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Borse in recupero aspettando la Yellen sui tassi: migliorano petrolio e Mosca ma Milano è a -0,5%

Borse a ripresa in attesa della conferenza stampa della presidente della Fed sui tassi americani dopo il rimbalzo del petrolio e della Borsa di Mosca – Piazza Affari però perde lo 0,5% ma resta sopra i 18 mila punti base – Sale Yoox e brillano A2A, Tenaris, Banco Popolare Tod’s – Scivolano Azimut, Buzzi, Ubi, Mps ed Enel – Pil Italia a +1,5% nel 2015.

Borse in recupero aspettando la Yellen sui tassi: migliorano petrolio e Mosca ma Milano è a -0,5%

Sulla scia delle dichiarazioni del membro della Bce Coeure e degli interventi annunciati dalla Banca centrale russa a difesa del rublo, Piazzza Affari prova ad azzerare le perdite senza riuscirci totalmente però: il Ftse Mib si ferma poco sotto la parità chiudndo in calo dello 0,54%, mentre lo spread Btp-bund si restringe a 138 punti beneficiando delle attese per il Qe.  

In Italia Confindustria ha rivisto al rivbasso le stime del Pil 2014 mentre la ripartenza del 2015 sarà agevolata dal calo dei prezzi del petrolio. Contrastate le altre borse europee: Madrid -0,32%, Francoforte strappa un +0,02%, Parigi +0,46% e Londra +0,07% che vede confermare il buon andamento del mercato del lavoro: in Gran Bretagna il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 6% nel trimestre che termina a ottobre, il livello più basso da fine 2008.

In Europa oggi i dati Eurostat hanno indicato una nuova frenata dei prezzi al consumo: l’inflazione dell’area euro è scesa allo 0,3% a novembre dallo 0,4% di ottobre. Un anno prima era allo 0,9%. In un’intervista al Wall Street Journal il membro del consiglio direttivo della Bce, Benoit Couere, ha affermato di vedere “un ampio consenso all’interno del consiglio direttivo sul fatto che dobbiamo fare altri sforzi” per aumentare il tasso di inflazione e sostenere l’economia. “Non è tanto una questione di capire se dobbiamo fare qualcosa – ha detto Coeure – quanto di discutere del modo migliore di farlo. Se vogliamo avviare delle nuove iniziative, ovviamente dobbiamo raggiungere quei segmenti del mercato dove vi è più liquidità e il mercato dei bond governativi è l’opzione base, il che non significa che compreremo necessariamente solo bond governativi”.

Intanto oggi in Grecia è iniziata nel pomeriggio la procedura per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Decisiva la linea che adotteranno i 24 parlamentari indipendenti e quelli dei due partiti minori dell’opposizione: Greci Indipendenti (Anel, di destra), gran parte dei quali proviene da Nea Dimokratia (centro-destra, al governo) e di Sinistra Democratica (Dimar). Gli organi direttivi hanno già deciso all’unanimità di non votare per l’elezione del nuovo capo dello Stato per provocare la caduta del governo e andare alle elezioni anticipate.

A dare fiato alle Borse europee anche il deciso intervento della Banca centrale russa a sostegno della stabilità del sistema messa a dura prova dal crollo del rublo innescato dal crollo del petrolio. La Banca centrale russa ha in particolare annunciato sette misure che puntano a facilitare l’accesso alla valuta estera e a proteggere le banche dalle perdite contabili che potrebbero indebolirle. Fra le misure, aiuti a ricapitalizzare le banche assieme al governo in una nazionalizzazione di fatto; una moratoria sulle coperture dei prestiti a rischio; prestiti in valuta estera. Dopo queste decisioni il rublo ha recuperato terreno nei confronti del dollaro che si è riportato a 60,82  rubli dai 72,7 di questa mattina. L’euro è a quota 75,9 dai 92,12 di questa mattina.

Il cambio euro dollaro è a 1,2407 in calo dello 0,83%. Il petrolio Wti riprende l’1,31% a 56,66 dollari al barile. I mercati sono in attesa della decisione della Fed sulla politica monetaria attesa per questa sera alle 20 e della conferenza stampa del presidente Janet Yellen. Gli investitori sperano che, vista l’incertezza internazionale e la volatilità dei mercati, Yellen usi toni morbidi e confermi una politica monetaria espansiva (l’attenzione è all’aggettivo “considerevole” riferito al tempo che può trascorrere tra la fine del piano di acquisto di Treasury e bond ipotecari che può scomparire).

Nel frattempo, oltreoceano si va verso la fine dell’embargo di Cuba dopo 52 anni. Obama ha annunciato che gli Usa porranno “fine a questo approccio vecchio”. Wall Street, dopo un’apertura in rialzo in vista della Fed, alla chiusura dell’Europa si muove in deciso rialzo trainata dal rimbalzo dei titoli energetici: il Dow Jones sale dello 0,95%, il Nasdaq dell’1,09% e l’S&P500 dell’1,20%. Sul fronte macroeconomico, i prezzi al consumo Usa a novembre sono scesi dello 0,3%, peggio delle attese mentre è salito a sorpresa il deficit delle partite correnti. Nel terzo trimestre, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Commercio, il saldo è negativo per 100,26 miliardi di dollari con un incremento del 2%.

A Piazza Affari in fondo al Ftse Mib ci sono le banche: Mps -2,85%, Ubi Banca -2,57%. In rosso anche Unicredit -0,47%, Intesa -1,23%, Bpm -1,39%. Controtendenza nel comparto bancario Banco popolare +0,91%. Male anche Buzzzi Unicem -2,5% e Finmeccanica -2,23%. Saipem riesce a chiudere in territorio positivo +0,58% nonostante il taglio del rating da parte di Ubs che evoca l’ipotesi di una ricapitalizzazione. Tra i migliori titoli, Tenaris +2,19%, Eni +1,81%, Yoox +1,49%, A2A +1,12%.

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