Condividi

Borsa: un mercoledì da leoni (+3%)

di Ugo Bertone – A guidare il rialzo di Piazza Affari sono stati ancora una volta i titoli bancari: Intesa SanPaolo (6,61%), Monte dei Paschi (6,40%), Unicredit (5,90%), Ubi Banca (4,49%), Banco Popolare (3,03%) – Si stringe la forbice Btp/Bund – Bene Fiat e Mediaset, altra giornata di dimenticare per Pirelli

LA BORSA DI MILANO INGRANA LA QUINTA: +3,04%
IL MATTONE TORNA A FRENARE WALL STREET

In attesa della riunione dell’Eurogruppo di domani, le Borse europee ritrovano smalto. La Borsa di Milano, in particolare, ha chiuso la seduta ancora in deciso rialzo (+3,04, indice Ftse/Mib a 18784), trascinata dalla ritrovata vena del comparto bancario. A favorire gli “strappi” in alto e in basso sono anche le dimensioni modeste della piazza italiana: basti dire che, da sole, Google e Apple capitalizzano quanto il 94 per cento dell’intera Borsa di Milano: 542 miliardi di dollari per le due società hi tech contro 569 del listing tricolore. Piazza Affari, del resto, ormai vale meno della Borsa di Madrid: 404 miliardi di euro contro 440 miliardi, poco più della metà della borsa di Francoforte (759 miliardi di euro, in crescita dello 0,4%), mentre il Cac 40 di Parigi (+1,51%) arriva a 965 miliardi di euro.

Resta il fatto che ieri Piazza Affari ha strappato al rialzo nonostante l’andamento incerto di Wall Street, (Dow Jones -0,17%, Nasdaq sotto dello 0,42%) che ha pagato il deludente dato sulle vendite di case esistenti negli Usa a giugno, scese a 4,77 milioni di unità e sotto le attese che indicavano 4,9 milioni di unità. Si è intanto allentata ulteriormente la tensione sulle obbligazioni italiane, con lo spread Btp-Bund sceso sotto i 290 punti base. Grande attesa per la riunione di domani dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo per decidere il nuovo piano di aiuti alla Grecia, del possibile valore di oltre 100 miliardi di euro.

LA FORBICE BUND/BTP SI STRINGE A 293 PUNTI
BALZO RECORD PER FONSAI E LE BANCHE

Buone nuove dal fronte delle obbligazioni italiane. Il differenziale di rendimento tra il Btp italiano a dieci anni e il suo corrispettivo tedesco (Bund), secondo i dati di Bloomberg, è sceso questa mattina sotto i 300 punti base, precisamente a 293,5 punti base. A inizio settimana, lo spread Btp-Bund aveva toccato i 337 punti base, non lontano dal record di 347 pb della scorsa settimana. Ancora una volta Fondiaria-Sai è stato il caso limite della volatilità del listino tricolore: partita in tono minore, la compagnia chiude la seduta con un balzo del 9,27% a 1,922 euro.

A fare da volano al titolo è stata la notizia della vendita, nell’ambito dell’offerta relativa all’aumento di capitale, di tutti i diritti d’opzione non esercitati. Sono proseguiti gli acquisti sostenuti sul comparto bancario: Intesa SanPaolo ha guadagnato il 6,61% a 1,646 euro, Monte dei Paschi il 6,40% a 0,505 euro, Unicredit il 5,90% a 1,256 euro, Ubi Banca il 4,49% a 3,49 euro, Banco Popolare il 3,03% a 1,43 euro. Brillante la Popolare di Milano (+6,95% a 1,57 euro) che questa mattina ha presentato il piano industriale 2011-2015. Festeggiano non solo le banche italiane.

I due principali istituti francesi Société Générale e Bnp Paribas, salgono rispettivamente del 5,1% e del 4,2%. A Madrid il Santander guadagna il 4,9%, Bbva +3,8%. Forti rialzi anche per l’inglese Barclays +4,3% e per la svizzera Ubs . “Chi nei giorni scorsi ha venduto allo scoperto si sta ricoprendo”, dice un operatore di una Sim milanese. Prosegue il rafforzamento del Btp decennale il cui rendimento è in calo di 13 punti base e lo spread con il Bund tedesco si è ridotto a 283 punti base (da 330 di ieri mattina). L’euro mantiene i guadagni sia verso il dollaro (1,419), sia verso il franco svizzero (1,1664).

