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BORSA ULTIME NOTIZIE: Il Toro non si muove alla vigilia della Fed, ma la fusione nucleare autorizza sogni di un’energia cheap

Listini europei in lieve ripresa sull’onda delle previsioni di Janet Yellen – Il mondo aspetta l’annuncio Usa sulla fusione nucleare – A Milano in evidenza Unicredit e Recordati, Tim in altalena, cade Tod’s

BORSA ULTIME NOTIZIE: Il Toro non si muove alla vigilia della Fed, ma la fusione nucleare autorizza sogni di un’energia cheap

Mercati in prudente attesa degli sviluppi di una settimana cruciale per le prospettive del costo del denaro. Si comincia domani con i dati sull’inflazione Usa, poi la parola passerà alle banche centrali.

Le ultime notizie sulle Borse europee

I listini europei, partiti in lieve ribasso, mettono a segno una modesta ripresa sull’onda delle previsioni di Janet Yellen, la segretaria al Tesoro Usa che ha previsto che l’onda al rialzo dei prezzi si sta esaurendo; nel 2023, ha detto, l’inflazione rientrerà entro i binari. Lo stesso scrive stamane il Financial Times sottolineando però che sarebbe “un grave errore” abbassare la guardia troppo presto. Dopo l’ultimo aumento del 2022 (50 punti per tutti) ci vorranno uno o più rialzi di 20/25 punti.

In questo contesto, Milano è in altalena: partito in ribasso dello 0,2% l’indice ha registrato un rialzo dello 0,3% salvo poi ripiegare alle 13 attorno alla parità a 24.200 punti circa. Anche l’Eurostoxx corre sul filo della parità o poco sotto in linea con Londra, confortata dallo sbarco di Microsoft nel capitale del London Stock Exchange. L’economia UK è cresciuta ad ottobre del +0,5%, in netto rimbalzo rispetto al calo del -0,6% registrato a settembre, in coincidenza con le interruzioni delle attività produttive dovute alle celebrazioni per la morte della regina Elisabetta. 

In pallido rosso Francoforte -0,1%. Domani uscirà il dato sull’inflazione tedesca e quello sull’indice ZEW sulle aspettative sull’economia tedesca.  

Il grande annuncio Usa sul nucleare

Ma la giornata di domani promette di essere davvero “storica”. Il dipartimento statunitense dell’Energia annuncerà domani, in una conferenza stampa, che gli scienziati sono stati in grado, per la prima volta nella storia, di produrre una reazione di fusione nucleare che genera più energia di quella necessaria per innescarla. “Una pietra miliare – scrive il Washington Post – nella decennale e costosa ricerca per sviluppare una tecnologia che fornisca energia illimitata, pulita ed economica”. 

Per il quotidiano Usa, si tratta del “Santo Graal” dell’energia senza emissioni di carbonio che gli scienziati hanno inseguito sin dagli anni ’50. La scoperta è avvenuta presso la National Ignition Facility ospitata nei Lawrence Livermore National Laboratory, in California nel quadro della ricerca sulla reazione nucleare attraverso la quale si crea l’energia sul Sole. Finora gli esperimenti avevano deluso le aspettative degli studiosi, che erano sì riusciti a innescare la fusione, ma impiegando, per ottenerla, molta più energia di quanto poi ne rilasciasse la reazione stessa.

Il petrolio fallisce il rimbalzo 

La clamorosa notizia che, se confermata, può in una prospettiva di medio termine ribaltare gli equilibri del mercato dell’energia (e della sostenibilità ambientale) coincide, per la verità casualmente, con una nuova battuta d’arresto del petrolio che ha fallito il tentativo di rimbalzo avviato in apertura scivolando di nuovo verso i minimi dell’ultimo anno toccati venerdì su crescenti timori che la temuta recessione possa rallentare la domanda globale. 

A Piazza Affari perdono colpi Saipem -1,5% e Tenaris -1,2%. Piatta Eni che ha annunciato sabato l’avvio della produzione dell’impianto fotovoltaico operato di Tataouine, nel sud della Tunisia. La struttura, che ha una capacità installata di 10 MW, fornirà alla rete elettrica nazionale oltre 20 GWh all’anno di energia.

Volatile il secondario

Volumi scarsi ma volatilità diffusa caratterizzano la seduta del secondario italiano. I Btp in tarda mattinata cedono leggermente terreno, in un mercato in cui domina l’avversione per il rischio e la cautela in attesa degli avvenimenti dei prossimi giorni. Il decennale tratta a 3,820%. Lo spread tocca i 189 punti. 

 Il Treasury Note a dieci anni si è indebolito venerdì, per effetto soprattutto dei dati sui prezzi alla produzione, oggi il rendimento è 3,53%. Il Bund è all’1,92%. 

I titoli in evidenza a Piazza Affari 

In tarda mattinata è Unicredit (+1,85% a 12,7 euro) a guidare i rialzi della Borsa italiana. La banca guidata da Andrea Orcel, che dovrebbe aumentare i requisiti patrimoniali richiesti dalla Bce, ha confermato la guidance sulle politiche distributive per il 2022 e per il futuro. L’istituto ha effettuato rimborsi anticipati per 29 miliardi di finanziamenti Tltro III.

Banco Bpm ha rimborsato 12,5 miliardi, Intesa Sanpaolo 5,5 miliardi. 

Nel complesso, le banche europee, nella seconda finestra di rimborso volontario del TLTRO, hanno rimborsato 447.5 miliardi di euro. Nella prima finestra le banche avevano rimborsato a novembre 296.3 miliardi.

Contende la leadership di giornata Recordati + 1,8% sull’onda del rinnovato interesse dei mercati per il settore Pharma/biotech. Oggi Amgen dovrebbe annunciare l’acquisizione della biotech Horizon Therapeutics per 26 miliardi di dollari.  

Sempre in grande evidenza Tim +1,18, in altalena attorno ai 20 centesimi in perenne attesa di sviluppi sulle strategie.

Perde colpi Tod’s –,281% a 32,8 euro (contro il 40 euro offerti in sede di Opa) dopo che la famiglia Della Valle ha rinunciato al delisting del titolo.

In calo anche Mondadori -2,17% dopo che il governo ha anticipato limiti all’esercizio del bonus cultura collegando l’Isee.Poco mossi i future sui listini Usa. Riflettori, oltre che sul biotech, sul titolo Alphabet. Dopo sette sedute al ribasso (non accadeva dal 2017) si prevede un lieve rialzo dopo l’annuncio di interventi per tagliare i costi. Da inizio anno il titolo perde il 30%.

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