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Borsa in rally: Piazza Affari in 10 giorni ha guadagnato il triplo di Wall Street

Le Borse credono nella ripresa e il Toro domina tutte le piazze azionarie, da Milano a Wall Street – Leonardo e Stm guidano la corsa del Ftse Mib – Altro boom del nuovo Btp

Borsa in rally: Piazza Affari in 10 giorni ha guadagnato il triplo di Wall Street

Tutti pazzi per la Borsa, ora che la grande paura sembra passata risale infatti l’appetito per le buone occasioni d’investimento. La ripresa economica d’altra parte potrebbe essere più rapida del previsto, nonostante il Covid-19 mieta ancora molte vittime e resti in agguato in ogni angolo del mondo. I dati sui servizi sono migliori delle attese in Cina, negli Usa e in Europa.

I listini europei si confermano in rally, scommettendo anche sulle decisioni della Bce, che si riunisce domani, e chiudono con grandi rialzi, sotto la spinta di Francoforte, +3,82%. Milano è in pole position, +3,54%; bene Parigi +3,36%, Madrid +2,95%, Londra +2,66%. Wall Street è in progresso, indifferente al caos interno e alle tensioni fra Washington e Pechino, che potrebbero salire se gli Usa, come annunciato, vietassero l’ingresso nel paese a tutte le compagnie aeree cinesi a partire dal 16 giugno. L’euro si rafforza ulteriormente contro il dollaro a 1,1245, mentre il ritorno della propensione al rischio penalizza l’oro che perde quasi il 2% e si muove intorno a 1700 dollari l’oncia.

Piazza Affari raggiunge i 19.641 punti base e spazza via le perdite del lockdown, mentre le persone riprendono a circolare liberamente fra le regioni del paese.

Sul listino principale vola Stm, +8,31%, in scia al miglioramento della guidance dell’americana Microchip che ha messo le ali al settore a livello globale. Non accenna ad affievolirsi il ritorno d’interesse per Leonardo +8,49%, che oggi è il titolo migliore. Mantengono una buona intonazione Cnh +5,71% Ferragamo +5,65%.  Salgono ancora i titoli oil, in particolare Tenaris +4,99%, anche se il petrolio è in lieve calo, in attesa delle decisioni dei produttori. Secondo quanto scrive Reuters, l’Arabia saudita e la Russia avrebbero raggiunto un accordo preliminare per estendere di un altro mese i tagli record alla produzione di petrolio, facendo pressione sui paesi reticenti, in vista dell’incontro Opec+. Il Brent scambia a 39,30 dollari al barile (-0,68%).

Sul fronte bancario e assicurativo le speculazioni sulle intenzioni di Leonardo Del Vecchio, pronto a salire al 20% di Mediobanca +5,43%, continuano a tenere viva l’attenzione su Generali, +5,01%, di cui Piazzetta Cuccia è il primo azionista. Tra l’altro in Europa il settore assicurativo beneficia del rally di Axa, +10,4%, a Parigi. La compagnia ha dimezzato il dividendo ma ha sottolineato che potrà proporre un’altra distribuzione ai soci nel quarto trimestre se le condizioni miglioreranno. Fra le banche è in grande spolvero Unicredit +6,16%

Positivo il settore auto, Fca +5,16%, Exor +5,54%, dopo che Renault (+10,5% a Parigi) ha annunciato ufficialmente il finanziamento da 5 miliardi con la garanzia pubblica al 90%.

La curva di Diasorin, -3,02% (173,50 euro per azione) scende invece in parallelo a quella dei contagi da coronavirus. La società di diagnostica ha toccato un massimo a 211,80 euro per azione il 25 maggio e poi ha perso progressivamente terreno. Il 9 marzo valeva quasi la metà di oggi, 95,20 euro per azione. In rosso Telecom, -0,99%, penalizzata dalle indiscrezioni sull’ingresso dell’operatore francese Iliad nel mercato della telefonia fissa in Italia, che porterà un’ulteriore pressione competitiva in un mercato dai margini molto ristretti.

Sul secondario scende leggermente lo spread fra decennale italiano e tedesco, 190 punti base (-0,93%), con il tasso del Btp di 1,55%. Intanto le agenzie riferiscono che Il nuovo Btp a 10 anni via sindacato sarà emesso per un importo pari a 14 miliardi di euro, dopo aver raccolto ordini record per oltre 108 miliardi di euro.

In Germania ha ricevuto un ottimo riscontro il lancio del primo green bond emesso da Deutsche Bank. L’obbligazione da 500 milioni di euro, con scadenza sei anni e cedola dell’1,375% ha fatto registrare richieste quasi dieci volte superiori, per un totale di 4,75 miliardi di euro.

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