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Borsa 9 aprile. Europa attesa in calo. Wall Street poco mossa, tranne Tesla

Permane il clima di attesa: del dato sull’inflazione Usa domani e della decisione della Bce giovedì. Ieri Wall Street ha chiuso poco mossa, Ma Tesla ha fatto faville con un rialzo di quasi il 5%

Borsa 9 aprile. Europa attesa in calo. Wall Street poco mossa, tranne Tesla

Quando in una settimana ci sono due eventi decisamewnte bollenti, il dictat nel parterre delle borse è: calma e motori al minimo. Domani è in agenda il dato sull’andamento dell’inflazione Usa, che potrebbe mostrare ancora un rialzo e quindi allontanare l’avvio dei tagli Fed. Mentre giovedì ci sarà la riunione della Bce che invece potrebbe andare nella direzione opposta. Sullo sfondo c’è l’attesa per la stagione delle trimestrali delle società a stelle e strisce.

Borse Europee attese in lieve calo

Le Borse europee oggi sono attese in leggero calo in avvio di seduta (-0,20% il future sull’Eurostxx50), dopo la chiusura piatta di Wall Street e una seduta asiatica poco brillante. Poco mossi i futures statunitensi: +0,02% quello sul Dow Jones e +0,08% quello sull’S&P500.

Wall Street ha chiuso con poco entusiasmo. Tranne Tesla che brilla con un +5%

Ieri Wall Street ha chiuso una seduta fiacca, senza riuscire a ingranare la marcia, fatta eccezione per Tesla che ha brillato sul listino con un rialzo di quasi il 5%. Le borse Usa non possono che temporeggiare in attesa dei dati di domani sull’inflazione. La sensazione è che i mercati potrebbero aver peccato di ottimismo quando hanno previsto a giugno il primo taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed. Ad oggi i mercati prevedono due tagli dei tassi di un quarto di punto da parte della Fed nel 2024. Le probabilità di un terzo taglio sono solo al 50%, con una drastica inversione di tendenza rispetto a inizio 2024, quando erano attesi tra sei e sette tagli.

A mettere la briglia all’azionario Usa sono poi gli alti rendimenti dei titoli di Stato, con il Treasury decennale che mostra un tasso in crescita oltre il 4,4%, dopo i dati macroeconomici oltre le attese visti la settimana scorsa.

Il Dow Jones ha chiuso in ribasso dello 0,03% a 38.893 punti, mentre l’S&P500 ha ceduto lo 0,04% a 5.202 punti. Segno più, invece, per il Nasdaq (+0,03% a 16.254 punti). In luce sul listino nordamericano S&P 500 i comparti beni di consumo secondari (+0,75%) e utilities (+0,64%). Il settore energia, con il suo -0,63%, si attesta come peggiore del mercato. Tra i protagonisti del Dow Jones, Nike (+1,31%), Home Depot (+1,17%), 3M (+0,99%) e American Express (+0,74%). Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Intel, che ha chiuso a -1,98%. In rosso Caterpillar, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,54%.

Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Tesla Motors (+4,88%), Warner Bros Discovery (+2,28%), Moderna (+2,13%) e Charter Communications (+2,03%). Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Fortinet, che ha chiuso a -3,53%. Intel scende dell’1,89%.

Oro e petrolio continuano a salire

Tra le materie prime è ancora febbre di oro (+0,54% a 2.363 dollari l’oncia) e di petrolio (Wti +0,13% a 86,54 dollari al barile e Brent +0,18% a 90,54 dollari al barile). I prezzi del petrolio salgono dopo che sono diminuite le speranze che i negoziati tra Israele e Hamas portino a un cessate il fuoco a Gaza e allentino la tensione in Medio Oriente. Hamas ha dichiarato che la proposta di Israele ricevuta dai mediatori del Qatar e dell’Egitto non soddisfa nessuna delle richieste delle fazioni palestinesi. Il mercato continua a temere un’interruzione delle forniture di petrolio se l’Iran dovesse rispondere all’attacco di Israele al suo consolato in Siria.

L’euro dollaro è poco mosso, intorno a 1,085.

In Asia festeggia Taipei. In Cina timori per un altro gruppo immobiliare in liquidazione

Seduta nel complesso leggermente positiva per le borse asiatiche, anch’esse in atteda dei dati Usa. A Tokyo, il Nikkei 225 avanza dello 0,89%, mentre, al contrario, resta piatta Shenzhen, con le quotazioni che si posizionano allo 0,14%. Occhi al gruppo immobiliare Shimao in Cina, dopo che una banca statale di Pechino ha chiesto la sua liquidazione. Leggermente positiva Hong Kong (+0,63%), poco sotto la parità Seul (-0,3%). In frazionale progresso Mumbai (+0,46%); come pure, in denaro Sydney (+1,49%).

