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Borse, l’asta dei Bot sgonfia Piazza Affari

Iniziata bene in mattinata, la giornata è diventata più incerta dopo l’esito dell’asta dei Bot – Milano, comunque, a metà giornata restava, anche se di poco, positiva (+0,11%) – I rendimenti dei bond italiani ai massimi dal novembre 2008: torna vicino ai 300 punti lo spread fra Btp e Bunb – Recuperano i titoli bancari, in particolare Unicredit (+2,91%)

Borse, l’asta dei Bot sgonfia Piazza Affari

L’ASTA DEI BOT SGONFIA PIAZZA AFFARI
L’EUROPA PUNISCE I TITOLI CICLICI

   Seduta a due volti per i mercati azionari. Nalla prima parte, sull’onda della speranza che si trovi una soluzione al rischio default americano, le Borse europee hanno ripreso il cammino verso il recupero, dopo le traversie legate al rischio Grecia. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib era partito con un rialzo dello 0,70%, a Francoforte l’indice Dax avanzava dello 0,12%, a Londra il Ftse 100 dello 0,20% mentre a Parigi il Cac 40 arretra dello 0,25 per cento. A migliorare gli umori aveva contribuito l’intonazione robusta dei listini asiatici, sospinti al rialzo dalle ottime trimestrali in arrivo dalla Corea e dal Giappone, dove la ripresa post-tsunami, almeno per quanto riguarda i profitti aziendali, sembra assai più rapida del previsto. L’atmosfera, però, è bruscamente cambiata dopo l’esito dell’asta dei Bot. Piazza Affari ha invertito la direzione dopo che l’asta dei titoli di stato italiani ha risollevato i timori sul debito della zona euro. Intanto tornano ad allargarsi gli spread sul mercato obbligazionario. Le Borse europee hanno bruscamente invertito la rotta. Attorno alle 12 e 30 Londra -0,5%, Parigi -0,8%, Francoforte -0,4%, Madrid -1%. Anche Milano si è sgonfiata e cede lo 0,2%, stavolta ad essere colpiti più duramente sono i titoli ciclici, deboli in tutta Europa. Alle 13, però, la situazione è di nuovo cambiata: l’Ftse Mib si è riportato a quota 19.000, con una variazione positiva dello 0,11%.

I RENDIMENTI DEI BOT AI MASSIMI DAL NOVEMBRE 2008
TORNA VICINO AI 300 LO SPREAD TRA BTP E BUND

“L’asta ha mostrato come sui titoli di Stato l’Italia è costretta a pagare rendimenti alti,” commenta un trader. Nell’asta dei Ctz al 30/04/2013 sono stati assegnati 1,5 miliardi di euro con rendimento al 4,038% – record da settembre 2008 – e una domanda pari a 1,6 volte l’offerta. Si tratta del rendimento più alto dal settembre 2008 e si confronta con il 3,22% di giugno. Il rendimento dei Bot a sei mesi è salito al 2,2269% ai massimi dal novembre 2008, in piena bufera Lehman. In calo invece il rapporto tra domanda e offerta, sceso all’1,561 dal precedente 1,72. Torna nuovamente ad allargarsi lo spread tra il Btp e il Bund, ora a 295,3 punti dai 291 punti registrati ieri in chiusura. I due titoli di Stato offrono alle quotazioni attuali rispettivamente il 5,7% e il 2,75%. Rimanendo tra i 10 anni dei Paesi periferici, si attesta al 6,05% il rendimento dei Bonos spagnoli. Lo spread rispetto al decennale tedesco è in questo caso pari a 330,7 punti.

NOMURA E JP MORGAN: E’ L’ORA DELLE BANCHE
UNICREDIT(+2,91%) E’ IL TITOLO MIGLIORE

Le ritrovate tensioni sul mercato obbligazionario fanno il paio con il calo delle azioni più cicliche: ieri Jp Morgan e Nomura hanno consigliato di vendere i titoli ciclici che hanno sovraperformato il mercato del 12% da inizio anno a favore dei bancari che quotano a sconto del 56% sul patrimonio netto rispetto ai ciclici. E così,una volta tanto, tra i titoli migliori dell’Ftse/Mib figuirano, con l’eccezione di Luxottica (+2,51%) solo valori bancari: Unicredit +3,35%, Intesa +1,86 e Monte dei Paschi +2,21% .

FIAT FRENA LA CORSA IN ATTESA DEI CONTI
CROLLA STM TRASCINATA GIU’ DA NOKIA

In terreno negativo Fiat spa (-1,80%) in attesa che vengano diffusi in giornata i conti relativi al secondo trimestre dell’anno. Ieri Fiat Industrial (-0,25%) ha diffuso conti superiori alle attese grazie all’apporto dell’americana Cnh. I ricavi sono stati pari a 6,3 miliardi di euro (+10,6%) mentre l’utile della gestione ordinaria (trading profit) si è attestato 530 milioni di euro, in crescita del 53%. Doccia fredda per Stm, il peggior titolo dell’intero Ftse Mib con una flessione del 9,95% a 5,79 euro. A penalizzare i corsi del maggior produttore europeo di semiconduttori sono l’andamento economico del secondo trimestre 2011 e le attese sul fronte della domanda per i prossimi mesi. Il fatturato si è attestato a 2,56 miliardi di dollari, leggermente meglio del consensus che si attestava a 2,51 miliardi e dei 2,531 miliardi toccati nel 2010. Il gross margin è stato del 38,1% mentre il risultato netto è stato pari a 420 milioni di dollari, in rialzo dai 356 milioni dell’anno precedente. Ma l’azienda guidata da Carlo Bozotti ha pagato dazio al brusco rallentamento di uno dei maggiori clienti, la finlandese Nokia, che ha spinto la controllata St-Ericsson a chiudere alcuni stabilimenti. Con un impatto di 500 posti di lavoro, anche se Bozotti si è affrettato oggi a dichiarare che “non saranno scelte di carattere permanente”. A deprimere le quotazioni del titolo contribuiscono inevitabilmente anche le deboli indicazioni sul terzo trimestre 2011: il produttore di chip prevede una fatturato nel range tra il -5% e il +2% e un gross margin del 35,5%. A livello di domanda globale di chip, la società italo francese ha detto di aspettarsi per l’esercizio in corso un andamento tra il piatto e il +5%. Le revisioni al ribasso dei target price e dei rating da parte delle diverse banche d’affari non si sono fatte attendere: Exane Bnp Paribas ha ridotto la raccomandazione da neutral ad underperform, con target price passato da 9,6 a 7,9 dollari per azione. Anche Cheuvreux ha abbassato il rating a underperform dal precedente outperform, mentre Jp Morgan mantiene il rating neutral.

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