Condividi

Borsa rallenta, brilla Atlantia

Dopo lo sprint iniziale, le Borse europee scelgono un passo più moderato – Bank of China rivede in lieve rialzo lo yuan sul dollaro ma le piazze asiatiche chiudono contrastate – Bene il surplus commerciale dell’Eurozona – Atlantia guida i rialzi sulla scia dei dati positivi di Fiumicino, bene anche Azimut, Finmeccanica, Terna e Enel – Lusso in difficoltà

Borsa rallenta, brilla Atlantia

Rallentano le Borse europee a metà giornata pur in una seduta in territorio positivo. Il Ftse Mib sale dello 0,33%, Parigi dello 0,5%, Francoforte dello 0,37%. Londra, dopo essere scivolata in territorio negativo, è ora invece invariata. La spinta post Ferragosto arriva dal buon esito di venerdì scorso della trattativa Grecia-Ue: giovedì 20 la Grecia avrà i soldi per rimborsare la rata di 3,2 miliardi di debito verso l’Unione Europea. Occhi però a mercoledì quando è in agenda il voto sull’accordo del Parlamento tedesco: nonostante l’approvazione sia largamente attesa, si potrebbero registrare nuove defezioni nel partito della Cancelliera Merkel. Sempre mercoledì i mercati attendono la pubblicazione dei verbali della riunione della Fed di luglio. All’interno del dibattito sull’aumento dei tassi, è interessante capire anche se e quali considerazioni la Banca centrale americana ha fatto nei confronti della svalutazione dello yuan cinese.

Intanto questa mattina le autorità cinesi sono intervenute nuovamente per rassicurare i mercati rivedendo al rialzo dello 0,01% il tasso di scambio della propria moneta rispetto al dollaro. Le Borse asiatiche hanno chiuso contrastate: Shanghai +0,71% a 3.993,67 punti, Hong Kong -0,74%. Positiva Tokyo +0,5% dopo la pubblicazione dei dati del Pil del secondo trimestre: l’economia si è contratta tra aprile e giugno dello 0,4%, lievemente meno dello 0,5% atteso ma in netta frenata rispetto all’1,1% del primo trimestre.

Sul fronte macroeconomico  il surplus commerciale della zona euro a giugno, prima stima, è stato di 26,4 miliardi rispetto ai 16 miliardi di un anno prima. Il commercio all’interno degli Stati dell’area è aumentato a 151,2 miliardi in rialzo del 10% rispetto a giugno 2014. Le esportazioni nel resto del mondo hanno totalizzato 182,7 miliardi, +12% rispetto a un anno prima (162,7 miliardi). Oggi nel suo bollettino mensile la Bundesbank ha scritto che ci sono le condizioni perché la Germania, prima economia dell’area euro, “metta a segno tassi di crescita solidi nel secondo semestre dell’anno”. Nel secondo trimestre il pil tedesco è cresciuto dello 0,4%, poco sotto le attese degli analisti che erano di +0,5% in media.  La crescita ha trovato sostegno soprattutto nell’export, grazie al deprezzamento dell’euro, mentre restano deboli gli investimenti, in particolare nel settore edile. Per la Bundesbank, nel secondo semestre le componenti di domanda interna saranno più evidenti in contrasto con quanto emerso nel secondo trimestre, più caratterizzato da “fattori straordinari”.

Sempre sul fronte macroeconomico nel pomeriggio dagli Usa si attende il dato sull’indice Empire Manufacturing, relativo all’andamento dell’economia negli Stati del Nord Est. 

In calo il greggio Wti che è ormai sotto la soglia dei 42 dollari a 41,81 dollari, in ribasso dell’1,62% e vicino ai minimi da sei anni. Soffre Eni -0,64%.

A Piazza Affari i rialzi sono guidati da Azimut +1,69%, Atlantia +1,58% dopo la diffusione dei dati Enac sul traffico aereo all’aeroporto di Fiumicino, gestito dalla società, salito del 6% dal 7 maggio all’11 agosto a 13 milioni di passeggeri nonostante il grave incidente che ha messo fuori uso a lungo il terminal 3. In evidenza anche Finmeccanica +1,36%, Terna +1,12% ed Enel +0,99%.
 
Le vendite spingono in fondo al Ftse Mib Moncler -0,93%, Cnh -0,69%, Mediaset -0,63% e Yoox -0,59%. Il lusso in particolare secondo gli analisti è tra i settori più colpiti dalla svalutazione dello yuan. Secondo Kepler Chevreux, le aziende europee più esposte sono Prada, Richemont, Swatch, così come, tra le italiana, Moncler, Tod’s e Ferragamo. 

Commenta