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Borsa a 20.000 punti, il risiko traina le banche e Piazza Affari

L’onda asiatica si allunga all’Europa e a Wall Street: nuovo record del Nasdaq – Nel giorno di avvio dell’Ops Intesa-Ubi, gli investitori scommettono su nuove aggregazioni – Faro su Unicredit e Banco Bpm – BTP Futura raccoglie oltre 2 miliardi

Borsa a 20.000 punti, il risiko traina le banche e Piazza Affari

Anche Piazza Affari si è unita alla corsa innescata stamane dalla carica in Cina e che ha coinvolto in giornata tutti i mercati e tutti i settori a partire dai titoli ciclici. L’indice principale di Milano +1,55% ha bucato nel pomeriggio la soglia dei 20.031 punti. Guadagni largamente superiori al punto percentuale anche per le altre piazze del Vecchio Continente. 

Parigi avanza dell’1,6%, Francoforte +1,7%. Il listino migliore è Madrid +2,1%, di un soffio davanti a Londra +2%.

L’indice EuroStoxx 50 +1,6%. Ai primi cinque posti della classifica dei rialzi più ampi, ci sono cinque banche, la due spagnole, Santander e BBVA, le due francesi, Société Générale e Bnp Paribas, l’olandese Ing. 

E’ partita all’insegna dei rialzi anche la sfida dell’Ops: Intesa Sanpaolo +2,6%, Ubi +4,2%. Oggi Intesa ha contestato le valutazioni sull’offerta rese pubbliche venerdì dal Cda di Ubi, che ha ritenuto l’operazione poco conveniente per i propri azionisti e ha per contro rivendicato un ruolo da protagonista nel consolidamento tra gli istituti medi, se rimarrà indipendente. Kepler Chevreux ha alzato il target price di Ubi a 2,6 da 2,4 euro.

Nel settore spicca Unicredit che guadagna più del 3m7%.

 A Francoforte Commerzbank ha guadagnato il 7,7% dopo l’annuncio delle dimissioni del Ceo dell’istituto di credito tedesco, Martin Zielke, e del presidente, Stefan Schmittmann, in seguito a uno scontro la scorsa settimana con i sindacati. Deutsche Bank +5%.

A dar tono ai mercati ci hanno pensato le due superpotenze, Cina in testa. L’indice Shanghai Composite guadagna il 5,7% a 3.332,88 punti, ai massimi da marzo 2018. Sostiene il rally anche un editoriale del China Securities Journal, secondo cui la Cina ha bisogno di un mercato rialzista per rafforzarsi, evocando il periodo d’ascesa visto nel 2015, quando la ripresa economica venne guidata dal mercato azionario e promossa dalle autorità.

La Borsa degli Stati Uniti invece accelera dopo la pubblicazione dell’indice ISM non manifatturiero, balzato a giugno a 57,1 da 45,4 di maggio: il dato è tornato sui livelli pre-pandemia. L’S&P500 avanza nel pomeriggio dell’1,4% trainato da Uber +9% dopo l’annuncio dell’acquisizione di Postmates, una delle prime nel mondo, a scommettere sul servizio di recapito veloce di cibo ed altro mediante fattorini con mezzo proprio. Sul Nasdaq, che ha toccato un nuovo record, Tesla sale del 4%. Alibaba +4%.

Tornando in Italia è stato il giorno del debutto del Btp Futura. Nel primo giorno di sottoscrizione il titolo ha raccolto 2,375 miliardi. Il titolo, pensato come un’emissione al 2030 e cedola a salire nel corso degli anni cui aggiungere un bonus fedeltà finale, dovrebbe rendere in un range fra l’1,38% e l’1,58%. In area euro è difficile trovare un rendimento così importante, se si pensa che il decennale spagnolo, per esempio, si colloca allo 0,437%.  

Il rendimento del Btp decennale, è sceso dall’1,256% all’1,216%. Lo spread è a 166 punti.

In forte rialzo, oltre alle banche, i titoli ciclici.

Ai primi posti dell’indice troviamo solo aziende di credito: Banca Bpm +4,19% , Fineco+3,6%. Fca +1,16% dopo la conferma  dei termini del piano di fusione con Peugeot. Avanza anche Leonardo. Il Parlamento ha dato il via libera a un pacchetto di incentivi per incoraggiare le vendite di auto Euro 6 e veicoli elettrici e ibridi, secondo due parlamentari.

Ferrari +1,95% dopo il debutto positivo in F.1 di Leclerc. 

Su anche Telecom +3,44%: Fastweb investirà nella rete secondaria di Tim, conferendo gli asset di Flash Fiber, la joint venture sull’ultimo miglio che la controllata Swisscom condivide con l’ex monopolista tlc italiano.

 Inwit +1,08%.  Morgan Stanley alza il target price a 9,80 euro.

Tra i petroliferi Eni +0,97%. Per RBC è tra le grandi società petrolifere che potrebbero tagliare il dividendo, le altre due sono BP e Repsol.  

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