Condividi

Borsa chiusura 6 marzo: spread Btp-Bund sempre più giù e Bitcoin sempre più su. Milano ancora regina d’Europa

La debolezza della Germania favorisce il Btp e lo spread scende a quota 133. Vola verso quota 70 mila il Bitcoin. Powell non scuote i mercati ma Piazza Affari è sempre tra le migliori d’Europa

Borsa chiusura 6 marzo: spread Btp-Bund sempre più giù e Bitcoin sempre più su. Milano ancora regina d’Europa

Jerome Powell resta prudente, ma ribadisce che probabilmente taglierà i tassi quest’anno e i mercati apprezzano.

I listini europei archiviano una seduta cautamente positiva e i movimenti di Wall Street sono al momento in progresso dopo la lettura del discorso del presidente della Fed al Congresso degli Stati Uniti.

Piazza Affari si apprezza dello 0,66% a 33.363 punti base, con finanziari, utility e industriali in evidenza. La propensione al rischio favorisce anche i titoli di Stato italiani, con lo spread che arretra ai minimi da due anni e chiude a 135 punti base (-4,25%), aiutato da tassi in calo: il Btp 10 anni è indicato a 3,66% e il Bund di pari durata al 2,31%. 

Nel resto del continente chiudono in guadagno Madrid +0,79%, Amsterdam +0,69%, Londra +0,43% e Parigi +0,28%. Fanalino di coda è Francoforte, +0,16%, con l’istituto Ifo che ha ulteriormente tagliato le sue previsioni di crescita 2024 per la Germania allo 0,2% (dallo 0,7% di gennaio e dallo 0,9% di dicembre), alzando però le stime per il prossimo anno (all’1,5%).

Domani la parola passa alla Bce, che tiene la sua riunione di politica monetaria da cui non si attendono sorprese sui tassi, ma indicazioni sul futuro da individuare magari tra le righe.

Wall Street in rialzo dopo Powell

Oltreoceano Wall Street è in rialzo frazionale e tenta un rimbalzo, dopo le perdite della vigilia. La grande attesa per le parole di Powell si è risolta in un atteggiamento prevedibile da parte del presidente della Fed, secondo il quale dei tagli dei tassi d’interesse saranno probabilmente appropriati quest’anno, ma non c’è fretta e la banca centrale dovrà convincersi che è vinta la battaglia contro l’inflazione.

I dati sul lavoro sono tra quelli che la Fed tiene in maggior conto, per decidere la sua politica monetaria e in attesa del rapporto di venerdì oggi sono usciti i dati sulle buste paga, da cui risulta che l’occupazione statunitense a febbraio ha accelerato il passo, però meno delle previsioni: 140 mila i posti di lavoro in più rispetto a gennaio, contro stime di 150 mila. Il dato di gennaio è stato rivisto da 107.000 a 111.000. I salari sono cresciuti del 5,1% su base annuale,  minor rialzo dall’agosto 2021.

I titoli stanno reagendo bene: la maggior parte dei tech e delle megacap è in rialzo, mentre i rendimenti dei Treasury sono in leggero calo (il decennale mostra un tasso del 4,11%). 

Nvidia sovraperforma le altre azioni con un guadagno del 2,73%. Si confermano deboli invece Apple -0,3% e Tesla -2,27%.

Sul versante politico il super tuesday per le primarie Usa si è chiuso con la vittoria di Donald Trump e Joe Biden, mentre Nikki Haley ha deciso di ritirare la sua candidatura. L’idea che Trump possa tornare alla Casa Bianca e che possa rilanciare la stagione dei dazi non ha entusiasmato le borse cinesi (in rosso), anche se Hong Kong ha centrato un ottimo rimbalzo, +1,7%.

Dollaro debole, oro e petrolio in rally

Anche gli altri mercati appaiono oggi spumeggianti, sulla scia di un indebolimento del dollaro dopo Powell. L’euro tratta in rialzo contro il biglietto verde in area 1,09. L’oro è ancora in rally e tratta in progresso dello 0,82% a 2.145 dollari l’oncia. Brillano i future del petrolio: il Brent maggio 2024 si apprezza del 2,33% a 83,96 dollari al barile, mentre il greggio texano aprile 2024 sale del 3,1% a 80,58 dollari al barile.

Continua a mettersi in mostra anche il bitcoin, dopo la volatilità della vigilia quando ha sfiorato i 69.200 dollari. La principale valuta digitale dopo essere andata giù risale a 66.624 dollari, +4,42%.

Piazza Affari finanziari, industria e utility in primo piano

Titoli finanziari, industriali e utility sono in evidenza oggi a Piazza Affari. Regina del listino è Finecobank, +1,53%, sostenuta, secondo un trader sentito da Reuters, dai positivi dati sulla raccolta di febbraio.

Le banche sono in prima pagina grazie a Intesa +1,39% e Mediobanca +1,26%, dopo i giudizi positivi di Morgan Stanley su entrambi gli istituti.

Tra i petroliferi resta in luce Tenaris +1,12%, mentre nell’industria salgono Prysmian +1,36%, Interpump +1,52%, Stellantis +1,09%. Rimbalza St +1,18%. 

Infine fanno sentire positivamente il loro peso sull’indice Terna +1,41% e A2a +1,19%.

La maglia nera del giorno va invece a Pirelli, -3,48%, nonostante abbia chiuso il 2023 con risultati superiori alle attese: ricavi a 6,65 miliardi, ebit adjusted a un miliardo di euro con un margine al 15,1% e un utile netto +13,8% a 495,9 milioni di euro”. Il cda, si legge in una nota, propone un dividendo di 0,198 euro per azione, per un monte dividendi di 198 milioni.

Le prese di profitto zavorrano Saipem, -2,22% e arretrano Cucinelli -0,97% e Telecom -0,54%, quest’ultima al termine di una seduta sulle montagne russe dove è arrivata a guadagnare anche il 2,5%.

Fuori dal paniere principale Fincantieri compie un balzo del 7,16%, a seguito di indiscrezioni su trattative con Leonardo (+0,82%), per l’acquisizione della Wass (Whitehead Alenia sistemi subacquei).

Commenta