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Borsa: Europa positiva. Martedì nero per Mediaset

Wall Street dà coraggio ai listini. Piazza Affari chiude sostanzialmente invariata, frenata dal tonfo del Biscione dopo la rottura con Vivendi ma rincuorata dall’exploit Cnh – Bene Fca, Ferrari e Exor – Banche sulle montagne russe: Mps recupera, Unicredit va giù dopo la riorganizzazione – La tenuta del greggio sostiene Saipem – Enav vola nel giorno del debutto

Nonostante l’esplosione della grana Mediaset, peggior titolo del Ftse Mib, Piazza Affari riesce a chiudere la seduta sulla parità. In frazionale rialzo le altre principali borse europee nonostante Wall Street viaggi in lieve ribasso: Parigi +0,15%, Francoforte +0,49% e Londra +0,21%.

I mercati sono in attesa della riunione della Fed iniziata oggi (che termina domani), della Bank of Japan e degli esiti degli stress test di venerdì.

Dagli Usa arrivano buoni segnali sull’economia: la fiducia dei consumatori del Conference Board è scesa a 97,3 punti ma è risultata sopra le stime ferme a 96,3; l’indice  manifatturiero della Fed di Richmond è salito a 10 punti da -10 segnando che l’attività manifatturiera a luglio è tornata a crescere; le vendite di case nuove salgono del 3,5% a giugno, sopra le stime. Dopo il dato sulle vendite di case nuove, il tasso di crescita più sostenuto dal 2008, le vendite hanno colpito i Treasury con in rendimenti in salita all’1,5835%.

A Wall Street il Dow Jones cede lo 0,25% e l’S&P500 lo 0,08%. Fari accesi su McDonald’s dopo i conti deludenti. Debole il petrolio con il Brent che sale dello 0,20% a 44,81 dollari al barile e il Wti scende dello 0,26% a 43,02 dollari al barile. il cambio euro dollaro scambia a 1,098255.

A Piazza Affari peggior titolo è Mediaset -6,93%, dopo il dietrofront di Vivendi su Premium. La società ha reso noto con una nota ufficiale che Vivendi non intende  dare seguito al contratto per l’acquisto dell’89% di Mediaset Premium. La società di Vincent Bolloré intende limitare il suo impegno al 20% ma ha inviato una nuova proposta: conferma dello scambio del 3,5% del capitale tra Vivendi e Mediaset, ma anche l’affermazione della volontà del gruppo transalpino di arrivare a detenere in tre anni circa il 15% dell’emittente italiana attraverso un prestito obbligazionario convertibile, contro il 5% finora previsto. 

“Non abbiamo intenzione di prendere il controllo di Mediaset”, ha detto stamane il Ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine. Secca la replica del Biscione: “Lo schema muta la valenza industriale alla base dell’accordo per incidere significativamente sull’assetto del capitale”. Mediaset ha fatto anche sapere che il Cda del 28 luglio per l’approvazione della relazione semestrale “prenderà ufficialmente posizione su detta proposta e sulla gravissima comunicazione dell’ad di Vivendi”, spiegando di essere fermamente determinato a far valere ogni proprio diritto in ogni sede. Per Mediaset, con questa mossa Vivendi non adempie ai propri impegni contrattuali.

In deciso calo anche Luxottica -4,03% che ha abbassato le previsioni di vendite per il 2016, Mediobanca -2,34% e Unicredit -2,27%. L’ad della banca milanese ha annunciato una riorganizzazione del gruppo, con l’obiettivo di rendere più semplice l’assetto operativo. 

Mps -1,23% in attesa che il consiglio torni a riunirsi venerdì prossimo per affrontare nuovamente la questione Npl. Il comparto bancario chiude contrastato: Bpm +3,56%, Banco Popolare +2,51%. In vetta al Ftse Mib Cnh Industrial +7,74% spinta dai risultati trimestrali. Positivo l’esordio in Borsa di Enav che chiude in rialzo del 10,61%.

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