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Borsa avanti piano ma corrono le banche

I listini europei si mantengono prudenti in attesa delle decisioni sui dazi Usa mentre Piazza Affari tiene anche grazie alle banche – L’Arabia Saudita soffia sui prezzi del petrolio. Bene Prysmian e Poste

Borsa avanti piano ma corrono le banche

Borse europee in lieve rialzo nell’ultima seduta di settembre.

Piazza Affari +0,11% avanza sopra i 22.040 mila punti. Oscillano attorno ad un rialzo attorno allo 0,2% anche Parigi e Francoforte. Madrid avanza dello 0,6%. Fuori dall’Eurozona in ribasso Londra che cede lo 0,07%.

JPMorgan ha alzato il rating sui titoli della zona euro a “overweight”, invertendo una preferenza di lunga data per i titoli Usa, declassati a “neutral”: l’annuncio della Bce di varare delle misure di stimolo monetario, senza una precisa scadenza temporale, favorirà secondo l’istituto la ripresa della zona euro.

Ma nell’immediato futuro pesa l’attesa dell’annuncio dell’Organizzazione mondiale del commercio che dovrebbe concedere agli Usa di colpire le importazioni europee con miliardi di dollari di dazi nell’ambito della disputa sui sussidi ad Airbus.

Mario Draghi ha dichiarato in un’intervista al Financial Times che l’istituto centrale ha ancora strumenti a disposizione per sostenere l’economia in assenza del supporto fiscale necessario.

Cala in Italia la disoccupazione al 9,5% (-0,3 punti%). Si tratta del minimo da quasi otto anni, da novembre del 2011.

In Germania le vendite al dettaglio hanno registrato una crescita del 3,2% su base annua in agosto, meglio delle stime ferme a +2,9%.

Stabile il Btp allo 0,83% di rendimento in attesa di un accordo sulla manovra che dovrebbe assestarsi attorno ai 30 miliardi. Il premier Conte è stato netto: abbiamo trovato i fondi, l’Iva non aumenterà.

In Piazza Affari Nexi -0,1% non reagisce alla prospettiva di misure a sostegno dei pagamenti elettronici. Il presidente di Sia, società attiva nei pagamenti elettronici, si pronuncia a favore dello sbarco in Borsa: si allontana la possibilità di un’aggregazione Nexi-Sia.

L’euro dollaro tratta stamattina a 1,094, poco mosso, la scorsa settimana ha perso lo 0,7%, arrivando sui minimi degli ultimi due anni e mezzo.

I futures sul petrolio Brent cedono 95 centesimi, o l’1,53%, a 60,96 dollari al barile. Il WTI passa di mano a 55,8 dollari il barile, in ribasso dello 0,3%. La scorsa settimana, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti è sceso a 713: era 865 a inizio anno.

Il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha avvertito in un’intervista trasmessa domenica che i prezzi del petrolio potrebbero salire a “cifre alte mai viste” se il mondo non si unirà per bloccare l’Iran, ma ha detto che preferirebbe una soluzione politica a un intervento militare. A Milano Eni -0,5%, Tenaris -0,2%. Saipem +0,14%.

Brilla in Piazza Affari Unicredit +0,8%, pronta a cedere fino a 5 miliardi di euro di sofferenze lorde con sottostanti mutui ipotecari a do Value. La transazione avverrebbe con l’utilizzo delle GACS (garanzia statale sulla tranche senior) e dovrebbe essere conclusa per fine anno.

In forte rialzo anche Banco Bpm +1,7% e Monte Paschi + 1,86% in attesa della cessione di un pacchetto di beni immobiliari per 300 milioni. Banca Ifis +0,2% avrebbe ricevuto quattro offerte non vincolanti per il patrimonio immobiliare.

Bene Prysmian +1,3%, che si è aggiudicata un contratto di tre anni per la manutenzione dei cavi sottomarini e terrestri dell’operatore di rete tedesco-olandese Tenne T.

Tim +0,1%. Prende quota la candidatura di Massimo Tononi, attuale presidente di Cassa Depositi e Prestiti, alla presidenza della compagnia telefonica.

Moncler -0,5%, gira in ribasso. A Hong Kong siamo arrivati al diciassettesimo week end di scontri di piazza.

Giù anche Stm -1,24% e Fiat Chrysler – 0,6%.

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