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Borsa, torna lo sprint sulle banche. Tonfo Mediaset

Listini europei deboli in attesa delle minute della Fed. Milano invece è la migliore in Europa, con i titoli bancari in rialzo in media dell’1,2% – Effetto Samsung sui titoli tech – Petrolio sempre in vista: manovre in corso tra i produttori – Le incertezze su Premium penalizzano il Biscione

Riparte l’industria e Piazza Affari recupera: a metà giornata l’indice Ftse Mib sale dello 0,33%, attestandosi poco sopra i 10.500 punti. Più deboli gli altri mercati europei, con ribassi tra lo 0,1 e lo 0,2%, a eccezione di Madrid (+0,1%).

Ad agosto la produzione industriale nell’area euro è rimbalzata dell’1,6% su base mensile, nettamente al di sopra delle attese. In Italia il dato ha registrato una crescita dell’1,7% rispetto a luglio e un +4,1% rispetto ad agosto 2015.

L’euro va sempre più giù e si porta a 1,102 sul dollaro (-0,3% rispetto alla chiusura di ieri). La sterlina riduce i guadagni dopo che la premier, Theresa May, ha chiarito che il Parlamento britannico non voterà sulla possibilità di dare il via ai colloqui per un divorzio formale tra Londra e l’Unione europea. Il cambio sterlina/dollaro viaggia a 1,22636, dopo essere sceso ieri fino a 1,2086, di nuovo in vista del minimo da 31 anni (1,1450) registrato venerdì scorso.

Nuovo minimo storico per il rendimento del BoT annuale. Nell’asta di oggi il Tesoro ha collocato il Buono a 12 mesi con un rendimento lordo semplice pari a -0,238% (-6 centesimi sul collocamento di settembre), al di sotto del precedente minimo storico segnato lo scorso agosto (-0,190%). Buona la domanda, che ha toccato i 9,695 miliardi di euro a fronte dei 6,25 miliardi di euro offerti.

Il petrolio torna a salire (Brent +0,6% a 52,6 dollari al barile) dopo il dato record delle importazioni indiane e alla luce dei colloqui in corso tra paesi Opec e altri produttori. A Piazza Affari Eni +0,7%, Saipem +1%, Tenaris +0,6%.

L’effetto Samsung colpisce il settore tech: in forte calo l’indice Stoxx di settore (-1,6%). Ericsson cade a picco dopo aver lanciato l’allarme sugli utili: il titolo della società svedese perde il 15%. A Milano Stm cede l’1,6%. 

Le banche salgono in media dell’1,2%, grazie anche ad un report di Citigroup, fiducioso sulla futura soluzione del nodo degli Npl. Banco Popolare e Ubi salgono più del 4%, seguiti da Unicredit (+2,5%) e Pop Milano (+2,4%). Intesa +0,4%, MontePaschi +1%.

Icbi ricorda che il Comitato di Basilea di Supervisione Bancaria ha proposto ieri di mantenere per un periodo transitorio (di 3-5 anni) le attuali norme sul trattamento degli accantonamenti per le perdite attese sui crediti. “È probabile che sullo sviluppo del quadro regolamentare prevalgano soluzioni di compromesso, per preservare la solidità del sistema finanziario, senza però introdurre nei prossimi anni norme che possano ulteriormente frenare l’espansione del credito”, è il commento del broker.

Tra gli assicurativi, Generali +1%, UnipolSai +0,5%. Cattolica guadagna il 3,7% sulle indiscrezioni di una possibile trasformazione della società in Spa (oggi è una cooperativa).

Scende Mediaset (-3,3%): è ancora in alto mare la trattativa con Vivendi su Premium, la pay tv ha perso nei primi sei mesi dell’anno 100 milioni di euro. Telecom Italia -1%, Enel -0,2%.

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