Condividi

Borsa chiusura 8 marzo: a Piazza Affari mini-rimbalzo di Tim (+4,8%) dopo il sell-off di ieri. Volano anche Iveco e Amplifon

Parziale recupero del titolo Tim dopo il tracollo di ieri per i dubbi sull’entità del debito a seguito della vendita della rete. A Piazza Affari brilla anche Iveco per l’interesse di Leonardo. Crescita dell’occupazione Usa oltre le attese ma la disoccupazione aumenta

Borsa chiusura 8 marzo: a Piazza Affari mini-rimbalzo di Tim (+4,8%) dopo il sell-off di ieri. Volano anche Iveco e Amplifon

I dati sul lavoro Usa, da leggere in chiave Fed, hanno portato un po’ di volatilità oggi sui mercati, incerti tra denaro e lettera, tra acquisti e realizzi immediati.

I listini europei chiudono deboli e anche Wall Street è incerta: i posti di lavoro creati negli Stati Uniti in febbraio sono più delle attese, ma la disoccupazione aumenta e gli incrementi salariali sono modesti, così gli investitori continuano a scommettere su un primo taglio dei tassi a giugno, senza stappare per questo bottiglie di spumante, tanto più che gli indici sono tutti intorno ai loro massimi.

Europa debole, a Milano svetta Telecom. Nvidia sulle montagne russe a Wall Street

Piazza Affari oggi preserva i guadagni settimanali e chiude a 33.403 punti base, -0,04%. Regina del listino è Telecom, +4,82% reduce dal tonfo del 24% di ieri, a causa dei dubbi degli analisti su debito e oneri finanziari. Aggrava le perdite della vigilia invece Azimut, -5,21%, che ha deluso alcuni broker. In un report Barclays scrive di risultati trimestrali “contrastanti, con utile netto di 94 milioni, sotto le nostre attese di 104 milioni”.

Al comando in Europa è Parigi con un modesto incremento dello 0,15%, mentre arretrano Amsterdam -0,78%, Londra -0,42%, Francoforte -0,29% e Madrid -0,13%.

Wall Street, dopo essersi portata su nuovi massimi con Nasdaq e S&P 500 si sta sgonfiando. Colpa forse di Nvidia che si muove in rosso, dopo aver toccato qualche ora fa un nuovo record. Broadcom perde quasi il 6%% poiché le previsioni per l’intero anno non hanno impressionato gli investitori.

Dollaro in calo e oro superstar

A riflettere una traiettoria orientata a un allentamento monetario nel mese di giugno sono soprattutto le valute, mentre l’oro corre.

Il dollaro continua a indebolirsi e anche l’indice dell’euro oggi è in ribasso. Il cambio tra le due divise è così poco mosso in area 1,095, mentre si sta rafforzando lo yen con crescenti previsioni di un cambio di rotta anche da parte della BoJ, solo che in questo caso si tratta di abbandonare la politica monetaria ultra accomodante.

Poiché di banche centrali stiamo parlando vale la pena di citare alcuni esponenti europei che si sono pronunciati oggi. In particolare il governatore francese, Francois Villeroy de Galhau, si è sbilanciato individuando un possibile taglio del costo del denaro da parte di Eurotower in primavera “tra aprile e giugno”. Ma ancora più significativo è il fatto che a parlare dei tassi sia stato anche un falco come il leader della Bundesbank Joachim Nagel, secondo il quale “salgono le probabilità di un taglio dei tassi prima della pausa estiva”.

Negli Stati Uniti, dopo l’apertura offerta dal presidente della Fed Jerome Powell al Congresso, oggi erano molto attesi i numeri sull’occupazione del dipartimento del lavoro che sono più forti del previsto e quindi apparentemente idonei ad allentare ulteriormente il taglio della Fed. Il totale infatti è di 275.000 nuovi posti (contro stime intorno a 200 mila), ma i numeri di gennaio sono pesantemente al ribasso e rivisti a 229 mila da 335 mila ipotizzati in precedenza.

Inoltre sale la disoccupazione al 3,9%, mentre si pensava restasse ferma al 3,7%.

Morale, riferisce l’Ansa, l’andamento degli swap dopo i dati indica che la Fed taglierà i tassi di un quarto di punto in giugno.

Questo quadro favorisce il rally dell’oro, che non accenna ad appannarsi e il lingotto prezza oltre i massimi intorno a 2.178 dollari l’oncia. Anche il Bitcoin è spumeggiante a 67.700 dollari (+1,14%).

Il petrolio è in frazionale ribasso: Brent -0,55%, 82,50 dollari al barile.

Spread e tassi in calo

Un capitolo positivo in questa fase è quello dei titoli di Stato della zona euro, nella prospettiva di un taglio dei tassi d’interesse e nonostante le molte variabili che vengono sempre ricordate dalla Bce, a partire dalle guerre in corso e dalle tensioni nel Mar Rosso.

Lo spread tra i decennali di Btp e Bund continua in ogni caso a scendere, 132 punti base oggi e i rendimenti si abbassano: +3,57% per il titolo italiano, +2,24% per quello tedesco.

La zona euro ha anche evitato la recessione, perché la crescita del Pil del quarto trimestre è rimasta invariata.

Piazza Affari brinda con Iveco Amplifon e Saipem

In Piazza Affari tra le blue chip che si confermano orientate al rialzo ci sono anche oggi Saipem +1,32% e Iveco +2,51%. La prima ancora in scia ai risultati, la seconda dopo indiscrezioni stampa che Leonardo (-0,38%) sarebbe interessata a rilevare la controllata di Iveco, Idv, produttore di veicoli blindati per la difesa e protezione civile, per una valutazione intorno a 750 milioni di euro.

Da non trascurare è anche il comportamento di Amplifon, +2,65%, che ha comunicato ricavi record 2023 e previsioni di crescita per il 2024. Il titolo nel corso di questa ottava ha guadagnato oltre l’8%.

Rimbalza Nexi +1,91%.

Sono deboli invece molti titoli finanziari, oltre ad Azimut, oggi arretrano Mps -2,13% e Unicredit -1,86%. Va giù Stm -2,16%.

Seduta di realizzi per Erg -1,91%.

Commenta