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Borse: Kabul, la frenata della Cina e i tassi spingono alla prudenza

I futures segnalano una partenza contrastata delle Borse occidentali dopo lo shock della riconquista talebana di Kabul – Ma a preoccupare i mercati sono anche il rallentamento dell’economia cinese, il calo di Tokyo e l’incertezza sui tassi d’interesse

Borse: Kabul, la frenata della Cina e i tassi spingono alla prudenza

Apre tra le tensioni la settimana finanziaria in Asia. Non pesa tanto, almeno all’apparenza, la caduta di Kabul in mano talebana che apre un nuovo fronte in un’area del mondo già ricca di incognite. La fonte dell’incertezza resta semmai Pechino.

FRENA LA PRODUZIONE INDUSTRIALE DI PECHINO

I dati sulla produzione industriale di luglio hanno confermato la gravità del rallentamento dell’economia: solo +6,4% contro +7,9% delle previsioni. Il ritorno della pandemia ha frenato anche la ripresa dei consumi (+8,5% contro +11,2% delle stime) mentre gli investimenti rallentano a +10%. Di fronte a questi dati gli analisti rivedono al ribasso le previsioni sul pil, visto a fine anno a +8,3%. Ma, sul fronte dei listini, la Borsa cinese è quella che se la cava meglio. ll CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è tra i pochi dell’Asia Pacifico in rialzo +0,3%.

SOTTO TIRO A HONG KONG I “RIBELLI” DEI VIDEOGAME

Diverso il copione di Hong Kong -0,8% sui cui si scaricano le pressioni del governo contro i “ribelli” della tecnologia, del fintech e delle scuole private. Ma nel mirino ci sono soprattutto le società dei videogame: Tencent, che da questo settore ottiene circa un terzo dei suoi introiti, segna una flessione del 4%-

In sensibile calo la Borsa di Tokyo – 1,7%. Il dato sul Pil del Giappone diffuso stanotte segnala una crescita sequenziale dello 0,3%, dal -0,9% del primo trimestre: il consensus era +0,1%. Ma il cambio dollaro Yen si apprezza per il quarto giorno consecutivo. In rosso gli altri listini del Far East. L’indice Asia Pacific cala dell’1%. Il mercato finanziario di Seul è chiuso per festività, il BSE Sensex di Mumbai è sulla parità.

DOLLARO E PETROLIO IN CALO, STABILE L’ORO

Anche i future sulle Borse occidentali segnalano una partenza contrastata della settimana finanziaria. Tra i vari fattori che inducono alla prudenza dopo i tanti record dei giorni scorsi si è aggiunto lo sconcerto e l’imbarazzo per il collasso dell’Afghanistan, finito in mano talebana in soli dieci giorni dall’avvio della ritirata Usa. Il Wall Street Journal perla di “Saigon con gli steroidi”, evocando la caotica ritirata dal Vietnam nel 1975, il Washington Post si stupisce della “freddezza del presidente Biden, una dalla lacrima facile, che ha abbandonato un governo alleato al suo destino”.In lieve calo i derivati sull’indice S&P 500.

Rimbalza il Treasury Note decennale a 1,33% Risale l’euro sul dollaro a 1,179. Il petrolio WTI, anche per effetto dei dati arrivati stanotte dalla Cina, è in calo per il terzo giorno: -1 % a 67,7 dollari il barile. Poco mosso l’oro che la scorsa settimana ha guadagnato l’1%. Bitcoin sui massimi da maggio a 47.525 dollari, dopo un fine settimana di movimenti erratici.

IN USCITA I VERBALI DELLA FED, OGGI I CONTI DI WALMART

La politica estera irrompe sulla scena in un momento di transizione da una gestione monetaria estremamente espansiva ad un regime più moderato. Mancano nove giorni all’appuntamento di Jackson Hole, il tradizionale incontro dei banchieri centrali su invito della Fed di Kansas City. Potrebbe essere l’occasione giusta per annunciare lo scontato tapering (il taglio degli acquisti sul mercato delle banche) anche se la comunicazione potrebbe essere rinviata alla riunione di metà settembre. Nell’attesa, l’appuntamento clou della settimana monetaria sarà la pubblicazione dei verbali della Fed, in uscita mercoledì, da cui potrebbe emergere l’orientamento dei banchieri centrali. Oggi, sul fronte macro, da seguire l’indice Empire Building, termometro dell’andamento dell’economia del Nord-Est.  

Secondo Morgan Stanley l’interesse degli investitori privati resta alto: il 9,4% del volume di affari di Wall Street è riferito agli acquisti dei traders, galvanizzati dai buoni risultati delle trimestrali. A confortare l’ottimismo potrebbero essere in settimana i conti dei giganti del retail: arrivano i numeri Walmart, Macy’s, Target e Lowe’s. Gli analisti prevedono un lieve rallentamento dei consumi dopo il balzo di giugno.

 L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SECONDO TESLA

A dare la carica al mercato potrebbe contribuire l giornata sull’Intelligenza Artificiale promossa da Tesla piuttosto che gli sviluppi sull’iter del pino delle infrastrutture dell’amministrazione Biden. Da seguire la battaglia delle ferrovie. Giovedì gli azionisti della Kansas City Southern dovranno pronunciarsi sull’offerta in arrivo dalla Canadian National Railway. 

PIAZZA AFFARI DIFENDE I MASSIMI DAL 2008

In Italia il dato più rilevante riguarda l’aggiornamento dell’ammontare del debito pubblico che cade all’indomani della prima tranche di fondi europei legati al piano Pnrr. Piazza Affari riapre i battenti dopo una serie di sedute positive che hanno portato l’indice ai massimi dal 2008 con un rialzo settimanale del 2,5%.

Su anche l’Eurostoxx 50 +1,3% (contro +0,7% di Wall Street). L’indice MSCI World è salito al livello più alto della storia a 3.125 punti, ampliando la performance 2021 a +16,20%.

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