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Borsa 20 dicembre: nemmeno i missili sul Mar Rosso spaventano i mercati. Dow alle stelle con 10 rialzi di fila

Mercati borsistici sempre in rally e calo record per i rendimenti dei Btp – in Ascesa i titoli delle telecomunicazioni

Borsa 20 dicembre: nemmeno i missili sul Mar Rosso spaventano i mercati. Dow alle stelle con 10 rialzi di fila

Solo i missili dei guerriglieri Houti che minacciano la rotta del mar Rosso, convincendo il colosso Maerks a dirottare le petroliere attorno all’Africa, rischiano di guastare il clima natalizio che regna sui mercati finanziari, nella convinzione che l’avvio del taglio dei tassi (un quarto di punto almeno) sia ormai imminente. Vanno in questa direzione le scelte di Bank of America che consiglia la cliente la di tornare a far rotta sulle azioni dopo i guadagni sui bond scesi ai minimi dal 2009. Anche i richiami alla cautela di Thomas Barkin, Fed di Richmond, e di Rafael Bostic, Atlanta sono sempre meno pressanti. In questa cornice, del resto, promettono di ricomporsi alcuni nodi all’apparenza insolubili, a partire dal patto di Stabilità raggiunto in serata.

Ma il titolo di testa, come sempre, spetta a Wall Street: Ieri sera è arrivato l’ennesimo record del Dow Jones +0,7%. L’S&P500, +0,6%, ha accorciato ulteriormente le distanze dal massimo della sua storia, manca un altro 0,6% e poi prepariamoci ad un nuovo brindisi. Tutti e undici gli indici settoriali sono saliti, 400 titoli su 500 hanno chiuso in rialzo. Nasdaq +0,7%. L’indice Russell 2000 delle mid-small cap è salito dell’1,9%, rivedendo così i massimi da agosto 2022.

Tokyo non alza i tassi, sale anche Alibaba

L’altra nota positiva arriva dal Giappone. La banca centrale ha rinunciato per ora ad alzare i tassi. La borsa di Tokyo si avvia a chiudere in rialzo dell’1,5% con l’indice Nikkei a un passo dai massimi di lunghissimo periodo. Lo yen rimbalza a 143,5 dopo tre sedute di ribasso. Dai dati sulla bilancia commerciale usciti stanotte, emerge che le esportazioni hanno registrato il mese scorso un calo dello 0,2% anno su anno, dal +1,6% di ottobre: il consensus era +1,4%.

L’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna l’1%. Al suo interno, Alibaba è in rialzo dell’1,7% nel giorno dell’annuncio di una riorganizzazione delle figure di vertice. In calo dello 0,5% l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen. Kospi di Seul +1,7%.

Wall Street verso nuovi record dopo dieci rialzi

In scia a queste notizie i future Usa segnalano un avvio in salita: sarebbe il nono rialzo consecutivo. Anche l’indice FANG Plus (+0,5%, 8.8773), che raccoglie le dieci eccellenze del mondo tech americano, ha segnato il nuovo massimo storico. Il rally delle ultime due settimane è stato guidato dal massiccio riposizionamento di grandi e piccoli investitori, che erano rimasti molto scettici sulle prospettive dell’economia e dei tassi. Uno dei grandi broker, Goldman Sachs, vede ora l’S&P500 a 5.100 punti nel 2024, ma a giugno aveva suggerito di prendere profitto, citando i rischi elevati di una recessione nei successivi 12 mesi, con obiettivi di 3.400 punti per l’S&P500 se questa prospettiva si fosse rafforzata.

La Spagna rientra nel capitale telefonica

Anche le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo. Future EuroStoxx50 +0,2%. L’indice Ftse Mib di Milano ha terminato la seduta con un guadagno dello 0,4% con scambi ridotti. Altri segnali di ripresa sul fronte delle tlc. La Spagna ha deciso di entrare nel capitale di Telefonica con una quota dl 10% dopo la notizia del blitz dei sauditi nella società.