Alla borsa di Taipei (+1,51%) brilla Tsmc, il più grande produttore di chip a contratto al mondo, che ha toccato i massimi storici (+4,09% a 815 Twd) dopo l’accordo con l’amministrazione Usa su 11,6 miliardi di dollari, di cui 6,6 miliardi in sovvenzioni e fino a 5 miliardi in prestiti, per aumentare la produzione di tecnologia critica con una terza fabbrica in Arizona, a Phoenix. Le due strutture già programmate dovrebbero iniziare a produrre nel 2025 e nel 2028.

In Giappone stamane, Fiducia consumatori in marzo pari a 39,5 punti, in aumento rispetto al precedente 39 punti (la previsione era 39,6 punti).

A Milano occhio a Snam, Unicredit, Fincantieri

Le Borse europee oggi sono attese in leggero calo in avvio di seduta (-0,20% il future sull’Eurostxx50). Ieri Piazza Affari ha chiuso con un guadagno dello 0,9%, portandosi a 34.315 punti base. Da segnalare, in questo clima di incertezza il netto calo ieri degli scambi a Piazza affati, con un controvalore pari a 1,93 miliardi di euro, in deciso ribasso (-38,48%), rispetto alla seduta precedente. Allineate Francoforte +0,85% e Parigi +0,72%, più arretrate Londra +0,38%, Amsterdam +0,42% e Madrid -0,07%. Lo spread ha aperto stamane in leggero rialzo a 140 punto base (+1,38)

Sul listino milanese occhio a Snam dopo che la Commissione Europea ha inserito i progetti SoutH2Corridor e Callisto Mediterranean CO2 Network, in cui l’utility italiana è coinvolta come partner, nella lista finale dei progetti di interesse comune (Pci). La società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan, ha collocato un bond a tasso variabile per un ammontare di 750 milioni di euro, a 2 anni e cedola pari a Euribor 3 mesi più 0,40%. L’operazione si inserisce nell’ambito della strategia finanziaria della società volta a ottimizzare il costo del debito, previsto in media al 2,6% in arco di piano, si legge in una nota. La domanda complessiva ha raggiunto un picco a circa 3 volte l’offerta.

Tra le banche, è da monitorare Unicredit perché i proxy advisor si dividono in vista dell’assemblea che, venerdì 12 aprile, sarà chiamata a eleggere il nuovo cda. Nel paper rivolto agli investitori in vista dell’assise Glass Lewis ha consigliato agli azionisti di votare contro la politica di remunerazione, ritenendo “eccessivo” l’aumento di stipendio previsto per l’amministratore delegato, Andrea Orcel.

Fincantieri ha annunciato di aver ricevuto da Norwegian Cruise Line Holdings un ordine per la realizzazione di 4 nuove navi di nuova generazione da crociera: 2 destinate al brand Regent Seven Seas Cruises e 2 per il brand Oceania Cruises. Navi all’avanguardia per la leadership costante nella tecnologia, nel comfort e nell’intrattenimento a bordo oltre che in termini di sostenibilità ambientale.

Eni, Enilive si prepara al listino con investimenti per due miliardi di euro. La controllata della mobilità sostenibile seguirà i passi di Plenitude e si rafforzerà all’estero.

L’assemblea di Autostrade Meridionali ha approvato all’unanimità lo scioglimento volontario della società come proposto dal cda lo scorso gennaio, in seguito al subentro del nuovo concessionario e ha anche approvato la proposta di distribuzione di un dividendo per un importo complessivo di 7,19 euro per azione. Liquidatore unico è stato nominato Fabio Bernardi.

CIR, nell’ambito del piano di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 3 al 5 aprile 2024, complessivamente 299.000 azioni al prezzo unitario medio di 0,5376 euro per un controvalore pari a 160.741,15 euro.

Quanto alla Ferrari il 30% del capitale è detenuto da soggetti negli Stati Uniti. In particolare, BlackRock detiene il 5,69%, mentre T. Rowe Price Associates il 4,48%. Per effetto di due piani di buyback, di cui uno è ancora in corso, Exor e Piero Ferrari hanno portato i diritti di voto detenuti congiuntamente al 52% dal 48,8%.

Oggi in Cdm le previsioni economiche

Oggi si alza oggi il velo sulle nuove stime per l’economia italiana con l’approvazione del Def che sarà all’esame del Consiglio dei ministri (convocato alle ore 11,15). Un Documento di economia e finanza del quale il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti anticipa che rispetterà “gli obiettivi della Nadef presentata in autunno per una questione di credibilità”. Ma il documento è destinato presto a cambiare: il testo dovrebbe presentare soltanto le stime tendenziali, non quelle programmatiche che rappresentano la direzione in cui il Governo intende muovere. Un documento in versione “light” in cui la crescita del Pil per il 2024 dovrebbe essere confermata intorno all’1% e la stima del deficit resterebbe sui livelli indicati nella Nadef al 4,3%

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