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Borsa debole ma l’addio di Allegri tonifica la Juve

Listini in rosso malgrado il rinvio di Trump sui dazi – A Piazza Affari svetta la Juventus che guadagna l’1,7% dopo il divorzio con Allegri – Forte balzo anche di Tim, Recordati e Amplifon.

Borsa debole ma l’addio di Allegri tonifica la Juve

Borse deboli oggi e in parte confuse da varie notizie di segno opposto: peggiora il fronte commerciale degli Usa con la Cina, migliora quello con Europa e Giappone per il rinvio delle tariffe sulle auto importate; s’impenna la fiducia dei consumatori americani al massimo da 15 anni, ma torna il caos politico in gran Bretagna con la rottura fra Labour e Tory sulla Brexit.

Nel finale i listini europei sono in frazionale calo, mentre Wall Street è in altalena. Piazza Affari cede lo 0,22%, restando oltre la soglia dei 21mila punti. La Juventus, +1,72%, prende la testa della classifica delle blue chip dopo l’addio dell’allenatore Massimiliano Allegri, al termine di 5 anni di successi. Brillano anche Moncler +1,33%, Fiat +0,94%, Campari +0,88%. In sofferenza le banche: Banco Bpm -3,22%; Ubi -2,03%; Uniredit -2,01%.  Male Poste -2,23% e Saipem -2,46%. Poco mosso l’obbligazionario, con lo spread in leggera salita a 278.10 punti e il rendimento del Btp 10 anni a 2,68%.

Nel resto d’Europa: Francoforte -0,57%; Parigi -0,18%: Madrid -0,26%. Praticamente invariata Londra, -0,05%. La premier Theresa May ha annunciato che stabilirà le tempistiche delle sue dimissioni dopo che la Camera dei Comuni, a inizio giugno, avrà votato l’accordo sull’uscita dalla Ue. La pressione si è gradualmente intensificata sulla premier, aprendo una corsa alla successione che potrebbe favorire un esponente incline a una hard Brexit.

Wall Street, dopo un’apertura debole, cerca di rialzare la testa ma dopo una breve incursione in territorio positivo si muove al momento in rosso. A incoraggiare gli acquisti era stata la lettura preliminare dell’indice sulla fiducia dei consumatori in maggio redatto dall’Università del Michigan: 102,4 punti dai 97,2 punti della fine di aprile, mentre gli analisti attendevano 97 punti. A maggio dunque gli statunitensi si sono dimostrati più ottimisti sull’economia, raggiungendo i massimi da 15 anni.

Sullo sfondo restano però le preoccupazioni per la sfida commerciale con Pechino, dopo che il governo cinese ha messo in dubbio i nuovi negoziati a breve ipotizzati dal segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin.

Buone notizie invece sul fronte europeo, per il rinvio ufficiale da parte dell’amministrazione Trump dei dazi su auto importate da Europa e Giappone. La decisione ha ridato fiato al settore e messo in ombra il dato insoddisfacente sulle immatricolazioni in Europa.

Euro in calo sul dollaro a 1,159, ma in progresso sulla sterlina (0,876). Fra le materie prime il petrolio va in direzioni opposte in Europa e negli Usa: Brent -0,7%, 72,57 dollari al barile; Wti +0,57% 63,23 dollari al barile. L’oro si muove in calo, attualmente a 1277,14 dollari l’oncia (-0,74%).

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