori dei mercati. Governi e banche centrali, oltre ad innaffiare le piazze di liquidità, fanno a gara nel promettere aiuti per superare la congiuntura. Ma, come diceva Milton Friedman, “nessun pasto è gratis”. Il rovescio della medaglia degli aiuti è l’esplosione del debito, evocata stamane da due articoli del Financial Times. Il primo è legato all’analisi condotta dall’Institute of International Finance, che parla di uno tsunami finanziario in arrivo in alcune aree del pianeta. Alla fine di un anno che ha visto crescere di 15.000 miliardi di dollari il debito mondiale, si arriverà a 277.000 miliardi, il 365% del Pil globale. Nel 2019, questo rapporto era 320. Le conseguenze? Un secondo articolo, basato su un sondaggio condotto tra i grandi tesorieri (tra cui Citi) sostiene che, una volta verificata l’efficacia dei vaccini, potrebbe scattare la fuga dal dollaro, puntellato per ora dall’emergenza.

Un primo segnale delle turbolenze in arrivo è il nuovo rialzo de Bitcoin, che sembra destinato a prendere il posto dell’oro come bene rifugio: la criptovaluta ha oltrepassato quota 18.000 dollari e si avvicina ai massimi della storia visti nel 2017. Intervistato da Reuters, il direttore di un centro studi inglese sulle criptovalute afferma che nel corso del 2020 il mercato è diventato molto più liquido ed accessibile, ma resta molto rischioso.

AL VIA LA MANOVRA ITALIANA (A DEBITO)

In questa cornice la politica italiana torna ad agitare l’Europa, visti i ritardi nell’elaborazione del Recovery Fund. Ma i mercati, vaccinati contro le anomalie del Bel Paese, per ora non si preoccupano. Il Presidente della Repubblica ha firmato il disegno di legge del Bilancio che era stato bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato e che dovrà essere approvato, mercoledì prossimo, dal Parlamento. La manovra ha un testo di 229 articoli, vale 38 miliardi ed è per buona parte in deficit, senza contare che il governo intende adottare un ulteriore scostamento di 6-7 miliardi per finanziare nuove misure di sostegno all’economia.

EFFETTO VACCINI: BORSE EUROPEE MAI COSÌ BENE DA ANNI 80

Sotto la spinta dei vaccini, novembre si candida a essere il mese record delle Borse europee: +14% finora, mai così bene dalla fine degli Anni Ottanta l’indice Stoxx ed il tedesco Xetra. A guidare la corsa è ancora una volta Piazza Affari, il mercato più favorito dall’atteggiamento soft delle banche centrali: in due settimane l’indice delle prime 40 blue chip italiane ha accumulato un progresso di oltre 4mila punti base, per un guadagno complessivo superiore al 22%. Piange lacrime amare chi a fine ottobre, di fronte alla prospettiva di un secondo lockdown, ha deciso di puntare sul “sell”. Ma i pessimisti non avevano fatto i conti con la scienza. I dati annunciati ieri da Pfizer hanno fugato ieri i dubbi residui: il vaccino è efficace al 95% e non ha avuto effetti collaterali gravi. Il colosso Usa e il partner tedesco BioNTech sono ora pronti a chiedere alla Food and Drug Administration americana l’autorizzazione “entro pochi giorni”.

PIAZZA AFFARI +0,87%, MA IL 2020 È ANCORA IN PERDITA

Grazie alla scommessa sul vaccino, Piazza Affari ieri è risalita a 21 622 punti (+0,87%). Il rimbalzo non è bastato però a riportare in positivo la performance del 2020, tuttora in rosso dell’8%, una perdita poco più ampia rispetto al -7,0% dell’Eurostoxx 50, l’indice principale delle blue chip della zona euro.

In terreno positivo gli altri listini del Vecchio Continente: Francoforte +0,5%; Parigi +0,52%; Madrid +0,58%; Londra +0,3%. Fa eccezione Zurigo (-0,04%) nel giorno in cui gli ospedali elvetici annunciano che posti in terapia intensiva sono finiti.

Prende velocità il risiko nel settore finanziario. Alla ribalta ieri il Regno Unito: Rsa Insurance (+3,8%) ha ricevuto un’offerta di 7,2 miliardi di sterline dalla canadese Intact Financial e dalla danese Tryg.

Gran Bretagna e Unione europea sono alle ultime battute per raggiungere l’accordo commerciale che regoli le relazioni tra le due parti dopo la fine del periodo di transizione per la Brexit, prevista per il primo gennaio 2021. Lo ha detto il Commissario Ue al Commercio, Valdis Dombrovskis.

DEUTSCHE BORSE COMPRA ISS, LEADER NELLA CORPORATE GOVERNANCE

Deutsche Boerse (+3,9%) ha annunciato l’acquisto dell’80% di Institutional Shareholder Service (Iss), società specializzata nei servizi di corporate governance per 1,8 miliardi di dollari.

Vola in testa allo Stoxx 600 Ubisoft (+4%), il leader francese dei videogiochi, sull’onda del successo di vendite di Assassin’s Creed Valhalla.