GOLDMAN MANDA IN ORBITA FIAT (+4,5%): TARGET A 12,9
ENEL, SI CHIUDE IL TORMENTONE DI PORTO EMPEDOCLE

Goldman Sachs dà nuova linfa a Fiat(+4,5%) in attesa dei conti del 26 luglio. La banca d’affari statunitense ha infatti riattivato la copertura sul titolo con rating buy e prezzo obiettivo a 12,9 euro, inserendolo nella propria Pan-Europe Conviction Buy List, cioè la lista dei titoli d’acquisto obbligato. “L’applicazione con successo del piano quinquennale offre ulteriori aspetti operativi positivi – sostengono gli analisti – e con le strategie aziendali di Fiat e Chrysler irrevocabilmente legate, crediamo che una fusione sia il passo logico successivo”. I piani di ristrutturazione del gruppo sarebbero, a detta del broker, tra gli altri catalizzatori di breve e lungo termine. Questi, se attuati, porteranno alla scorporo di alcune unità come Ferrari-Maserati dalle altre attività di componentistica, inclusa Magneti Marelli. Non sono sfuggite a Goldman le recenti dichiarazioni dell’Ad, Sergio Marchionne, sulla struttura manageriale unica che ha breve guiderà Fiat e la controllata Chrysler e che verosimilmente si aspetta venga ufficializzata in occasione della presentazione dei conti trimestrali. Non solo. Il 26 luglio Goldman mette in conto “potenziali sorprese sulla redditività operativa di Chrysler e Fiat, con aggiornamenti sulla guidance dell’intero 2011”, ricordando che l’utile stimato dagli analisti per Fiat si attesterebbe a 110 milioni di euro, in linea con il range calcolato dagli esperti che oscilla tra gli 80 e i 160 milioni e un indebitamento di 4,64 miliardi di euro. In clima trimestrale, l’attesa per la società americana verrà soddisfatta alle 16 di martedì prossimo, mentre alle 18 sarà il turno della controllante Fiat.

Nel frattempo, il presidente di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, ha fatto sapere che il Lingotto non ha in cantiere piani per la quotazione del Cavallino Rampante. Per Equita, che conferma il rating buy e prezzo obiettivo a 9,5 euro, è necessaria maggior chiarezza sul possibile destino di Ferrari, in quanto la possibile quotazione non è stata mai totalmente esclusa da Marchionne. La mossa di Goldman non è passata inosservata a Piazza Affari. Il titolo, dopo aver toccato nel primo pomeriggio i massimi a 7,25 euro, viaggia con un rialzo del 3,92% a quota 7,15.

Anche oggi, al contrario, è stata una giornata “nera” per Pirelli (-1,045). La società della Bicocca ha perso l’1,04% a 7,12 euro, dopo aver registrato ieri un tonfo di quasi 5 punti percentuali, in scia ai dati sui volumi di vendite nel mese di giugno che mostrano un generale rallentamento soprattutto per la fine di un confronto facilitato con lo scorso anno. Enel accoglie con profonda soddisfazione la decisione del Consiglio di Stato. Il rigassificatore che realizzeremo a Porto Empedocle è fondamentale per la diversificazione degli approvvigionamenti del Paese, strategico per l’integrazione verticale dell’Enel nella filiera del gas naturale e di grande stimolo per lo sviluppo dell’economia Siciliana”. Così in una nota l’a.d. di Enel (+3,05%) , Fulvio Conti, commenta la decisione del Consiglio di Stato in merito al rigassificatore di Porto Empedocle.

MEDIASET (+3,75%) SALE SULLE TORRI DI TRASMISSIONE DMT
MOLMED: “IRRILEVANTI” I CREDITI VERSO IL SAN RAFFAELE

Il mercato sente vicino l’accordo tra Mediaset (+3,75%) e DMT sull’integrazione delle rispettive torri di broadcasting. E il titolo del gruppo di Cologno Monzese, dopo aver lasciato sul parterre circa 30 punti percentuali nell’ultimo anno, mostra un progresso del 2,25% a 3,076 euro. Merito dell’intesa tra le due società per creare il primo Tower Operator italiano con 3.200 torri di trasmissione. DMT ha smentito ufficialmente la notizia facendo però sapere che le negoziazioni stanno proseguendo e ribadendo il prossimo 28 luglio come termine ultimo per concludere la trattativa. Il mercato, però sta iniziando ad apprezzare l’operazione. Per più ragioni. Innanzitutto le torri di trasmissione assumono un’importanza strategica in vista dei sei multiplex, le frequenze del digitale terrestre che permettono di trasmettere fino a sei canali televisivi, che verranno assegnati dal Ministero per lo Sviluppo Economico attraverso il cosiddetto “beauty contest”.”. La riuscita dell’operazione DMT permetterà quindi a Mediaset di guadagnare punti nei confronti dei diretti concorrenti. Per 375 milioni di euro (14 volte l’Ebitda 2010 di DMT), il Biscione aggiungerebbe 1.500 torri (di cui 1.000 garantiscono la diffusione del segnale tv) alle sue 1.700 e arriverebbe a controllare circa il 40% delle reti italiane di trasmissione. Una potenza di fuoco maggiore a quella della Rai, visto che Rai Way vanta 2.500 torri. Ma soprattutto, chi vorrà trasmettere sulla televisione italiana dovrà prima bussare alla porta di Cologno Monzese. Le disavventure del San Raffaele sfiorano anche la Borsa.

Ieri Moilmed ha dovuto precisare di avere un’esposizione creditoria commerciale netta “irrilevante” nei confronti della Fondazione Centro San Raffaele del monte Tabor”. Per quanto concerne gli assetti proprietari e le partecipazioni della Fondazione stessa, MolMed ribadisce di non essere controllata né tantomeno posseduta dal Gruppo che fa capo alla Fondazione, azionista fondatore della Società, che oggi detiene una partecipazione pari al 10,488% del capitale sociale di MolMed” si legge nel comunicato. Numerosi i rialzi degni di nota fra le società medio-piccole. Kerself sale del 7% dopo il via libera dell’assemblea all’aumento di capitale. Danieli guadagna il 4,1%, Safilo il 4,6%, bene anche Fiera Milano +1,1%. Continua la marcia di Poltrona Frau +1,7%, protagonista ieri di un forte rialzo.

Commenta