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Borse giù, lo “stop” dell’amministrazione Usa spaventa

I rischi connessi al fermo parziale dell’amministrazione Usa legato alla legge di Bilancio e i timori per l’economia mettono in fuga gli investitori in Asia e Europa – A Milano in rosso cadono le banche: guida i ribassi Unicredit, con il valore dell’azione che scende ai minimi dal dicembre 2016 – Corre invece Stm – In rialzo anche Salini.

Borse giù, lo “stop” dell’amministrazione Usa spaventa

Tutte in calo le Borse del Vecchio Continente prima delle Feste. Pesano i cali dei listini Usa e dell’Asia, a loro volta condizionati dal braccio di ferro tra Congresso e Donald Trump, il riaccendersi delle tensioni con Pechino e l’eco del rialzo dei tassi. Una nuova nota di pessimismo è arrivata stamane dagli indici sulla fiducia dei consumatori. L’indice europeo STOXX 600 perde l’1% segnando nuovi minimi dalla fine del 2016. Piazza Affari lascia sul terreno l’1,30% poco sopra 18.300 punti. Segue Madrid -1,05, su cui pesa la ripresa delle manifestazioni indipendentiste catalane. In rosso anche Francoforte -0,8 e Parigi- 0,4%, al pari di Londra. 

Una nota lieta la offre Delivery Hero, la più grande azienda mondiale di consegna di alimenti acquistati online, che sale del 10,6% dopo aver annunciato la vendita delle sue attività in Germania all’olandese Takeaway.com. Salgono anche altri titoli europei legati al comparto del food delivery: Just Eat guadagna il 3% circa. 

Scendono più del previsto gli indici sulla fiducia a 113,1, minimo da agosto 2017. Diminuisce anche il clima di fiducia delle imprese manifatturiere, portandosi sul livello più basso da novembre 2016. In ribasso anche la fiducia dei consumatori tedeschi e francesi. 

Il dollaro tratta a 1,1429 sull’euro, ai livelli più bassi da dieci settimane. Il dato non favorisce il petrolio, ai minimi dal settembre 2017 a 53,31 dollari al barile: -10% in settimana.   

Stamane il differenziale di rendimento con il decennale tedesco appare in lieve ampliamento (rendimento al 2,75% contro il 2,73% precedente), in un mercato povero di volumi. Stasera il Tesoro annuncerà i dati sull’asta a medio termine di venerdì 28. Ieri, a mercato chiuso, il ministero dell’Economia ha detto che in occasione dell’asta di giovedì 27 dicembre (primo regolamento a valuta 2019), metterà a disposizione degli investitori un importo complessivo tra 8 e 8,5 miliardi di euro in Bot semestrali e Ctz. 

Perdono colpi in Piazza Affari le banche: indice di settore -2,5%, molto peggio dell’andamento del comparto nel resto d’Europa. Guida anche oggi i ribassi Unicredit, che perde il 3,88% a 9,81 euro, ai minimi da dicembre 2016. Giù anche Ubi e Bper. Mediobanca perde il 3,3% dopo la notizia della definizione del patto “light” che raccoglie il 20,73% del capitale. 

Venduta Telecom Italia -2,5% in attesa del cda di oggi pomeriggio. In crescita nel listino principale solo Stm +3% grazie al rimbalzo dei chips sulle piazze Usa. Giù anche Exor -1,83% e Cnh -0,8% nonostante le buone indicazioni dalle vendite europee. Acquisti su Diasorin +1,2% che ha lanciato tre nuovi primer per test di laboratorio. 

Vola Salini Impregilo +5%, sulle indiscrezioni per la costituzione di un polo unico del settore costruzioni, guidato dal gruppo milanese. Positiva Mondadori +1,8%, che beneficia della conclusione dell’accordo con Reworld Media, il cui closing è previsto entro gennaio. 

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