Chiusura positiva anche per l’obbligazionario: lo spread fra il decennale italiano e quello tedesco è stabile a 116 punti base; il tasso del Btp resta a +0,6% dopo essere scivolato brevemente in seduta a +0,59%, minimo storico.

170 COMPRATORI PER IL BTP IN DOLLARI

Intanto, il Tesoro rende noti i dettagli del collocamento del bond da 3 miliardi di dollari, con cedola annua dell’1,25% e scadenza il 17 febbraio 2026: hanno partecipato all’operazione circa 170 investitori per una domanda complessiva pari a oltre 9,3 miliardi di dollari. “Siamo molto soddisfatti”, ha commentato il responsabile del debito pubblico Davide Iacoboni, che ha annunciato l’intenzione di procedere presto a nuove emissioni.

FCA/PEUGEOT: STELLANTIS NASCERÀ IL 4 GENNAIO

Fiat Chrysler (+0,41%) e Peugeot hanno fissato al 4 gennaio le assemblee per approvare la nascita di Stellantis. Le condizioni di partecipazione all’assemblea (e le delibere sul dividendo pre-fusione) saranno rese pubbliche il 23 novembre. L’obiettivo è di completare la fusione entro la fine di marzo.

CNH FESTEGGIA IL NUOVO CEO

Grandi novità anche per Cnh Industrial (+3,48%) che ha annunciato il nome del nuovo ceo: è Scott W. Wine, in arrivo da Polaris, società specializzata nella produzione di mezzi fuori strada, per la neve, moto e mezzi militari.

GENERALI CONFERMA I TARGET

Nel giorno dell’Investor day, Generali (+0,7%) ha confermato i target finanziari: aumento degli utili per azione (6%-8% il range del tasso annuo composto di crescita dell’utile per azione 2018-21); dividendi in crescita (4,5-5 miliardi di dividendi cumulativi 2019-2021; 55%-65% il range del dividend pay out 2019-2021, soggetto al contesto regolatorio); rendimento più elevato per gli azionisti (il Roe del 2019 e quello atteso del 2021 maggiore del 11,5%, mentre quello del 2020 è impattato dal Covid-19 e da oneri non ricorrenti).

Generali è un azionista “felice” di Banca Generali, ha detto ieri l’ad Philippe Donnet in un’intervista al Financial Times. “Non c’è nessuna operazione sul tavolo con nessuno, compresa Mediobanca”, ha aggiunto.

PIACE IL BOND DI BPER (+6%). INTESA: GOLDMAN VEDE CEDOLE RECORD

Tra le migliori blue chip troviamo Bper Banca (+6%). L’ottimo risultato odierno è dovuto sia al successo del collocamento del bond subordinato Tier 2 (1,3 miliardi le richieste, 400 milioni l’offerta) che alla promozione di Goldman Sachs, che in mattinata ha rivisto le stime dell’istituto. La banca d’affari ha alzato il target price, portandolo da 2,2 a 2,25 euro per azione, ed espresso il rating buy. il mercato specula sulle voci di un’operazione straordinaria con Bpm.

Goldman Sachs ha anche premiato i titoli di Intesa (+1,4%), sottolineando la prospettiva di dividendi record. Il giudizio passa da neutral a buy con un prezzo obiettivo alzato da 2,15 a 2,4 euro. Ai valori attuali, questo significa che il titolo può guadagnare attorno al 30% in più.

Premiata anche Unicredit (+0,9%).

FINECO +2,5%: PER CITIGROUP È QUASI UNA FINTECH

FinecoBank +2,5%. Citigroup segnalava ieri le caratteristiche Fintech della società finanziaria, un’identità già in origine digitale che le smarca dal panorama delle banche tradizionali.

In rialzo Nexi (+3,15%): Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo da 20,5 a 23 euro, confermando la raccomandazione buy.

MEDIASET +3,5%: SALVINI SI SCHIERA CON VIVENDI

Da segnalare Mediaset (+3,5%): Vivendi ha fatto sapere di essere pronta a presentare un reclamo formale presso la Commissione europea se sarà approvata la legge che limita la sua presenza in aziende italiane. Ieri Vincent Bolloré ha trovato l’alleato più improbabile: la Lega ha votato ieri contro la norma “salva Mediaset”, chiaro monito contro un possibile aiuto di Forza Italia al governo.

BREMBO FA SHOPPING IN DANIMARCA

Tra le mid cap, in luce Datalogic (+6,25% a 14,11 euro), promossa da Intesa San Paolo da add a buy, con Tp che passa da 14,1 a 16,7 euro.

Bene Brembo (+2,39%), che ha siglato un accordo per l’acquisizione del 100% del capitale di Sbs Friction A/S, azienda danese che sviluppa e produce pastiglie freno in materiali sinterizzati e organici per motociclette, particolarmente innovativi ed eco-friendly. Tonfo di Tinexta (-5%). Il socio Quaestio Capital SGR rende noto di aver effettuato la cessione di 3.884.242 azioni ordinarie a un prezzo di 18,50 euro per azione, per un controvalore complessivo pari a circa 71,9 milioni.

Commenta