Giornata di assestamento per i bond americani e giornata super per i bond europei. Il rendimento del Treasury Note a dieci anni è rimasto quasi invariato a 3,90%, mentre quello del Bund decennale è sceso a 2,02% da 2,11% e quello del BTP decennale è sceso a 3,62% da 3,75%.

Nel frattempo, saggiamente, arrivano altri inviti alla prudenza dalla Bce. “A mio parere, è troppo presto per dichiarare la vittoria sull’inflazione e quindi non è il momento di tagliare i tassi di interesse”. Così Martins Kazaks, membro del consiglio direttivo della Bce. “L’inflazione non ha ancora raggiunto l’obiettivo ed è improbabile che il processo di riduzione del tasso d’inflazione sia regolare e piatto”, afferma Kazaks nell’evidenziare che mentre l’inflazione complessiva è rallentata più del previsto, il dato core che esclude le componenti volatili è rimasto alto a novembre. Per cui se questo rimane il caso, “l’inflazione complessiva dei prezzi al consumo tornerà a salire”, rileva il componente della Bce.

Cala l‘inflazione Uk

Nel Regno Unito l’inflazione si attesta in novembre al 3,9%, in calo dal 4,6% di ottobre, più in basso delle aspettative del consensus (4,3%). Molto sotto le aspettative anche il dato core.

Brent (79,20 Usd), Wti (74,0 usd). Il Petrolio consolida il +1,6% di ieri, mentre gli investitori tengono d’occhio la situazione nel Mar Rosso dopo i recenti attacchi da parte dei militanti Houthi yemeniti alleati con l’Iran. Washington ha lanciato una task force per salvaguardare il commercio nel Mar Rosso, dopo che gli attacchi dei militanti yemeniti hanno costretto le principali compagnie di navigazione a cambiare rotta, alimentando i timori di interruzioni prolungate del commercio globale.

Il dollaro consolida le perdite delle ultime settimane in attesa di novità concrete sul fronte macro. Il primo serio appuntamento è per venerdì quando nel primo pomeriggio uscirà il deflatore Pce, un dato che la Fed valuta attentamente per prendere le sue decisioni di politica monetaria. Le stime sono per un rallentamento del dato grezzo (a +2,8% da +3,0%) e del dato “core” (+3,3% da 3,5%). Nel frattempo, i dati sul mercato immobiliare pubblicati ieri hanno confermato un ottimo stato di salute.

Valute Asiatiche. Le ultime mosse della FED hanno provocato qualche scossone sul segmento. Lo Yuan cinese resta indietro mentre la Banca popolare cinese ha lasciato invariato il tasso di riferimento sui prestiti ai minimi storici. Lo Yen giapponese è rimasto piatto dopo il brusco crollo dai massimi di quasi quattro mesi nella sessione precedente. La debolezza dello yen è arrivata quando la Banca del Giappone ha mantenuto la sua posizione ultra-conciliante nell’ultima riunione dell’anno e ha segnalato scarsa intenzione di iniziare immediatamente una politica restrittiva nel 2024.

Tim, oggi il cda di F2i. Stellantis tratta con il governo

TIM. Il Cda di F2i si riunirà oggi per dare l’ok alla costituzione del veicolo che investirà attorno ad 1 miliardo di euro nella rete fissa di Telecom Italia, nell’ambito dell’operazione che porterà l’asset sotto il controllo di Kkr . Lo dice a Reuters una fonte a conoscenza della situazione.

Stellantis ha visto immatricolazioni in calo del 2,8% a novembre con una quota di mercato che passa al 14,9% dal 17,4% di ottobre, secondo i dati Acea. Nei Paesi Ue, Efta e in Gran Bretagna le immatricolazioni sono aumentate del 6% rispetto a novembre 2022. Il governo punta a un accordo con la casa automobilistica per aumentare la produzione nazionale di auto e veicoli commerciali leggeri a 1 milione entro il 2028. Lo ha detto il ministro dell’Industria Adolfo Urso intervistato dal Il Sole 24 Ore. Il ministro ha inoltre detto di voler attirare in Italia altre case automobilistiche per la produzione di un’ulteriore quota di 300.000-400.000 unità all’anno e che il governo si appresta a introdurre a gennaio incentivi per l’acquisto di nuove auto.

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